Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Asili nido comunali, più costosi al Nord: Lecco città più cara. Un bimbo su tre resta senza posto", da www.ilsole24ore.it

Trecentonove euro al mese: tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all’asilo nido comunale, con notevoli differenze territoriali fra Nord, Centro e Sud, e fra le diverse province. Un costo che rappresenta il 12% delle uscite mensili di una famiglia tipo e che, considerando che gli asili nido in media vengono utilizzati per 10 mesi l’anno, ammonta a circa 3.100 euro annuali. Sono i risultati principali di un’indagine dell’Osservatorio nazionale prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ogni anno fornisce un quadro nazionale delle spese sostenute dalle famiglie italiane in merito ai servizi pubblici locali (asili nido, acqua, rifiuti, trasporti pubblici). Asili più costosi al Nord Gli asili più costosi sono al Nord (380 euro) seguiti dal Centro (322) e infine dal Sud (219). La regione più economica è la Calabria con una tariffa media mensile di 139 euro, la più costosa la Valle D’Aosta con in media 432 euro. Fra i capoluoghi di provincia il primato dei costi più alti spetta a Lecco con 515 euro al mese (5150 euro all’anno), mentre Vibo …

"Unioni civili, meglio un primo passo che niente", di Anna Paola Concia

Giusto oggi avviare sul tema dei diritti degli omosessuali un processo riformatore, approvando una legge sulle unioni civili che non sarà ancora perfetta, ma avvierà un circolo virtuoso nella società. «Ricarda devo scrivere un articolo sulle unioni civili perché in Italia il Partito democratico si sta orientando sul modello tedesco. Ti posso chiedere come ti senti con questo istituto giuridico?» Mi guarda interdetta, ride e dice: «Sposata!». L’articolo potrebbe concludersi qui, ma andiamo avanti a spiegare per la millesima volta quello che penso. Il presidente del consiglio, nonché segretario del Pd, Matteo Renzi nella assemblea nazionale del 14 giugno ha detto che a settembre si accelererà l’iter della legge sulle unioni civili, sul modello tedesco, che prevede uguali diritti e doveri per le coppie omosessuali, con esclusione delle adozioni ma includendo l’adozione all’interno della coppia del partner che non è genitore naturale. Fabrizio Rondolino ieri in un articolo ha criticato questa impostazione affermando che se le coppie etero e omo sono uguali allora bisogna estendere il matrimonio, altrimenti è discriminazione. Sono d’accordo in linea di …

"Dostoevskij a Motta Visconti", di Adriano Sofri

Benchè la scena del crimine fosse meticolosamente costruita in modo da far pensare a una rapina “andata a male”, come si dice, era inverosimile che dei rapinatori si prendessero la briga di uccidere un bambino di venti mesi, che non avrebbe potuto testimoniare contro di loro. Questa ragionevole osservazione, pressoché universalmente avanzata, ha una conseguenza: che se è inverosimile che dei rapinatori sgozzino, oltre a una giovane madre e alla figlioletta di cinque anni, il piccolo di venti mesi, è verosimile che lo faccia il loro uomo, marito e padre. Da lui non era ragionevole aspettarsi che risparmiasse nessuno: doveva liberarsi della sua famiglia, dunque di sua moglie e delle due creature che da lei erano venute e con lei dovevano andare. Logica e morale hanno il loro banco di prova in fatti di cronaca nerissima come questo: non è del tutto vero dunque che siano incomprensibili, inconcepibili, pazzeschi. Il caso è stato risolto rapidamente, come aveva auspicato il capo della procura pavese: nel giorno stesso in cui è stato risolto, a quasi quattro anni …

"Coppie gay, stessi diritti del matrimonio. Ma no alle adozioni", da L'Unità

«Alle unioni civili tra persone dello stesso sesso si applicano tutte le disposizioni previste per il matrimonio…» escluso il diritto di poter adottare. È questo il principio fondamentale che regolerà i rapporti fra coppie omosessuali. Principio contenuto nella disciplina che da settembre il Parlamento si troverà ad approvare. Come promesso dal premier. Renzi le aveva già messe fra i suoi obiettivi alla Leopolda (sia quella delle primarie poi perse contro Bersani che l’ultima vincente). Poi, da segretario Pd, l’aveva chieste (assieme allo ius soli) al governo Letta e, una volta diventato premier, le aveva scritte nel proprio programma spiegando, nel discorso sulla fiducia che andavano fatte ascoltandosi e poi trovando un compromesso. Dunque adesso sembra che il momento delle unioni civili sia arrivato visto che sabato all’assemblea del Pd Renzi ha annunciato che a settembre, chiusa la pratica Italicum, verrà portata in Parlamento e approvata una legge sulle civil partnership. «Dobbiamo realizzare quell’impegno che abbiamo preso durante la campagna delle primarie» ha spiegato il premier spiegando che cercherà ovviamente un accordo «con gli esponenti della …

Per sette italiani su dieci «la corruzione coinvolge tutto il sistema politico», di Nando Pagnoncelli

Gli scandali delle tangenti dell’Expo di Milano e del Mose di Venezia rappresentano un banco di prova molto importante per Matteo Renzi, non tanto per le responsabilità riguardo ai fatti di cui si parla, che non vengono certamente imputate a lui o al suo governo, quanto piuttosto perché la domanda di palingenesi morale è largamente diffusa nell’opinione pubblica e la corruzione rappresenta simbolicamente la massima espressione della distanza tra cittadini e politica. Le inchieste in corso riportano l’Italia indietro nel tempo e tutto ciò potrebbe vanificare quanto sta cercando di fare il governo per modernizzare e trasformare il Paese, facendo prevalere la disillusione e la rassegnazione. L’onestà della politica, tanto reclamata dai cittadini, è una sorta di precondizione all’altrettanto reclamato cambiamento del Paese. L’opinione pubblica sta reagendo alle vicende in questione con molta severità e cupo pessimismo: il 70% ritiene che si tratti di fatti che riguardano indistintamente tutto il sistema politico, mentre solo il 26% pensa che le responsabilità siano individuali e non sia coinvolta tutta la politica. È un’opinione che prevale nettamente tra …

"La sanzione sociale, la vera cura per l'Italia", di Luigi Zingales

Cicero è un sobborgo di Chicago come tanti altri. A renderlo famoso fu Al Capone che vi si trasferì negli anni 20 per liberarsi dalle “interferenze” della polizia della metropoli. Impadronitosi del consiglio comunale, Al Capone elesse il sobborgo a sede delle sue attività criminose. È passato quasi un secolo e la composizione etnica di Cicero è cambiata due volte: da italiano negli anni 50 è diventato un sobborgo di immigrati dall’Europa dell’Est. Negli anni 80 e 90, poi, è stato invaso dai latinoamericani. Una cosa sola non è cambiata: la corruzione. Nel 2002 la presidente del consiglio comunale è stata arrestata per aver intascato 12 milioni in tangenti. Cicero rimane la cittadina più corrotta di uno degli stati americani più corrotti. La storia di Cicero deve esserci di monito. Per eliminare la corruzione non basta rottamare una classe politica. Non basta neppure cambiarne il Dna. Per eliminare la corruzione è necessario sradicare la cultura che la sostiene. Nei primi anni 80 l’Italia vinse la sua battaglia contro il terrorismo isolandolo culturalmente, prima ancora che …

"I Figli divisi in due", di Luigi Cancrini

Il tema su cui il libro di Carla Baroncelli, “Storie sui fili”, pone un’attenzione intelligente e appassionata è il tema della violenza «assistita», della violenza, cioè, subita dal minore (la protagonista della storia) costretta ad assistere, senza poter intervenire, al modo in cui la madre viene picchiata dal suo nuovo compagno. Perfino nel momento in cui, terrorizzata dal sangue che scorre sul viso della madre, la bimba chiede aiuto ai carabinieri, infatti, questi non faranno nulla perché la madre non conferma il suo racconto e perché nessuna legge c’è (e, dunque nes- sun carabiniere) che si occupi, soccorrendola, della bambina terrorizzata che chiede aiuto. Per lei e per sé. Assurdo? Per il senso comune, sì. Per la legge, tuttavia, no perché la violenza assistita non è considerata reato dalla nostra legge. Avendo conseguenze, in alcuni casi, sulla potestà e venendo considerata, a volte, co- me un’aggravante nei (pochi) processi penali che si celebrano in queste situazioni ma restando un gesto di cui il violento non è considerato «colpevole» quando non c’è danno grave o denuncia …