Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"L'economia e i diritti civili" di Chiara Saraceno

I diritti civili e di libertà sono secondari rispetto a quelli sociali ed anche alla sola, certo importantissima, sicurezza economica? Solo chi è sicuro di arrivare a fine mese può permettersi il lusso di rivendicare il diritto al riconoscimento dei propri diritti di libertà? Le argomentazioni di Fioroni contro l’impegno di Bersani a fare della questione del riconoscimento delle coppie omosessuali un tema della agenda politica del Pd sembravano suggerire proprio questo. «Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico… Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita », aveva dichiarato, infatti, Fioroni, collocandosi in un’ultra-secolare tradizione di politici di ogni colore e orientamento che, di fronte alle rivendicazioni di diritti e di riconoscimento da parte di gruppi discriminati, hanno opposto questioni di priorità. Di volta in volta si tratta della priorità della questione operaia rispetto alla parità tra uomini e donne, della priorità dello sviluppo rispetto alla riduzione delle disuguaglianze, della coesione sociale, familiare, di gruppo etnico o religioso rispetto alla …

"La «Carta dei diritti» fa fare al Pd un bel passo avanti", di Luigi Manconi

Lo dico subito e senza tentennamenti: considero il documento «Per una nuova cultura politica dei diritti» elaborato dal Pd un notevole passo avanti. Per argomentare questa affermazione, parto da una premessa fatalmente (e un po’ ignominiosamente) autoreferenziale. Un secolo fa, intorno al 1995, presentai al Senato due proposte di legge, rispettivamente sul testamento biologico e sulle unioni civili. L’iniziativa suscitò appena una certa curiosità: ma sul piano legislativo, va da sé, non se ne fece nulla. È un dato imprescindibile, credo, perché dà la misura, per un verso, di quali e quante resistenze incontri la volontà di legiferare su quelle materie; e, per altro verso, di quanto sia maturato l’orientamento dell’opinione pubblica e persino quello di una parte della classe politica tradizionalmente arretrata, se non sorda, rispetto a quelle istanze. Tuttavia, quell’esperienza di oltre tre lustri fa, ha anche un altro significato, che non riguarda solo la mia biografia. Militavo, all’epoca, in un partito che raccoglieva il 2-3% dei consensi così come mi era accaduto in fasi precedenti della mia vita (quando il consenso era …

"Un esempio di buona politica per un Paese moderno", di Vittoria Franco

Affrontare questioni etiche non è facile, ma abbiamo trovato una sintesi alta tra culture diverse. E questo è un grande risultato Così si afferma il rispetto delle differenze e dell’autodeterminazione nelle scelte sulla salute. Non è facile oggi legiferare su questioni etiche. Non lo è perché una destra che ha dimostrato scarsa autonomia nel quasi ventennio in cui ha governato ha fatto aggravare ogni questione che in altri Paesi europei è già regolamentata da tempo, dalle unioni civili anche tra persone dello stesso sesso alla procreazione assistita, dal testamento biologico alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Con le maggioranze che si sono susseguite non si sarebbe mai raggiunto quel livello di capacità riformatrice degli anni 70 che ha rivoluzionato la sfera dei diritti civili col divorzio, la legge 194, la riforma del diritto di famiglia. Ma non è facile affrontare questi temi neanche per il Pd, un partito giovane, ma che è nato con una grande ambizione: riunire le culture riformatrici che hanno segnato la storia della Repubblica, forze laiche e cattoliche, credenti e non …

"Diritti, abbiamo fatto il primo passo", di Margherita Miotto

Il Pd è stato di parola ed è riuscito a superare la prova della pluralità e della laicità sulla difficile frontiera dei diritti. Nel comitato presieduto da Rosy Bindi si è fatto un cammino straordinario di elaborazione culturale con l’ascolto e il rispetto reciproco, grazie al prezioso contributo di personalità esterne al partito. Abbiamo sperimentato cosa significa essere un partito che non vive la propria identità all’insegna dell’autosufficienza, ma che anzi avverte come indispensabile l’apertura alla ricchezza del mondo della cultura e della ricerca. Il documento che il professor Michele Nicoletti ha redatto e che giovedì scorso, al termine dei nostri lavori, è stato consegnato al segretario Bersani è un tassello molto importante di quella nuova cultura politica necessaria a consolidare il ruolo politico e di governo dei democratici. Un tassello che è stato ampiamente condiviso, nella sua impostazione generale e nelle sue linee fondamentali. La condivisione credo sia un valore ben superiore all’unanimismo, è comune assunzione di responsabilità senza che vengano meno le distinzioni, che pure si sono registrate e che tuttavia non hanno …

«2013, niente condannati in lista». L’odg Pd crea tensione a destra, di Susanna Turco

Dell’Utri, Ciarrapico, De Angelis: i primi casi di «incandidabili» se il governo eserciterà la delega. La legge anticorruzione passa, il nodo incandidabili resta. Ieri, il ministro della Giustizia Paola Severino ha salutato con favore l’approvazione dell’ordine del giorno del Pd che impegna il governo a provvedere, «entro quattro mesi» dall’approvazione della legge, ad adottare la delega che articola e rende applicabili le norme sull’incandidabilità contenute nel ddl anticorruzione. «I timori sull’impossibilità di procedere in tempi utili rispetto alle elezioni del 2013 mi sembra che siano stati così superati», ha detto la Guardasigilli. Sulla possibilità di tenere fuori dal Parlamento già alle prossime elezioni chi è stato condannato in via definitiva, tuttavia, non tutti sono così ottimisti, soprattutto dopo le parole del capogruppo Pdl Cicchitto in Aula e i malumori del partito di via dell’Umiltà. La volontà di introdurre al Senato nuove modifiche è infatti chiara, così come lo è il conseguente allungamento dei tempi prima dell’approvazione della legge. Una dilazione che per il Pdl è tanto più desiderabile in quanto coinvolge appunto l’incandidabilità: la delega …

"Sanità, scoppia il caso dei fondi pilotati, indagato il braccio destro di Formigoni", di Davide Carlucci

Un’altra bufera, l’ennesima, investe la sanità lombarda. E tocca un fedelissimo del sistema di potere formigoniano, il direttore generale della Sanità Carlo Lucchina, già tirato in ballo in più occasioni nel corso di un’altra inchiesta, quella che riguarda i 70 milioni di euro della fondazione Maugeri distratti da Pierangelo Daccò e Antonio Simone. Ieri gli uffici di Lucchina in Regione sono stati perquisiti dai militari del nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza. Il dirigente è accusato di turbativa d’asta: avrebbe favorito, insieme ad altre ventisette persone — altri funzionari della sanità, direttori generali di ospedali, imprenditori, medici e tecnici — alcune aziende del settore delle tecnologie medicali nell’aggiudicazione di progetti sperimentali negli ospedali Niguarda di Milano, e nei nosocomi di Lecco, Busto Arsizio e Saronno. L’inchiesta del pm Carlo Nocerino — coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, lo stesso che si occupa del caso Maugeri — ipotizza anche i reati di associazione per delinquere, rivelazione del segreto d’ufficio e peculato. Le gare truccate sarebbero tre: una per l’adozione, da parte dei medici, …

"Quella norma non salva né Penati né Berlusconi", di Luigi Ferrarella

Non salva Penati dall’inchiesta di Monza sulle tangenti rosse e non salva Berlusconi dal processo Ruby: se si parla poco delle sensibili lacune e reali incongruenze della nuova legge, è paradossalmente perché da destra su Penati e da sinistra su Berlusconi si continuano a sbandierare due inesistenti «al lupo al lupo». Non è vero che la legge contenga una norma destinata a mandare al macero il processo che la Procura di Monza è orientata a chiedere per l’ex capo della segreteria politica del segretario pd Bersani: per il semplice fatto che la legge non inciderà sulla prescrizione delle due imputazioni di corruzione e delle due ipotesi di violazione della legge sul finanziamento dei partiti datate 2008-2009 e 2008-2010, che continueranno a prescriversi dopo 7 anni e mezzo, tra la metà 2016 e metà 2017. Poi ci sono tre accuse di concussione, l’attuale articolo 317 che punisce da 4 a 12 anni «il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente denaro od …