Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Lavoro, donne più a rischio", di Manola Di Renzo

L’Italia ha la percentuale più bassa, rispetto agli altri paesi europei, di partecipazione delle donne al mercato del lavoro. La crisi economica che il nostro paese sta attraversando influisce pesantemente sull’occupazione femminile. Anche i dati presentati dalla Banca d’Italia mostrano un crollo dei redditi familiari, in particolare nei nuclei più poveri, e con a capo un componente femminile; si aggiungono a questi i numeri resi noti con il bollettino mensile della Banca centrale europea. Secondo la Bce: «le condizioni nei mercati del lavoro dell’area dell’euro continuano a deteriorarsi e le indagini congiunturali anticipano un ulteriore peggioramento nel breve termine», di conseguenza un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione, che in Italia rischia di tradursi anche in una diminuzione dell’occupazione femminile. La riforma del lavoro proposta dal governo sembra presentare scarsi benefici alle aziende, piuttosto potrebbe portare a un aumento del costo del lavoro, ma non solo. Quando si parla di integrazione della donna nell’impresa, si dovrebbe tenere conto dei molteplici ruoli che ricopre nei diversi ambiti di vita. La donna impegnata in duplici ruoli, lavoratrice, …

"Verità e rispetto il dovere degli stati verso le vittime" Vladimiro Zagrebelsky

Ha suscitato emozione e persino indignazione la sentenza della Corte di Assise d’appello di Brescia nella parte in cui, assolvendo gli imputati della strage di Piazza della Loggia, condanna i familiari delle vittime, costituiti parte civile, a pagare le spese processuali. La gravità del fatto oggetto del processo – ed anche il suo inserimento in una serie di vicende analoghe per natura e per esito processuale – spiega la reazione ed anche l’iniziativa del governo per porre rimedio a quello che è sentito come un aspetto particolarmente ingiusto della sentenza. Una prima impressione potrebbe collocare questa reazione esclusivamente sul piano delle sensibilità morali. Già, se così fosse, si tratterebbe di questione grave. Ma v’è di più. Il rispetto per le vittime (qui sono vittime i familiari di coloro che vennero uccisi) è un dovere giuridico dello Stato, che assume molte forme. Qui non si tratta di un fatto riducibile alla sua dimensione patrimoniale, ma del possibile conflitto con obblighi che lo Stato ha assunto ratificando trattati internazionali in materia di diritti umani fondamentali. Mi riferisco …

"Borse di studio arriva la tassa. Ricercatori in rivolta", di Flavia Amabile

Per gli ospedali italiani non saranno due giorni tranquilli: oggi e domani i venticinquemila specializzandi in medicina generale scioperano contro il governo. Non protestano per una norma ad hoc, in realtà sono i più colpiti da un provvedimento che riguarda tutti i dottorandi. Chiedono infatti la cancellazione della norma prevista dal decreto fiscale in discussione alla Camera che impone la tassazione Irpef su tutte le somme corrisposte a titolo di borsa di studio. Un emendamento approvato al Senato ha solo lievemente addolcito la novità, stabilendo che si applicherà alle somme che formano il reddito per la parte eccedente gli 11.500 euro. Saranno infatti sottoposte a prelievo fiscale le borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università e i contratti di formazione medica specialistica a queste equiparate, nonché gli assegni erogati dalle Regioni. Insomma, una platea molto più ampia dei giovani medici. Si dirà: pochi mesi fa il decreto Salva-Italia ha bloccato la indicizzazione di tutti gli assegni da pensione superiori ai 1400 euro. …

Stuprata, si gettò dal balcone «Cinque anni senza giustizia», di Mariagrazia Gerina

Il 15 aprile del 2007 Carmela Cirella si tolse la vita, lanciandosi dal balcone di un palazzo del rione Paolo VI di Taranto, perché era stata violentata e nessuno le credeva. Aveva solo tredici anni. Ci sono eventi che misurano il tempo senza alcuna pietà. Cinque anni fa, nel rione Paolo VI di Taranto, una ragazzina di tredici anni, vittima da pochi mesi di uno stupro di gruppo, «volava giù» dal balcone per sette piani. Si chiamava Carmela Cirella: «Io sono Carmela», era la frase che gettava in faccia al mondo quando voleva sentirsi viva. Quel giorno non ha avuto neppure la forza di ripetersi allo specchio la sua frase-amuleto. «Nel primo dei due centri per minori dove avevamo lasciato che la seguissero dopo lo stupro, le avevano somministrato degli psicofarmaci a nostra insaputa…». Era il 15 aprile 2007. «Quinto vergognoso anniversario senza giustizia per Carmela, figlia, suo malgrado, di questo paese ipocrita e incivile, che con il suo silenzio e la sua indifferenza si rende complice», scandisce l’orologio impietoso che ha spinto, ieri, suo …

«Pagati viaggi per Formigoni e il fratello», di Luigi Ferrrella e Giuseppe Guastella

Dall’indagine sulla sanità lombarda risultano «pagamenti di viaggi» al presidente della Regione, Roberto Formigoni, e al fratello del governatore, Carlo. Sono indicati nel verbale-fiume reso dal fiduciario svizzero di Pierangelo Daccò, arrestato nell’inchiesta sul crac dell’ospedale San Raffaele di Milano. «Un presidente di Regione conosce tanta gente, nulla di male ad aver passato alcuni giorni di vacanza con Pierangelo Daccò». Il governatore lombardo Roberto Formigoni ha sempre risposto così sui suoi rapporti con il «”faccendiere” della sanità» (definizione degli inquirenti). Sì, ma chi pagava? L’interrogatorio di Giancarlo Grenci, il fiduciario svizzero di Daccò indagato per associazione a delinquere, e alcune contabili da lui consegnate ai magistrati, mostrano «pagamenti di viaggi» a Formigoni, al suo collaboratore Alberto Perego, al fratello del governatore, Carlo, e una parente, tutti a carico di Daccò, in carcere dal 15 novembre per 7 milioni di fondi neri del San Raffaele e arrestato venerdì per altri 56 milioni della Fondazione Maugeri. In un verbale-fiume del 14 dicembre, Grenci, riferendosi al rapporto tra Daccò e Formigoni, rivela: «So che erano in rapporti di …

Se non ora quando: «Parità di genere nelle liste elettorali», di Laura Matteucci

Le proposte di “Se non ora quando” per la riforma elettorale: doppia preferenza e sanzioni per le liste che non adotteranno i criteri di parità. «Vogliamo accelerare il cambiamento». La necessità di un ricambio generazionale Le donne di Se non ora quando hanno un «nuovo» obiettivo: affrontare il muro di gomma della rappresentanza femminile in politica, in vista delle elezioni prossime e semi prossime (amministrative di maggio, nazionali dell’anno prossimo), e dell’arrivo in Parlamento, entro un paio di mesi al massimo, della discussione su riforma elettorale e dei partiti. L’ultimo incontro nazionale – ieri a Milano – è servito a fare il punto e a produrre proposte da sottoporre poi all’attenzione dei partiti: in caso di riforma della legge elettorale, le donne chiedono si preveda la possibilità del «50e50» in partenza. In sostanza, le liste elettorali dovranno essere paritarie e prevedere l’alternanza di candidati uomini e donne, con attenzione anche alla testa di lista. Nei collegi uninominali va garantita un’equa rappresentanza di genere. Fatto del tutto nuovo, la legge dovrebbe contemplare delle sanzioni, fino all’inammissibilità …

"Troppo poco per le donne", di Daniela Del Boca

Le donne soffrono di più la crisi: i dati in proposito sono molto chiari. La riforma del mercato del lavoro propone alcune misure apprezzabili, ma si tratta di interventi simbolici. Mentre non trovano spazio sufficiente la tutela delle donne, il riconoscimento del peso del loro ruolo familiare e gli incentivi a una loro maggiore presenza sul mercato del lavoro. Obiettivo di una riforma efficace dovrebbe essere la riduzione dei divari di generazione e di genere, già così ampi nel nostro paese. E dovrebbe cercare di diminuire, non di accrescere, la dipendenza dei figli dalla famiglia. Le donne stanno soffrendo la crisi economica in modo sempre più acuto. I dati della Banca d’Italia mostrano che il reddito è crollato di più tra le famiglie più povere, quelle che si collocano nel primo decile della distribuzione, e tra queste sono prevalenti i nuclei familiari con donne capofamiglia – meno istruite, monoreddito e che risiedono nel Meridione. I DATI DELLA CRISI Dall’Istat sappiamo inoltre che la propensione al risparmio delle famiglie continua a diminuire ed è scesa al …