Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Se il volontariato ti cambia il curriculum", di Leonard Berberi

Se il volontariato ti cambia il curriculum «Decisivo per i giovani» Di solito finisce in fondo al curriculum. Alla voce «altre attività». Ma è un elemento sempre più importante. A volte decisivo in un colloquio di lavoro. Perché il volontariato è sì un’esperienza non retribuita, ma a sentire «cacciatori di teste» ed esperti delle risorse umane per molte grandi aziende italiane e multinazionali è una realtà valutata positivamente. Non è un caso se negli ultimi mesi decine di enti locali hanno messo a disposizione uffici e siti web per «certificare» le attività «informali». Un documento da allegare al proprio curriculum vitae con le indicazioni sulla durata e sulle attività non profit svolte. Il «modello» restano gli Stati Uniti. Lì il lavoro gratuito per la collettività è pratica comune. E tra i giovani diventa una voce da aggiungere alle attività svolte per presentarsi, bene, all’ammissione all’università o a un colloquio di lavoro. «Anche da noi il volontariato sta diventando un elemento importante nella selezione del personale», spiega Paolo Citterio, presidente nazionale dell’Associazione direttori risorse umane (Gidp). …

"I veri diritti di mamma e papà", di Michela Marzano

Con la decisione presa ieri dalla Consulta sulla fecondazione eterologa è caduto l’ultimo paletto imposto dalla tristemente celebre legge 40. Non si potrà più impedire la fecondazione a chi, per avere figli, ha bisogno di ricorrere a un dono di gameti (ovuli o sperma). E non si potranno quindi più discriminare alcune coppie sterili. Perché d’altronde focalizzarsi sui legami genetici esistenti o meno tra genitori e figli senza accettare l’evidenza del fatto che non è certo il patrimonio genetico che rende una donna “madre” o un uomo “padre”? Come diceva lo scrittore francese Marcel Pagnol, quando un bimbo nasce, pesa tre o quattro chili. Poi cresce, e mette su i “chili amore” dei propri “ parents”, termine che in francese designa i “genitori sociali”, da non confondere con la parola “ géniteurs” che indica invece i “genitori biologici”. Ancora una volta, però, l’Italia è vittima di un provincialismo culturale che impedisce a molti di capire che la genetica non potrà mai spiegare la complessità dei legami familiari, e che le questioni “eticamente sensibili” dovrebbero essere …

"Un atto di fiducia verso gli elettori", di Chiara Saraceno

Una scelta spiazzante quella del PD. Dopo aver collaborato alla sconfitta degli emendamenti sulla parità di genere nelle liste elettorali al momento dell’approvazione dell’Italicum alla Camera, per le elezioni europee ha deciso di mettere come capolista nelle cinque circoscrizioni tutte donne, e di avere “solo” il 60% di uomini in lista. Certo, il sistema elettorale con cui si vota per il Parlamento europeo è meno rigido, meno pre-ordinato sia del passato Porcellum sia del futuro Italicum. Non ci sono liste bloccate e gli elettori possono indicare fino a tre preferenze. Quindi, in teoria, possono votare tutti uomini, o tutte donne, a prescindere da come sono collocati in lista. Ma si sa che la collocazione è importante per la visibilità di un candidato/a e per le sue chances di essere eletto. La scelta di mettere tutte donne capolista, soprattutto, è un atto di fiducia, prima che nelle donne, negli elettori. Rompendo con la tradizione che vuole capilista personaggi (per lo più uomini) riconoscibili perché da sempre sulla scena, o perché fanno un mestiere che li rende …

"Se chiudere i confini toglie futuro ai giovani", di Carlo Bastasin

Ogni giorno vediamo i difetti dell’euro e dell’Europa. Ma uscire dall’euro non significa prendere le distanze dai problemi che denunciamo. Significa invece negarsi i mezzi di affrontarli e porvi rimedio. Significa fare il gioco di chi prospera in una società chiusa, grazie alle proprie rendite di posizione. Significa in ultima istanza favorire la casta. La stessa che ha prodotto un debito pubblico enorme negli anni Settanta e Ottanta, che pesa oggi su di noi e che peserà ancora in futuro. Infatti, se c’è qualcuno che dovrebbe ribellarsi a chi li invita ad abbandonare l’Europa o l’euro, sono i giovani. Di tutte le accuse all’idea europea, la più penetrante è che sia un progetto delle elites per le elites. Perché è un’accusa vera, ma non veritiera. Perché il progetto visionario di uomini senza seguito, armati della speranza nel ragionamento, voleva proprio smontare le gerarchie feudali che tenevano le società europee immobili dentro confini nazionali che erano anche paludi morali. La risposta italiana all’apertura dei confini è stata invece quella di allargare la palude. Se c’è una …

"Legge 40 tutti i divieti abbattuti dai giudici", di Mariagrazia Gerina

Sono stati dieci anni travagliati quelli della Legge 40, due lustri di battaglie giudiziarie che ne hanno riscritto e ridimensionato la portata e il significato originari. Sono stati 29 gli interventi dei tribunali con venti bocciature e la «riscrittura» di alcune sue parti con sentenza della Corte costituzionale, unico organo che può cancellare i divieti modificando leggi in vigore. Sono tre i pilastri della legge sulla fecondazione in vitro già abbattuti dai giudici: il divieto di produzione di più di tre embrioni, l’obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, su cui è inter- venuta appunto la Consulta nel 2009, e il divieto di diagnosi preimpianto (ma per le coppie infertili, quelle che hanno accesso alla Pma, con intervento del Tar del Lazio sulle linee guida). Ecco la fotografia attuale della legge 40 (secondo una elaborazione dell’Associazione Coscioni): Divieto di produzione di più di tre embrioni: rimosso con sentenza della Corte costituzionale 151/2009. Obbligo di contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti: rimosso con sentenza della Corte costituzionale 151/2009. Divieto di diagnosi preimpianto: rimosso …

"Domani la Consulta su quel che rimane della Legge 40", di Franco Stella

Mai una legge aveva avuto una vita così tribolata, affossata da ben ventinove sentenze che ne hanno ridimensionato la portata, smantellandola dalla fondamenta. La legge 40 sulla procreazione assistita, in dieci anni di vita, ha subito un contraccolpo sull’altro. Ma la mazzata finale potrebbe arrivare domani quando la Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere sul divieto di fecondazione eterologa (l’utilizzo di gameti, maschili o femminili che non appartengano alla coppia) previsto dalla legge insieme a quello sulla ricerca sugli embrioni. Fino a qui sono tre i pilastri della legge sulla fecondazione in vitro già abbattuti dai giudici: il divieto di produzione di più di tre embrioni, l’obbligo di impianto contemporaneo di tutti gli embrioni prodotti, su cui è intervenuta appunto la Consulta nel 2009, e il divieto di diagnosi preimpianto (ma per le coppie infertili, quelle che hanno accesso alla Pma, con intervento del Tar del Lazio sulle linee guida). «Siamo ottimisti anche sulla sentenza di domani afferma Filomena Gallo, avvocato e segretario dell’associazione Coscioni con la caduta del divieto di eterologa le coppie potranno …

Nuove norme rafforzano la lotta alle cosche mafiose

Le norme che combattono il voto di scambio sono in dirittura d’arrivo e la presidente della commissione Giustizia, Donatella Ferranti, difende il lavoro fatto alla Camera, assicurando che le sanzioni e le misure previste rafforzeranno la lotta alle cosche. “Siamo a un passo dall’approvazione di una norma attesa da venti anni. Ormai si puo’ parlare di certezza, in virtu’ anche dell’impegno dichiarato questa mattina dal presidente Nitto Palma, che ha calendarizzato per martedi’ prossimo il testo in commissione Giustizia al Senato. Il riconoscimento di questo reato ha una doppia valenza, sia sul fronte della giustizia sia sul fronte politico. Infatti con il testo approvato dalla Camera, si punisce anche solo la promessa di voti per denaro o altre utilita’. Noi eravamo disponibili ad approvare il testo cosi’ come e’ arrivato dal Senato, nonostante le problematiche che avevamo ravvisato. La magistratura ci aveva fatto notare che il testo di palazzo Madama avrebbe potuto creare problemi di prova in Tribunale per la generita’ di una norma che, qui alla Camera, e’ stata cambiata e non per indebolirla …