"Sfregiate le statue di Falcone e Borsellino", di Romina Marceca
Palermo, domani i 18 anni dalla strage di via D´Amelio. Napolitano: profondamente indignato. Condanna da tutte le forze politiche: atto vile, stupido, volgare e violento Nessuno ha visto. Doveva essere il giorno in cui il popolo dell´antimafia dava inizio alle manifestazioni per ricordare la strage di via D´Amelio. E invece è stato un altro giorno buio in cui Palermo è tornata a fare i conti con la rimozione dei suoi simboli. Lo sconcerto è piombato in strada con la profanazione delle statue in gesso di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Due creazioni esposte da meno di 24 ore in viale della Libertà e distrutte da chi ha agito in pieno giorno e nel centro città noncurante dei numerosi passanti. Lo sdegno è stato ancora più grande quando si è appreso che nessuno si è presentato ai carabinieri per contribuire alle indagini. «Profonda indignazione» è stata espressa dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «C´è a Palermo chi ha paura perfino di due statue – tuona Rita Borsellino, l´eurodeputata sorella del giudice ucciso – e ci sono …