Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Asili nido e assistenza, via al piano per la famiglia", di Alessandra Arachi

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il piano nazionale per la famiglia. Non era mai successo, prima. È la prima volta che il nostro Paese si dota di un piano organico che punta specificatamente sulla famiglia come soggetto di investimenti. Andrea Riccardi, il ministro che in questo governo ha appunto la delega per la Famiglia, era molto soddisfatto. Anche se di soldi concreti per gli investimenti, in realtà, non ce ne sono poi granché, fino ad ora. Ci sono 81 milioni che arrivano proprio dal ministero di Riccardi e serviranno per gli asili nido e per l’assistenza domiciliare agli anziani. E poi ci sono altri 730 milioni, sempre destinati ai nidi e all’assistenza degli anziani, ma questi soldi sono riservati soltanto a quattro regioni del Sud Italia (Puglia, Sicilia, Calabria, Campania) perché sono i fondi europei riallocati grazie al piano di azione di Fabrizio Barca, ministro per la Coesione. Sono tre le priorità fissate in questo piano approvato ieri: le famiglie con minori (in particolare quelle numerose); le famiglie con disabili o anziani non …

"Un contratto per le donne", di Massimo Franchi

L’organizzazione con al vertice più donne discute di politiche di genere. La due giorni Cgil “Le donne cambiano…” è partita ieri in un teatro Capranica di Roma gremito e attento e si concluderà oggi con l’intervento di Susanna Camusso. Un appuntamento che torna a tre anni dall’ultima assemblea delle donne e fa i conti con una situazione molto peggiorata. La Cgil, punta avanzata nelle rivendicazioni sulla parità, si interroga e rilancia dopo che la crisi ha fatto arretrare la rappresentanza delle donne nel lavoro. Una crisi che ha colpito forte con le ristrutturazioni che, come ricorda con autocritica Valeria Fedeli, ha visto anche «il sindacato sostenere che era legittimo lasciare a casa prima le donne perché a casa hanno un altro lavoro». In Cgil sono tre le categorie dove il numero di iscritti donne supera quello degli uomini: Flc (scuola), Filcams (commercio) eFp (pubblico). Maschi in minoranza anche tra i pensionati (le donne sono 503mila pari al 52,8%). Insomma protagoniste ai vertici e alla base con i tanti interventi di delegate di ogni settore che …

"Sulla sicurezza non si tratta", di Luigi Mariucci

L’azienda che chiede ai propri dipendenti di firmare una cosiddetta «liberatoria» al fine di sottrarsi ad ogni responsabilità penale e civile in caso di nuovi sismi compie certamente un atto ignobile. Con una aggravante: quell’atto oltre che indecente è per di più inutile, perché in nessun modo un lavoratore può disporre della sua vita e della sua sicurezza. Sarebbe come se a un dipendente si chiedesse la disponibilità ad utilizzare sostanze palesemente nocive, come l’amianto. La sicurezza del lavoro non è ovviamente disponibile con atti negoziali privati. Pare tuttavia che questo sia accaduto in alcune aziende delle zone colpite dal terremoto in Emilia Romagna. Non c’è ragione di dubitarne, perché la denuncia viene da una persona seria, componente della segreteria regionale della Cgil. C’è da domandarsi come si sia potuti arrivare a un atto così palesemente insensato. Sono le aziende che vogliono imporre ai dipendenti la ripresa a tutti i costi del lavoro, o sono gli stessi lavoratori che sono ansiosi di tornare a lavorare, di riprendere la vita normale? Tornare alla normalità, riprendere il …

"La coppia si separa? Lei rischia la povertà", di Maria Corbi

Rapporto Istat fotografa un nuovo fenomeno Gli esperti: un effetto dell’affidamento condiviso. Che la fine di un matrimonio impoverisca, non solo sentimentalmente, non è certo una novità. Quello che stupisce è che se fino ad oggi a piangere miseria erano soprattutto gli uomini separati, oggi con uno studio pubblicato sull’ultimo rapporto Istat, scopriamo che le più «povere» dopo un addio sono le donne: una su quattro, nei primi due anni dopo la separazione, è a rischio povertà o «deprivazione» (uno su sei gli uomini). Il cambiamento radicale, e spesso improvviso, della loro condizione familiare «genera effetti pontenzialmente rilevanti sulla loro condizione economica». Più a rischio disagio le donne che pagavano l’affitto, ma anche per quelle che avevano l’abitazione in uso o in usufrutto e per quelle che non avevano un’occupazione o che erano occupate a tempo parziale. Due anni dopo l’evento circa il 35% di chi non aveva un lavoro lo ha trovato ma ciò non è bastato a tutelarle: più del 32 per cento è materialmente deprivata e il 26,3% è a rischio povertà. …

"Cittadinanza, una legge possibile", di Livia Turco

E’ una buona notizia la calendarizzazione in aula du proposta del PD per la fine di giugno della legge sulla cittadinanza. «Chi nasce e cresce in Italia è italiano» è una battaglia che il Pd ha condotto con grande determinazione e che intende perseguire fino al traguardo della modifica legislativa. La nostra è una battaglia che viene da lontano, il primo testo di legge di modifica (Turco, Violante, Montecchi) lo depositai personalmente nell’agosto del 2000 e raccoglieva l’elaborazione della Commissione per le politiche d’integrazione della Presidenza del consiglio dei ministri che il governo Prodi aveva insediato sulla base della Legge 40/98. Tale Commissione, presieduta dalla professoressa Giovanna Zincone, aveva promosso un’accurata ricerca e svolto un importante convegno (Febbraio 1999) che aveva riunito esperti, personalità politiche e religiose per discutere del tema della cittadinanza, con centrandosi in particolare sulla condizione dei minori. Negli anni successivi, prima l’Ulivo poi il Pd, hanno sempre rinvenuto in questo tema una priorità. In questa legislatura, fin dai primi mesi, l’iniziativa di Claudio Bressa, Roberto Zaccaria, Sesa Amici, Jean-Leonard Touadì e …

"«Meno corruzione con più donne impegnate in politica» La crescita? Con l'occupazione femminile", di A. Bac.

Un capitolo tutto dedicato alle donne. Già questa è una novità degna di nota nella storia delle relazioni annuali di Banca d’Italia che, come istituzione, ha già approfondito il tema femminile in numerosi studi. Ma se i dati sul divario di genere sono per lo più quelli noti, e condannano l’Italia al 90° posto su 145 nella graduatoria dei Paesi che consentono alle donne pari partecipazione e opportunità economiche, coraggioso è l’approccio. «A una più elevata presenza di donne tra gli amministratori pubblici corrispondono livelli di corruzione più bassi e un’allocazione delle risorse orientata alla spesa sanitaria e ai servizi di cura e istruzione» si legge in un passaggio della relazione, che cita «evidenze internazionali» in questo senso. E ancora: «Una maggiore occupazione femminile si associa – secondo la relazione – all’acquisto di beni e servizi, specie quelli di cura, altrimenti prodotti all’interno della famiglia, stimolando l’espansione di un mercato in Italia poco sviluppato». E in definitiva «può determinare una crescita complessiva del Pil». La realtà però è un’altra: il tasso di occupazione femminile nel …

Volontari per forza. Il boom possibile del lavoro di pubblica utilità

Una serata con gli amici può costare anche molto cara se, dopo aver alzato il gomito, si viene fermati dalla stradale. Multe salate, confisca dell’auto e, nei casi più gravi, si può anche finire in carcere. Ma c’è un’alternativa che, però, non tutti conoscono: scontare la pena attraverso i lavori di pubblica utilità (Lpu), cioè svolgendo un’opera di volontariato non retribuita in favore della collettività. Un tipo di misura che, prevista per la prima volta con la legge sulla droga del 1990, sta conoscendo dal 2010 un incremento sostanzioso, anche se i numeri rimangono ancora di dimensioni ristrette rispetto alle potenzialità. Le persone ammesse agli Lpu sono state infatti 62 nel 2010 (anno dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni del codice della strada), 830 nel 2011 e 1341 solo nei primi 4 mesi e mezzo del 2012, secondo i dati dell’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) del ministero della Giustizia. Eppure si tratta di una soluzione molto vantaggiosa per il condannato: permette di non dover pagare l’ammenda, di non scontare la pena in carcere ma soprattutto …