Tutti gli articoli relativi a: memoria

«Nilde Iotti, una grande politica ma sempre donna e libera», di Giorgio Napolitano

«Nilde Iotti, una grande politica ma sempre donna e libera» di Giorgio Napolitanotutti gli articoli dell’autore Con sincera e convinta adesione alla vostra iniziativa desidero contribuire, sia pure in termini essenziali, al ricordo della personalità di Nilde Iotti e della sua opera: ricordo che intendete trasformare in fonte di conoscenza, riflessione e ispirazione soprattutto, credo di intendere, per le nuove generazioni, specialmente di donne, che si avvicinino al mondo della politica e delle istituzioni. Ho avuto modo di ripercorrere ampiamente in alcune occasioni quel tratto lungo e altamente impegnativo della vita e dell’attività di Nilde Iotti, che fu costituito dalla sua partecipazione più che cinquantennale alle legislature del Parlamento repubblicano. E prima ancora ella partecipò alla esperienza unica e impareggiabile dell’Assemblea Costituente. Ma oggi, nel momento in cui sta per prendere forma la Fondazione a lei intitolata, vorrei dedicare qualche parola più in particolare alla sua persona e al mio personale rapporto con lei. La incontrai per la prima volta nel 1949, ancora giovanissima, in occasione di una sua vacanza pasquale con l’uomo cui si …

Marzabotto: Napolitano, ideali Resistenza vivi e attuali

Messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 66° anniversario dell’eccidio di Marzabotto. ”Gli ideali che ispirarono allora quanti scelsero consapevolmente di partecipare alla Resistenza contro la dittatura fascista e condussero alla rinascita delle istituzioni democratiche -si legge tra l’ altro nella lettera alla comunita’ di Marzabotto- conservano intatta la loro attualita’ e sono alla base dei valori di pace, liberta’ e giustizia solennemente sanciti dalla Costituzione repubblicana” Ansa 03.10.10 ****** l presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del 66esimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto, ha inviato un messaggio in cui esprime “profonda commozione al dolore dei familiari delle tante vittime innocenti della barbarie nazifascista”. “Gli ideali che ispirarono allora quanti scelsero consapevolmente di partecipare alla resistenza conservano intatta la loro attualità”, ha aggiunto il capo dello Stato. Quegli stessi ideali “sono alla base dei valori di pace, libertà e giustizia solennemente sanciti dalla Costituzione repubblicana”. Napolitano ha indirizzato il messaggio al sindaco Di Marzabotto, Romano Franchi, al Comitato promotore e a tutti i partecipanti, per il tramite del Segretario Generale della presidenza …

"La lezione tedesca di Berselli", di Franco Mosconi

Quando se n’è andato, nella primavera scorsa, Edmondo Berselli aveva da poco finito il suo ultimo libro, L’economia giusta (Einaudi). Dove si legge: «Ehi, c’è qualcuno là fuori che si ricorda della New Economy, e dei suoi successi?». Arriverà mai un tempo nel quale potremo dargli una risposta all’altezza? Qualcosa come: «Sì, forse siamo diventati meno ricchi – anzi, più poveri – e la crescita non è più senza fine. Ma forse l’economia si è fatta più giusta». Già, arriverà mai quel tempo? La domanda nasce perché quello di Berselli è un libro essenziale, rigoroso e, a un tempo, intriso di passione umana. Come ha scritto Ilvo Diamanti «quasi un invito a non dimenticare. Noi, certamente, non ci dimenticheremo di lui». La ricchezza di quella che, pur all’interno di un’ampia produzione letteraria, può essere considerata la sua eredità morale e intellettuale, si presta a una molteplicità di letture. Tutti i quattordici brevi capitoli in cui il saggio si articola meriterebbero un commento, pieni come sono di citazioni d’autore (da Marx ai pontefici passando per Keynes …

Napolitano: «Roma è l’unica capitale dello Stato unitario», di Marcella Ciarnelli

E’ una difesa convinta e consapevole del ruolo di Roma «capitale indiscussa» quella che il presidente della Repubblica pronuncia nell’aula Giulio Cesare in Campidoglio nel giorno storico in cui ricorrono i 140 anni dalla Breccia di Porta Pia, quel 20 settembre 1870 in cui Roma si ricongiunse all’Italia divenuta unita e indipendente. Ma è anche quello in cui Giorgio Napolitano è diventato ufficialmente cittadino della Capitale dopo tanti anni vissuti in questa città, «un riconoscimento che generosamente mi ha portato a far parte di una grande galleria di personalità». Pubblico e privato si mescolano nel discorso del presidente che però non rinuncia all’occasione per lanciare un chiaro monito a chi si crogiola in impossibili sogni separatisti. E’ lontano più che mai da qui il pensiero leghista. «E’ mio doveroso impegno ed assillo che non vengano ombre da nessuna parte sul patrimonio vitale ed indivisibile dell’unità nazionale, di cui è parte integrante il ruolo di Roma capitale. Un ruolo che non può essere negato, contestato o sfilacciato nella prospettiva che si è aperta e sta prendendo …

"Così Don Vito faceva politica", di Francesco La Licata

Con il materiale ora in possesso delle Procure di Palermo e Caltanissetta, prende forma il «quadro politico» che don Vito Ciancimino ha tenuto in piedi per anni – dai Settanta fino alla morte (2002) – attraversando praticamente la storia della Dc, prima, e tentando, poi, di entrare anche nella «Seconda Repubblica». Per tutta la giornata di ieri, mattina a Palermo e pomeriggio a Caltanissetta, Massimo Ciancimino è stato sentito sui documenti recentemente acquisiti agli atti di indagini aperte da qualche tempo. Che cosa contengono quelle carte, in parte trovate nel corso della perquisizione ordinata dai magistrati di Caltanissetta, in parte consegnate dallo stesso Ciancimino? C’è di tutto, là dentro: scritti autografi di don Vito, riflessioni politiche sul partito (la Dc) che si apprestava a «mollarlo» consegnandolo all’opinione pubblica come «unico capro espiatorio» del sistema politico-mafioso. Ci sono anche «pizzini» indirizzati a Bernardo Provenzano: corrispondenza interessante sul giro di soldi che fluttuava tra partiti e cosche. E c’è lo sfogo politico di don Vito che, secondo un costume mai tramontato, denuncia di essere vittima di una …

"L'America e le trappole del risentimento", di Barbara Spinelli

Nove anni sono passati dall’attentato di Al Qaeda contro il Trade Center di New York, e quello che si diceva allora resta vero: da quel giorno la storia è mutata, la convivenza con i nostri dissimili si è incattivita, nelle menti ha messo radice una passione allo stesso tempo molto antica e moderna, il risentimento. Una passione solo in parte legata agli attentati: poche settimane dopo, l’economista Paul Krugman scrisse che il maledetto imbroglio dell’Enron, rivelato nell’ottobre 2001, aveva incrinato il mondo ben più radicalmente dell’11 settembre. Altre compagnie erano in passato fallite, ma il crollo della mitica Enron fu un trauma: «L’11 Settembre ci ha insegnato molte cose sul wahabismo, ma non molte sull’americanismo». Nel primo caso gli americani erano vittime, nel secondo perpetratori (New York Times, 29-2-02). Il Paese aveva a lungo ingannato se stesso, immaginando che l’impresa fosse fondata sull’onestà contabile, non bisognosa di vigilanze. L’era del lassismo e della deregolamentazione finì in concomitanza con l’11 Settembre, assai prima che divampasse, nel 2007, la grande crisi. Una crisi delle illusioni, in America …

Non lasciamoli soli

Oggi ci sono stati i funerali di Angelo Vassallo sindaco di Pollica ucciso domenica scorsa in un agguato della camorra. In piazza davanti alla Chiesa Santissima Annunziata di Pollica, tra i numerosi striscioni, spicca quello che recita “Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo, sei e sarai sempre vivo in mezzo a noi”. Bersani: “Non abbiamo bisogno di eroi ma di bravi amministratori. Ho sentito troppe banalità di vero c’è che ci sono dei bravi amministratori che non dobbiamo lasciare soli” Oggi è stato il giorno dei funerali, dell’ultimo saluto a Angelo Vassallo, sindaco di Pollica barbaramente ucciso da sicari mafiosi la scorsa domenica. Lutto nazionale con bandiere a mezz’asta in tutti i comuni siciliani. La camera ardente aperta tutta la notte, è stata visitata da centinaia di persone, tra cui il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che ha incontrato la moglie, Angela Amendola e i figli Giusi e Antonio. In piazza davanti alla Chiesa Santissima Annunziata di Pollica, tra i numerosi, striscioni, spicca quello che recita “Ora ci chiamiamo tutti Angelo Vassallo, sei e …