Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"La Costituzione tradita", di Andrea Manzella

Merito a parte, la proposta di revisione costituzionale che i maggiori partiti presentano assieme è l´emblema di una “nuova” centralità del Parlamento (a volte ritorna). E´ anche il più eloquente simbolo di una comune volontà di disincagliare la nave: il linguaggio dei segni conta moltissimo in politica. Conta però anche la realtà: questa volta fatta dei tempi tecnici che sono troppo stretti per concludere entro la fine della legislatura. Se però si è riusciti a tanto – a concepire insieme una riforma di norme costituzionali importanti – forse (forse) si può riuscire a fare alcune cose indispensabili per attuare e democratizzare la Costituzione, senza cambiarla e, quindi, in tempi possibili. Nella nostra Costituzione la democrazia non è una cosa semplice e astratta. E´ cosa complessa e concreta. Una cosa che ha più forme. La democrazia rappresentativa (“ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione”: art. 67). La democrazia dei partiti (“per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”: art. 49). La democrazia civica partecipativa (la “effettiva partecipazione” all´”organizzazione politica, economica e sociale del Paese: …

"Sul reintegro rispettare lo Stato di diritto", di Luigi Mariucci

In tema di licenziamenti nel disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri si è salvato il principio della reintegrazione, pur nel quadro di un insieme di modifiche che rafforzano i poteri dell’impresa. Ne emerge una nuova versione, molto complessa, dell’art.18 che darà adito a varie controversie interpretative. L’innovazione più corretta riguarda le misure sulla accelerazione delle controversie in sede giudiziaria. In tema vanno contrastati i molti scetticismi circolanti: se non siamo in grado di assicurare tempi decenti alla giurisdizione, in tutte le sue forme (del lavoro, civile e penale) tanto vale rassegnarsi al fatto che siamo un paese di serie B, dato che questo è uno degli handicap più rilevanti sul piano della funzionalità delle nostre istituzioni. Suscitano invece varie perplessità le modifiche dirette ad assumere un carattere permissivo verso le violazioni formali, di carattere procedurale. Invece che mettere mano a modifiche mirate a migliorare la norma si annunciano invece possibili emendamenti peggiorativi, tali da alterare il (difficile) compromesso fin qui raggiunto. Il primo riguarderebbe i licenziamenti disciplinari. In questo caso l’attuale versione prevede …

"Shakesperare e Dell'Utri", di Antonio Ingroia

Quale relazione esiste fra Dell’Utri e Shakespeare? Non è tanto la qualità di bibliofilo unanimemente riconosciuta a Dell’Utri, bensì una delle più fortunate commedie del grande drammaturgo britannico: Tanto rumore per nulla è infatti il titolo che si potrebbe dare alle furenti polemiche rovesciate contro i pm che hanno indagato e i giudici che hanno condannato Dell’Utri per concorso esterno mafioso. Furenti polemiche e accuse di persecuzione giudiziaria, spintesi fino alla proposta di bandire dal panorama giuridico con un colpo di spugna perfino la figura di reato del concorso esterno. Il tutto sulla base della sentenza della Cassazione che aveva annullato con rinvio la condanna inflitta a Dell’Utri dai giudici della Corte d’Appello di Palermo. Inutili i richiami alla ragione di chi ricordava che sarebbe stato più prudente, per chi stava già santificando Dell’Utri, attendere la lettura della motivazione della sentenza. Inutile ricordare che l’annullamento con rinvio al giudizio di un’altra sezione della Corte d’Appello di Palermo non equivaleva affatto a una sentenza di assoluzione, perché altrimenti l’annullamento della condanna sarebbe stato senza rinvio, sicché …

"Se non ora dove? I partiti ascoltino la voce delle donne", di Francesca Izzo

Gian Enrico Rusconi ha posto su la Stampa un problema che ci riguarda: che fine hanno fatto i movimenti che hanno risvegliato la coscienza civile dell’Italia, in particolare Se non ora quando? Dopo il 13 febbraio, Se non ora quando non solo non è tornato a casa ma non ha neppure scelto di rimanere allo stato gassoso di movimento virtuale. Ha deciso di non rimanere una rete senza radici e senza fisionomia, pronta solo a mobilitarsi per campagne. Ha scelto di affrontare la faticosa ed oscura via della costruzione di un movimento presente con comitati in tutt’Italia e dotato di un minimo di regole democratiche. La sclerosi, la chiusura autoreferenziale dei partiti, anche di quelli critici verso lo stato di cose esistente, sono frutto anche di una società civile disorganizzata, preda dello spontaneismo della rete e dei trascinamenti carismatici. Fin dall’inizio al centro della nostra inedita esperienza c’è stato il legame strettissimo che abbiamo colto tra le donne e l’Italia, il destino delle une che sempre più svelava quello dell’altra. Questa è stata la nostra …

"Donne, denuncia Cgil: lavorano la terra con paghe più basse", di Jolanda Buffalini

Donne che lavorano in un mondo di uomini è il quadro che emerge dalla ricerca commissionata dalla Flai-Cgil (federazione del lavoro agro-alimentare) alla fondazione Metes per l’ Assemblea annuale delledonne in agricoltura che si è svolta ieri negli Studios di Cinecittà, ricerca coordinata da Irene Figà Talamanca (Roma-La Sapienza). È un segmento piccolo del mondo del lavoro, circa il 5 per cento con 250mila addette su nove milioni di donne che lavorano. Dove si concentrano, però, molti problemi: dal fenomeno del caporalato, alla condizione delle donne spesso invisibili e sottoposte allo stress del doppio lavoro. È la fotografia di un mondo rurale in cui spesso non c’è consapevolezza dei rischi, non si usano le mascherine e i guanti per difendersi dagli antiparassitari, con conseguenze gravi sulla fecondità, sull’aumento degli aborti spontanei, sulle malformazioni dei bambini che, spesso, sono sottopeso alla nascita. Un quadroalla “Novecento” di Bernardo Bertolucci che contrasta con le potenzialità che il settore dovrebbe avere. «Sappiamo da numerosi studi – dice Stefania Crogi segretario della Flai – che se cresce l’occupazione femminile cresce …

"Un nuovo ruolo per le donne in politica", di Mirella Gramaglia

Che fine hanno fatto – si chiede Gian Enrico Rusconi su La Stampa di ieri – i movimenti che hanno infiammato l’Italia nella stagione calante del berlusconismo, e in particolare «Se non ora quando?», l’ultimo in ordine di tempo, ma forse il più brillante testimone di un Paese che si trasforma e si ribella? Quando la società civile smorza la sua voce – ammonisce Rusconi – i leader vocianti dell’antipolitica prendono il sopravvento. Berlusconi era un avversario molto comodo. Semplificava e induceva a semplificare. Bastava essere contro di lui per sentirsi nel giusto e fra i giusti. In particolare la parabola dei suoi comportamenti in materia di etica e di stile, l’improvvido miscuglio fra occasioni del potere ed esibizione dei suoi capricci, lo ha sospinto sempre più in basso. Ancora pochi mesi fa danzavamo sull’orlo del baratro della crisi economica fra «olgettine» e feste eleganti. Lorella Zanardo, con il suo bel documentario, «Il corpo delle donne», aveva capito fin dal maggio 2009 che qualcosa si era spezzato nel rapporto civile fra l’Italia, i suoi mezzi …

"Scotch sulla bocca agli immigrati rimpatriati in aereo. La compassione e le regole", di Michela Marzano

La sicurezza innanzitutto. E poi le regole da rispettare e gli ordini da seguire. Ma fin dove? Dove comincia e dove finisce la “normalità”? Imbavagliare con nastro da pacchi due cittadini tunisini che vengono rimpatriati non dovrebbe essere qualcosa di “normale”. Anche quando si ritiene “normale” metterli su un aereo per rispedirli nel loro paese. Perché, nonostante tutto, il viso di una persona ha sempre un valore simbolico. È attraverso il viso e la bocca che ognuno di noi esprime la propria soggettività. È attraverso il proprio sguardo che si entra in relazione con gli altri. E la soggettività di un essere umano, anche quando si è commesso un crimine o un delitto, non dovrebbe mai essere negata o cancellata come accade quando, per applicare le procedure ed evitare di creare scompiglio e confusione, si cede alla tentazione di far tacere a tutti i costi, anche con del nastro adesivo. Per garantire il buon funzionamento della società, ciascuno di noi è chiamato a fare il proprio dovere e ad assumersi le responsabilità che gli competono. …