Tutti gli articoli relativi a: memoria

Ustica, Napolitano: «I processi non hanno fatto luce»

”Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all’amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili”. Lo dice il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato a Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, di cui domani ricorre il 30/o anniversario. ”Nella ricorrenza del trentesimo anniversario del disastro di Ustica, rivolgo il mio pensiero commosso a lei Presidente e a tutti i famigliari di coloro che hanno perso la vita in quella tragica notte – scrive il Capo dello Sato – Il dolore ancora vivo per le vittime si unisce all’amara constatazione che le indagini svolte e i processi sin qui celebrati non hanno consentito di fare luce sulla dinamica del drammatico evento e di individuarne i responsabili. La tenace dedizione e l’anelito di verita’ e giustizia con i quali l’Associazione da lei presieduta perpetua il ricordo di quel 27 giugno 1980 trovano la nostra piena comprensione …

"Perché dovete chiamarmi compagno", di Mario Rigoni Stern

Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze. È molto più bello Compagni che “Camerata” come si nominano coloro che frequentano stesso luogo per dormire, e anche di “Commilitone” che sono i compagni d’arme. Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e mantenere. Oggi che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra di aver risolto il problema dell’esistere e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione. All’erta Compagni! Non è il tempo di riprendere in mano un’arma ma di non disarmare il cervello sì, e l’arma della ragione è più difficile da usare che non la violenza. Meditiamo su quello che è stato e …

Un successo. Passato il testimone a 110mila nuovi «resistenti», di Stefania Scateni

«Mi iscrivo all’Anpi perché la Resistenza non sia solo memoria del passato ma esercizio del presente». La nuova resistenza democratica inizia unendosi ai partigiani dell’Anpi. Se c’è da resistere si va da coloro che la Resistenza la conoscono bene. L’Anpi sta conoscendo una nuova primavera. Presentata ieri una iniziativa per l’adesione di moltissime personalità illustri Non è tempo di stare alla finestra. Non è tempo di indifferenza né di ignavia, tantomeno di accidia. È tempo di trasformare lo sconcerto, la rabbia e la paura, di scegliere se continuare ad affannarsi per nuotare in una marmellata culturale e politica che confonde verità e menzogna, libertà e sopruso, sfigurando il tutto in un grande schermo azzurro e piatto, oppure tirarsi fuori dal blob e dare aria al cervello. In poche parole, prendere posizione. C’è bisogno di rivivere il significato morale, prima ancora che politico, dell’antifascismo e della nostra Costituzione democratica. La ricchezza dell’insegnamento che ci arriva dalle donne e gli uomini che si sono schierati e hanno combattuto per costruirla vanno coltivati e ripresi, insegnati, testimoniati di …

"Pomigliano d’Arco, la storica anomalia di una fabbrica", di Rinaldo Gianola

La fabbrica Giovanni Battista Vico di Pomigliano d’Arco occupa 5193 dipendenti diretti (4720 operai e 473 impiegati), dal 2003 a oggi sono usciti oltre 2500 lavoratori. Lo stabilimento Fiat, con l’indotto, vale il 20% del pil della Regione Campania dove la disoccupazione giovanile supera il 50%. Metà dei comuni del napoletano, secondo il prefetto Alessandro Pansa, è infiltrato o minacciato dalla camorra. Davanti a questi numeri e fatti i lavoratori e i cittadini di Pomigliano dovrebbero consegnarsi a Sergio Marchionne, iscriversi a Solidarnosc e iniziare a studiare il modello polacco della Fiat, quello della fabbrica di Tychy dove i 5800 dipendenti hanno prodotto 600mila auto nel 2009, circa lo stesso numero di auto uscite dai quattro impianti italiani. Se le cose stanno come dice la Fiat, se larghissima parte del mondo politico e sindacale accettano le condizioni imposte dal Lingotto per avviare la produzione della Nuova Panda, allora il referendum di oggi dovrebbe essere una pura formalità. Vinceranno i “sì”, Marchionne potrà trionfare anche a Pomigliano. Si lamenteranno solo quelli della Fiom, qualche costituzionalista e …

Enrico Berlinguer, un comunista italiano

11 giugno 1984, muore Enrico Berlinguer. 26 anni dopo per Bersani è ancora un esempio: “Idealità ed etica fanno assieme la dignità della politica”. Speciale di YouDem con Bersani, Reichlin, Tonini e Cundari. 7 giugno 1984. L’allora Segretario del PCI, Enrco Berlinguer viene colto da un ictus mentre, dal palco di un comizio a Padova, invita gli italiani che volevano portare avanti le battaglie per l’equità ad andare “strada per strada, casa per casa”. 27 novembre 1980. Terremoto in irpinia. Bersani è in Basilicata come assessore dell’Emilia Romagna per guidare gli aiuti. A Salerno c’è una riunione di coordinamento e nelle stesse ore il PCI vi tiene la direzione che dice basta al compromesso storico. “Mentre pranzavamo ricordo Berlinguer da solo con Tatò, una scena che indicava la sua enorme solitudine e responsabilità”. 7 giugno 1984. La notizia dell’ictus di Berlinguer coglie Bersani di sorpresa, un fulmine. Lo stesso per milioni di altri italiani. “Quando mi dissero che aveva avuto un malore ero a Genova, una riunione di assessori al lavoro. Ero per le scale …

"Una rete per far vivere i luoghi dell’antifascismo", di Mirco Zanoni

Da Casa Cervi alla Risiera di San Sabba nasce un collegamento di siti in cui si è svolta la Storia. Per viaggiare dal vivo dentro il ‘900. Il coordinamento dei luoghi della memoria in Italia è una sfida a cui sta lavorando da quasi due anni l’Istituto Alcide Cervi. Una rete di musei, memoriali, percorsi, centri di sensibilizzazione che hanno al centro la storia dell’antifascismo, della Resistenza, della deportazione, della guerra. Non si tratta di luoghi muti, o semplici «pietre dolenti», lapidi di una stagione di sofferenza che ha costellato soprattutto il biennio 1943-45. Al contrario, lo sforzo che si sta mettendo in atto, a partire dalla Casa dei sette fratelli Cervi, è quella di creare una grande sinergia tra luoghi attivi di cultura, didattica, ricerca, turismo consapevole. Un’esperienza non dissimile a quella che è già presente in Paesi come Germania e Francia sugli stessi temi. Andare a memoria è il seminario che si è svolto proprio presso il Museo Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) il 4 e 5 giugno, in cui si è sancito …

"La lunga fatica di Napolitano per ridefinire l'identità nazionale", di Stefano Folli

La lieve indisposizione che lo ha colto a Torino è stata superata, ma l’impegno in cui il capo dello Stato sta consumando le sue energie ha qualcosa di drammatico. Un doppio impegno, per la verità, che si riassume nell’obiettivo di salvaguardare l’equilibrio politico e istituzionale del paese. Circa il primo aspetto, quello politico, sappiamo che Napolitano sta ottenendo risultati insperati ancora pochi mesi fa. Ormai Berlusconi ha dismesso i toni aggressivi (basta ricordare ciò che accadde dopo la bocciatura del Lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale): oggi il premier accetta, magari «obtorto collo», che il presidente della Repubblica sia il baricentro del sistema, svolgendo un’apprezzabile funzione di garanzia. Non è poco, se si considera che fino a qualche mese fa il mondo berlusconiano s’infervorava, forse senza crederci, sull’ipotesi di un rivolgimento radicale: l’elezione diretta del capo dello Stato forte di una serie di poteri esecutivi. I progressi compiuti da Napolitano nel rapporto con il presidente del Consiglio stanno dando qualche esito positivo, a quanto pare, con la legge sulle intercettazioni. E potrebbero offrire altri …