Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"L’eutanasia della sanità", di Adriano Prosperi

Per giorni sul letto senza sponde legata con delle lenzuola, in attesa di essere ricoverata “da un minuto all´altro”: il caso della signora dell´Umberto Primo di Roma ci richiama rudemente alla realtà incivile delle strutture essenziali del nostro paese. Un caso eccezionale? Al contrario: un caso ordinario, ripetitivo, una regola. Càpita spesso, ha detto Carlo Modini, il dirigente del dipartimento di emergenza del Policlinico; e quanto spesso e quanto diffusamente potrebbe dirlo ogni normale utente dei servizi ospedalieri sulla base della propria personale esperienza. La vicenda romana rientra nella regola generale della drammatica inadeguatezza delle strutture e dei servizi di emergenza italiani: quei servizi che hanno a che fare con i malati, con i poveri, con i carcerati e con tutte le categorie umane di cui può capitare a chiunque di far parte. Si chiamano servizi: la parola ha un senso profondo che richiede di essere considerato e tutelato perché non si rovesci nell´ironia e nel sarcasmo. La dedizione straordinaria con cui infermieri e medici fanno argine alle carenze strutturali dei nostri ospedali nasce da …

Donne, lo Svimez: “Al sud 560 mila disoccupate nascoste”

A due settimane dall’8 marzo, un dossier fotografa la situazione delle donne al Sud Italia. Studiano meglio e più degli uomini, ma è occupata solo 1 giovane su 4 e guadagna molto meno. Il peso dei vecchi modelli che resistono e di un welfare residuale. Nel Sud oltre mezzo milione di donne sfugge alle statistiche della disoccupazione ufficiale, così da portare il tasso di disoccupazione corretto nel 2010 al 30,6%. A queste vanno aggiunte 575 mila “scoraggiate”, disponibili a lavorare ma non in cerca di lavoro. Mentre le poche assunte regolarmente (tra le giovani meno di una su quattro) hanno uno stipendio inferiore di oltre il 30% rispetto a un uomo del Centro-Nord. A due settimane dall’8 marzo, la Svimez fotografa la situazione delle donne al Sud nel dossier “La condizione e il ruolo delle donne per lo sviluppo del Sud” di Luca Bianchi e Giuseppe Provenzano. Le elaborazioni Svimez prendono in esame la situazione delle donne al Sud dal 2008 al 2011. Le donne nella crisi: occupate meno che in Grecia. In Italia in …

"I difetti di un mercato che privilegia l’uomo", di Chiara Saraceno

Investire nelle donne converrebbe alla società, dal punto di vista dello sviluppo economico, del bilancio fiscale, dell´utilizzo pieno di tutte le risorse umane disponibili. Ma per investire nelle donne e favorirne una partecipazione al mercato del lavoro adeguata alle loro capacità e competenze, sono molte le cose che dovrebbero cambiare nell´organizzazione del mercato del lavoro, nell´offerta di servizi e nella divisione del lavoro tra uomini e donne in famiglia. Gran parte del benessere familiare è infatti a carico del lavoro gratuito delle donne. E l´assenza di servizi di cura, non solo per i bambini, ma per le persone non autosufficienti, è compensata solo dal lavoro gratuito di mogli, madri, figlie, nuore, nonne. Già ora le donne stanno salvando, se non l´Italia, gli italiani, tramite il loro lavoro gratuito quotidiano – che non viene meno neppure quando hanno un lavoro per il mercato e che la crisi ha in molti casi intensificato. Senza questo lavoro gratuito, le famiglie sarebbero molto più povere e molti bisogni di cura rimarrebbero insoddisfatti. Esso andrebbe meglio e più equamente ridistribuito, …

“I difetti di un mercato che privilegia l’uomo”, di Chiara Saraceno

Investire nelle donne converrebbe alla società, dal punto di vista dello sviluppo economico, del bilancio fiscale, dell´utilizzo pieno di tutte le risorse umane disponibili. Ma per investire nelle donne e favorirne una partecipazione al mercato del lavoro adeguata alle loro capacità e competenze, sono molte le cose che dovrebbero cambiare nell´organizzazione del mercato del lavoro, nell´offerta di servizi e nella divisione del lavoro tra uomini e donne in famiglia. Gran parte del benessere familiare è infatti a carico del lavoro gratuito delle donne. E l´assenza di servizi di cura, non solo per i bambini, ma per le persone non autosufficienti, è compensata solo dal lavoro gratuito di mogli, madri, figlie, nuore, nonne. Già ora le donne stanno salvando, se non l´Italia, gli italiani, tramite il loro lavoro gratuito quotidiano – che non viene meno neppure quando hanno un lavoro per il mercato e che la crisi ha in molti casi intensificato. Senza questo lavoro gratuito, le famiglie sarebbero molto più povere e molti bisogni di cura rimarrebbero insoddisfatti. Esso andrebbe meglio e più equamente ridistribuito, …

"Va di moda uccidere le donne", di Valeria Abate

Di solito a botte o a coltellate, quasi sempre per mano di mariti, fidanzati o ex. In Italia c’è una vittima ogni tre giorni, e va sempre peggio. Se Laura sappia o meno che l’omicidio è la causa principale di morte per le donne, non glielo leggi in faccia. Quello che vedi chiaramente invece, mentre racconta l’incubo di quasi dieci anni di violenze subite da parte del marito, è il sollievo per esserne uscita. Perché, alla fine, quel che resta non sono le botte, ma la consapevolezza di essersi ripresi la propria vita. Certo, c’è pure la paura che l’epilogo della storia potesse essere diverso, come è stato per Stefania Noce, attivista 24enne di “Se Non Ora Quando” di Catania, accoltellata dal fidanzato che non si rassegnava ad essere ex. Anche per Maura Carta le cose sono andate diversamente, presa a pugni fino ad essere uccisa dal figlio schizofrenico, una delle 19 vittime dall’inizio dell’anno al 15 febbraio. E se i numeri sono questi, non c’è da aspettarsi niente di buono per il 2012, “considerando …

“Va di moda uccidere le donne”, di Valeria Abate

Di solito a botte o a coltellate, quasi sempre per mano di mariti, fidanzati o ex. In Italia c’è una vittima ogni tre giorni, e va sempre peggio. Se Laura sappia o meno che l’omicidio è la causa principale di morte per le donne, non glielo leggi in faccia. Quello che vedi chiaramente invece, mentre racconta l’incubo di quasi dieci anni di violenze subite da parte del marito, è il sollievo per esserne uscita. Perché, alla fine, quel che resta non sono le botte, ma la consapevolezza di essersi ripresi la propria vita. Certo, c’è pure la paura che l’epilogo della storia potesse essere diverso, come è stato per Stefania Noce, attivista 24enne di “Se Non Ora Quando” di Catania, accoltellata dal fidanzato che non si rassegnava ad essere ex. Anche per Maura Carta le cose sono andate diversamente, presa a pugni fino ad essere uccisa dal figlio schizofrenico, una delle 19 vittime dall’inizio dell’anno al 15 febbraio. E se i numeri sono questi, non c’è da aspettarsi niente di buono per il 2012, “considerando …

"Mettiamo al centro il lavoro e la dignità delle donne, delle donne del Sud e dei giovani", di Rosy Bindi

La Presidente dell’Assemblea del PD Rosy Bindi ha partecipato all’iniziativa delle donne democratiche a Napoli: ‘Dal Sud con le Donne, Ricostruiamo l’Italia’: “È la prima volta che ci incontriamo senza il governo Berlusconi in campo e possiamo dire con orgoglio che non c’è più anche perché noi donne del del PD ci siamo fortemente impegnate”. La Presidente Rosy Bindi , nonostante l’influenza ha voluto partecipare all’iniziativa delle Donne democratiche sul Mezzogiorno , sottolineando l’importanza di “riflettere insieme sulla situazione meridionale delle donne. Ho apprezzato molto l’organizzazione dell’iniziativa – ha detto – che deve servire di preparazione ad un futuro che vogliamo migliore. Il nostro partito ha qui manifestato la sua capacità di essere presente e attivo nei territori, anche al Sud. È la prima volta che ci incontriamo senza il governo Berlusconi in campo e possiamo dire con orgoglio che non c’è più anche perché noi, come donne del del PD, ci siamo fortemente impegnate . Non è caduto solo per i suoi processi e per la perdita di credibilità in Italia e all’estero, ma …