Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Difendere la Resistenza", di Benedetta Tobagi

Che foste in piazza oppure no, tutti possiamo contribuire alla “resistenza culturale”. Il 25 aprile deve travasarsi in un lavoro quotidiano che non consente deleghe: un compito a cui siamo chiamati tutti, faticoso, ma irrinunciabile. In una Milano deserta, il corteo era affollato come sempre, colorato, tranquillo: l’invito a disertarlo per la gita di pasquetta è caduto nel vuoto. Buon segno. E per fortuna non piove.Sui volti e nei discorsi delle persone che inondano le vie di una città ancora scossa dai manifesti osceni che paragonavano i magistrati alle Br affiorano però anche i sentimenti che ho incontrato di frequente nelle ultime settimane tra amici, colleghi, sconosciuti incontrati per caso: un forte senso d´impotenza, esasperazione, stanchezza. Sentimenti che io stessa ho provato. Sprazzi di rabbia – nei ragazzi che urlano dai carri “via il Rais”, un Berlusconi dipinto con la faccia da Joker, il nemico di Batman. Nelle strade, su cartelli, magliette, spille e striscioni, si sente l´effetto di logoramento psicologico prodotto dalle violente esternazioni antisistema di Berlusconi e dell´ala più oltranzista dei suoi sostenitori, …

L’appello dell’Anpi: “Non si torna indietro”

Ecco l’appello dell’Anpi per la Festa di domani: “ ‘Cari compagni, ora tocca a noi (…) Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella’. Giordano Cavestro (‘Mirko’), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suo nome e di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista. Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la …

"Il fascismo dentro di loro. Sotto attacco la democrazia", di Claudia Fusani

Sono quattro i disegni di legge in discussione tra Camera e Senato: dalla norma per disciplinare le associazioni combattenti e reduci a quella per abolire la XII norma transitoria della Carta sul partito fascista. Mescolare le acque in un unico calderone per mettere sullo stesso piano partigiani e repubblichini. Rivedere i libri di testo perché sulla storia «non sono imparziali». E già che ci siamo anche una bella commissione d’inchiesta su quello che è accaduto tra il ‘44 e il ‘48 nel triangolo tra la Liguria, il Piemonte e l’Emilia, il triangolo rosso dove particolarmente duro è stato il regolamento di conti tra partigiani e fascisti. Sono proposte di legge spuntate qua e là in Parlamento negli ultimi tre mesi. Di queste ore la notizia di alcuni manifesti che a Roma e a Salerno mani di destra hanno fatto giocare sulla coincidenza di calendario che quest’anno vuole la Pasqua di Resurrezione festeggiata alla vigilia della Festa di Liberazione. L’attacco alla Carta, alle istituzioni, agli organi di garanzia come la Consulta e ai cardini dello stato …

"Prodi: all'Italia serve un nuovo 25 aprile", di Romano Prodi

Domani è il 25 aprile. Una data fondamentale per la nostra storia, anche se la distanza ne ha affievolito il ricordo fino a renderlo quasi assente nelle più giovani generazioni. Non ci dobbiamo sorprendere di questo fatto perché il tempo tutto appiattisce e tutto cancella. Vale tuttavia la pena di ricordare che cosa significava questo giorno in passato e che cosa deve significare oggi. Il 25 aprile del 1945 è una data fondamentale nella storia italiana non solo perché ricorda la fine di una lunga tragica guerra e la liberazione della nostra Italia dal giogo del nazismo e del fascismo ma soprattutto perché apre finalmente una nuova prospettiva di vita economica e politica del Paese. Non ci si libera solo dal nazi-fascismo ma si liberano le forze positive che, pur con grande fatica e con un procedere non sempre lineare, hanno alimentato il nostro sviluppo civile, sociale ed economico. Uno sviluppo che parte dalla fissazione dei valori e delle regole della Costituzione, frutto di un lungo, civile ed approfondito confronto fra le principali forze politiche …

Terremoto l'Aquila, Bianchi: "Sulla ricostruzione il governo ha mentito"

La responsabile ambiente: “A due anni dal sisma è doveroso ricordare quanti sono scomparsi e accertare le responsabilità di quanto accaduto”. Ricerca universitaria: la ricostruzione è più lenta che in Indonesia. Due anni dal terremoto che sconvolse L’Aquila e l’Abruzzo, due anni senza chiarezza su cosa è successo e due anni in cui anche l’Indonesia è stata più veloce nella ricostruzione. “A due anni di distanza dal sisma che ha sconvolto l’Abruzzo è doveroso ricordare quanti sono scomparsi e essere vicini ai familiari delle vittime, e accertare fino in fondo le tante responsabilità di quanto accaduto quella terribile notte. Chiediamo chiarezza su chi ha autorizzato, omesso di controllare o eseguito i lavori di costruzione o rifacimento dei tanti edifici, anche pubblici, crollati per il sisma”. Così la responsabile Ambiente del Pd Stella Bianchi, al termine di una riunione della segreteria del partito dedicata anche ai problemi del dopo terremoto. “Oggi – spiega Bianchi – ancora 39mila persone sui 70mila che risiedevano a L’Aquila sono fuori dalle proprie abitazioni, in sistemazioni che li privano dei legami …

"Italiani e tedeschi preparano l’atlante delle stragi naziste", di Antonio Carioti

Nel nostro Paese non se ne parla da tempo, ma la commissione storica italo-tedesca sulla Seconda guerra mondiale, istituita nel marzo 2009, ha lavorato sodo. E presenterà i risultati raggiunti oggi a Milano, in un incontro pubblico presso l’Ispi, in via Clerici 5, a partire dalle 16. La commissione è stata istituita dai governi di Roma e Berlino per dare un «contributo alla costruzione di una comune cultura della memoria» , in seguito al contenzioso sollevato da parenti di vittime di stragi naziste e da militari italiani internati nel Terzo Reich (gli Imi). La vicenda ha fatto discutere, per l’accavallarsi tra esigenze politiche e lavoro degli studiosi. Mostra perplessità sul concetto di «memoria comune» lo stesso Paolo Pezzino, storico dell’ateneo di Pisa e membro della commissione: «Secondo me bisogna parlare piuttosto del riconoscimento dei rispettivi punti di vista nel quadro di una storia complessa, fatta di relazioni non solo conflittuali tra Italia e Germania nel periodo 1940-45. Nel documento finale, da presentare nel marzo 2012, vogliamo mettere in luce le differenti ragioni degli italiani e …

«L'Italia dei nuovi notabili», di Massimo Gramellini

La maggioranza degli storici e dei commentatori ha celebrato i nostri 150 anni dibattendo unicamente intorno alle origini dello Stato: come se alla commemorazione del nonno i nipoti sfogliassero l’album fotografico del suo battesimo, disinteressandosi del seguito. Purtroppo figure gigantesche come Cavour e Garibaldi non hanno molto a che spartire con l’Italia del 2011. Mentre basta spostarsi all’epoca successiva, l’ultimo scorcio del Ottocento, per respirare subito un’aria più familiare. Valori smarriti, partiti ridotti a comitati d’affari, compravendita di parlamentari, corruzione, scandali, cricche, mazzette. L’Italia dei notabili, la battezzò Indro Montanelli. Cessata la spinta ideale, la politica diventa una palude nella quale sguazzano coccodrilli di modesto spessore, ma dotati di un appetito mostruoso. I due partiti «forti» nati dal Risorgimento, la destra cavouriana e la sinistra garibaldina (e qui il parallelismo con la Dc e il Pci forgiati dalla Resistenza è abbastanza impressionante) lasciano il posto a un vuoto morale e a una casta di capibastone legati al territorio, ciascuno titolare di un proprio pacchetto di clienti e di voti. Sono questi uomini, mossi esclusivamente da …