Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Apertura degli armadi della vergogna" comunicato stampa Unione vittime per stragi

Sul sito del Governo-Presidenza del Consiglio dei Ministri-il 9 maggio in occasione della “giornata della Memoria delle Vittime del Terrorismo e delle Stragi di tale matrice”, sono apparse delle dichiarazioni ufficiali del Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi che tra l’altro dicono testualmente: “Queste ferite non sono ancora completamente rimarginate perché per molti atti di terrorismo manca ancora il sigillo della verità. Il giusto obiettivo di una pacificazione nazionale e di un adeguato risarcimento morale per i familiari delle vittime, non può dunque prescindere da uno sforzo comune per definire un percorso di verità su quegli anni. Per questo diciamo basta alle tribune mediatiche e universitarie concesse con disinvoltura ai terroristi che sono stati protagonisti feroci e criminali di quegli anni. Per questo diciamo basta all’umiliazione delle vittime e dei loro parenti. Per questo dichiaro oggi l’impegno del Governo a contribuire ad aprire tutti gli armadi della vergogna perché nessuna strage rimanga più avvolta nel mistero. Dobbiamo colmare una grande sete di giustizia e di verità, in modo concreto, senza retorica. Lo faremo. E sarà …

Giorgio Napolitano: "Rendere onore alla magistratura premessa di ogni produttivo appello alla necessaria collaborazione per le riforme"

“La prova del lungo attacco terroristico con cui noi abbiamo dovuto fare i conti, specie negli anni della sua massima intensificazione, è stata quanto mai pesante e insidiosa per la coesione sociale e nazionale, e per le istituzioni democratiche nate sull’onda del movimento di Liberazione e ancorate ai principi della Costituzione repubblicana. E dunque il superamento di tale prova resta una pietra miliare nella storia dell’Italia unita : di qui la nostra inestimabile gratitudine a quanti hanno pagato con la loro vita, e il riconoscimento che meritano tutti quanti hanno condotto quella battaglia sapendo di doverla e poterla vincere”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo intervento celebrativo del Giorno della Memoria al Quirinale. “L’appuntamento di questo 9 maggio – ha rilevato il Presidente Napolitano – ci offre l’occasione per sottolineare come è stata vinta la battaglia, come è stata superata la prova. Si è combattuto, sia chiaro, su molti fronti; si è vinto grazie alla fibra morale, al senso del dovere, all’impegno nel lavoro e nella vita civile che hanno …

"Processo al boia di Novi Sad", di Andrea Tarquini

Sandor Kepiro, ex gendarme ungherese, è l´ultimo nazista chiamato a rispondere della strage nella quale morirono più di 1200 tra ebrei, serbi e rom. A 97 anni si è presentato in aula: “Ho solo eseguito ordini”. I parenti delle vittime protestano ma per l´ultradestra è diventato un simbolo. Il 23 gennaio 1942 Budapest invase la Jugoslavia al grido “pulizia etnica e politica” “Io ubbidii ai miei capi, non ho ucciso nessuno”, dice alla Corte tremando e con un filo di voce. All’esterno i cartelli degli attivisti: “Ma come fai a dormire tranquillo?” Budapest. (…) È cominciato così, l´altro giorno nella bella Budapest illuminata dal sole di tarda primavera, l´ultimo processo a un presunto criminale nazista. Kepiro era il primo nella lista del centro Wiesenthal, solo le indagini del suo dirigente, Efraim Zuroff, hanno portato alla sua cattura e al processo. E oltre sessant´anni dopo la disfatta dell´Asse, è qui nella magnifica capitale sul Danubio inondata dal sole di primavera che, come in una post-Norimberga, l´Europa rifà per l´ultima volta i conti con la sua Storia …

"Lo Stato siamo noi", di Miguel Gotor

Si celebra oggi il quarto anniversario del “Giorno della memoria” per le vittime del terrorismo, fortemente voluto dal presidente della Repubblica all´inizio del suo mandato. L´appuntamento di quest´anno costituisce un «omaggio particolare ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane». Anzitutto i magistrati, caduti per «difendere la legalità democratica» come ha scritto il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica ricorda che la sua decisione di commemorare tali personalità «costituisce anche una risposta all´ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano, innanzitutto una intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle Br, magistrati e non», e invoca «senso della misura e della responsabilità da parte di tutti». Senso della misura che, ancora una volta, è stato oltrepassato proprio in queste ore dal presidente del Consiglio, il quale ha ribadito che «i pm di Milano sono un cancro da estirpare» e, in un comizio a Olbia, ha denunciato che in Italia sarebbe in atto una «guerra civile» contro di lui e il suo …

«Un grande come Giolitti vinto dalla ragion di Stato», intervista a Miguel Gotor di Bruno Gravagnuolo

Una statura quella di Moro paragonabile a quella di Giolitti. Entrambi tentarono di includere le masse popolari e la sinistra in un ampio disegno di allargamento politico. E Moro parlò anche di «terza fase», alludendo a una possibile democrazia dell’alternanza, ma queste sono solo ipotesi, soverchiate da altri avvenimenti…». Battute finali di una lunga conversazione con Miguel Gotor, 40 anni, romano, spagnolo per parte di padre, storico a Torino di santi, eretici e Inquisizione. Oggi tra i più accreditati storici del «caso Moro». Prima con Lettere dalla prigionia (Einaudi, 2008) poi di recente con Il memoriale della Repubblica. Scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (Einaudi, pp. 628, euro 25,00). Più che una tesi c’è una «mappatura», in questo testo. Svela l’intrico dei messaggi dal carcere Br, oltre alle lettere. Quello dei due pezzi di memoriale di Moro, usciti e trovati tra il 1978 e il 1990 (a via Montenevoso il secondo): entrambi censurati e rivisitati. E poi c’è l’ipotesi di un memoriale originario, mai trovato, di cui gli «excerpta» che …

Colombo: "Ogni cittadino si riappropri della Costituzione. Solo così riusciremo a vedere affermati i nostri diritti", di Stefano Corradino

Oltre 7 ore di musica. Cantanti, attori e personaggi dello spettacolo hanno intrattenuto oltre 500mila persone che hanno invaso piazza San Giovanni in una splendida giornata. Giornata di sole, di note e di riflessioni sul lavoro e sui 150 anni della nostra storia. Rock e musica sinfonica in un’amalgama armoniosa. Sul palco anche Gherardo Colombo , ex magistrato, ora impegnato nelle scuole di tutta Italia per parlare agli studenti di legalità. “Se tutti i cittadini si impadronissero della Costituzione le cose cambierebbero…” Un giudizio a caldo sul concerto del Primo Maggio dopo aver sentito le prime esibizioni sul palco Una piazza bella, gremita, una splendida atmosfera, tanti giovani, tanta partecipazione, emotiva non solo fisica! Ha deciso di salire sul palco di piazza San Giovanni. Cosa l’ha spinta? Mi ha spinto la consapevolezza che il lavoro è fondamentale per la realizzazione della democrazia. Si può dire che il Concertone è un omaggio al primo articolo della Costituzione? Al primo, al terzo, al quarto, a tutti quegli articoli che tutelano il lavoro come diritto inalienabile dei cittadini. …

"È ancora una festa ribelle da vivere gioiosamente", di Vittorio Emiliani

Chi chiede di rispettare il Primo maggio si prende del retrogrado, oggi non si è moderni se non si rottama qualcosa. Tante lotte e vicende simboliche sono legate a questa data. Roba vecchia? Certo per chi non vuole ricordare chi eravamo e dove vogliamo dirigerci. Ma come? Si continua a scuotere la testa sulla crisi rovinosa dei Valori, ci si mette addirittura a piangere sulla ineluttabile scomparsa dei Valori, ci si conduole pubblicamente ad ogni passo con quanti ancora credono, ingenui, alla esistenza dei Valori, e poi, appena qualcuno pretende di affermare che il lavoro «è un valore», che la sua giornata- simbolo – il 1° Maggio – va rispettata con qualche concessione al consumismo, al turismo, al consumerismo, si prende del «retrogrado», anzi del «regredito» al passato, al primo Novecento, magari all’Ottocento? Non a caso non piace più nemmeno che l’Italia sia, costituzionalmente, una «repubblica fondata sul lavoro» e la si vorrebbe rifondare su altri «valori». Non ha forse detto Silvio Berlusconi che la nostra Costituzione è nata «sovietica»? Del resto l’espressione «fondata sul …