"Milano dice sì alle unioni civili", di Giuseppe Vespo
Superato il non possumus dei cattolici democratici, a palazzo Marino la maggioranza ricompone almeno in parte la frattura sul voto al registro delle unioni civili. I quattro consiglieri che per due giorni hanno fatto temere un voto contrario alla delibera consiliare che istituisce il registro delle coppie di fatto si astengono dal voto. E il Consiglio può arrivare così all’approvazione del provvedimento senza troppe difficoltà. Anche perché la mediazione trovata con l’area cattolica del partito tiene conto di alcune richieste avanzate dai quattro consiglieri del Pdl favorevoli all’istituzione del registro. Fino a ieri il nodo stava tutto nel termine «famiglia». Il Pdl aveva presentato un emendato per l’istituzione di un registro delle unioni civili distinto da quello delle «famiglie anagrafiche», che esiste già in ogni Comune e comprende per esempio i conviventi o gli studenti che dividono l’appartemento. Il Pdl avrebbe così evitato di inserire il termine «famiglia» nel registro. La maggioranza a palazzo Marino avrebbe anche accettato l’emendamento, ma i cattolici del Pd si sono opposti minacciando il voto contrario. Il motivo sta nel …
