"Difendere la Resistenza", di Benedetta Tobagi
Che foste in piazza oppure no, tutti possiamo contribuire alla “resistenza culturale”. Il 25 aprile deve travasarsi in un lavoro quotidiano che non consente deleghe: un compito a cui siamo chiamati tutti, faticoso, ma irrinunciabile. In una Milano deserta, il corteo era affollato come sempre, colorato, tranquillo: l’invito a disertarlo per la gita di pasquetta è caduto nel vuoto. Buon segno. E per fortuna non piove.Sui volti e nei discorsi delle persone che inondano le vie di una città ancora scossa dai manifesti osceni che paragonavano i magistrati alle Br affiorano però anche i sentimenti che ho incontrato di frequente nelle ultime settimane tra amici, colleghi, sconosciuti incontrati per caso: un forte senso d´impotenza, esasperazione, stanchezza. Sentimenti che io stessa ho provato. Sprazzi di rabbia – nei ragazzi che urlano dai carri “via il Rais”, un Berlusconi dipinto con la faccia da Joker, il nemico di Batman. Nelle strade, su cartelli, magliette, spille e striscioni, si sente l´effetto di logoramento psicologico prodotto dalle violente esternazioni antisistema di Berlusconi e dell´ala più oltranzista dei suoi sostenitori, …