Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Nel gioco d’azzardo un mese di pensione", di Massimo Solani

Più o meno un mese di pensione all’anno per giocare d’azzardo. È quanto spendono, di media, gli over 65 italiani in giochi come Lotto, Superenalotto, Gratta e vin- ci, giochi di carte, slot e video lottery. È il risultato più sorprendente dell’indagine «Anziani e Azzardo», condotta da Gruppo Abele, e Auser Nazionale in collaborazione con Libera che sarà presentata oggi a Torino. Mille interviste in 15 regioni d’Italia, spiega il presidente nazionale Enzo Costa, Auser per «far crescere tra le persone anziane la consapevolezza di quanto possa essere facile cadere nei rischi del gioco d’azzardo patologico che ha ricadute umane e sociali pesantissime». Perché se in Italia la diffusione del gioco d’azzardo ha costi sanitari e giudiziari per lo Stato che raggiungono ogni anno i sei miliardi di euro, la penetrazione del «vizio» fra gli over 65 è costante- mente in aumento. «La ricerca, purtroppo, mette in risalto la capillarità che ha raggiunto oggi il gioco d’azzardo in Italia e ne conferma l’allargamento verso le aree tradizionalmente più indifese, costituite soprattutto da minori, anziani e …

"Piovono pietre. Il linciaggio verbale contro le donne", di Maria Serena Sapegno

Le parole sono importanti. Importante è l’uso che se ne fa, soprattutto quando si ricopre un incarico istituzionale, quando si scrive su un giornale, ma anche quando si lancia un messaggio su un social network. Una riflessione sul potere del linguaggio e chi lo detiene. “Le parole sono pietre” scriveva Carlo Levi. O non è più così nel mondo dell’immagine? Siamo state costrette, in questi giorni concitati della nostra vita pubblica, a dover occuparci degli insulti a sfondo sessuale rivolti alle donne della politica. Sui giornali e nei blog si è osservato, anche da voci di donne, come non si debba perder tempo a reagire agli insulti, ponendosi così in atteggiamento vittimistico, e si dia mano invece alle cose importanti. Vale la pena di soffermarci sul senso profondo di tale dibattito. Chi si dichiara insofferente alle proteste per gli insulti usa talora argomenti legati al savoir vivre salottiero, secondo i quali bisognerebbe avere più senso dell’humour, farsi una risata ed evitare atteggiamenti moralistici o da “suffragette”. Altri adoperano motivazioni più meditate per cui, poggiando il …

"Un governo rosa per iniziare un cambiamento concreto", di Valeria Fedeli

I contenuti e le proposte del discorso tenuto ieri in Senato dal Premier Matteo Renzi sono senz’altro condivisibili. Il premier si è assunto l’onore e l’onere di guidare una sfida che è e deve essere di tutte e tutti. Guardiamo e lavoriamo tutti con fiducia e ottimismo perché finalmente si avvii quel cambiamento per il quale da tanto tempo molti di noi si spendono, nell’impegno politico e sindacale, o nella fatica e nella passione del lavoro e dell’impresa. Finalmente ci sono timidi segnali di ripresa, ma intanto gli effetti della crisi sono ancora tutti presenti. Da quasi un anno una diversa responsabilità, che si è resa necessaria dopo i risultati elettorali e che ha trovato ancora la guida saggia e lungimirante del presidente Napolitano, ha sostituito le sterili contrapposizioni e la forzata costruzione di alleanze che hanno reso il nostro sistema politico fermo, incapace di dare risposte ai problemi reali di persone ed economia, fragile rispetto agli attacchi di forze populiste che giocano allo sfascio.
Ora abbiamo un nuovo governo che ha l’obiettivo vitale di attuare …

“Sul lavoro una donna vale la metà di un uomo”, di Chiara Saraceno

La capacità di una società di produrre i beni e servizi necessari a soddisfare i propri bisogni dipende dalla quantità, qualità e combinazione delle risorse a propria disposizione. Per questo il capitale umano viene sempre più frequentemente incluso tra le risorse economiche. Il capitale umano di una donna è esattamente la metà di quello di un uomo. Tradotto in cifre: un maschio in termini economici ha una potenzialità produttiva nell’arco della vita stimata in 453mila euro, una femmina in 231mila euro. In Italia cioè ci vogliono due donne per creare il reddito di un uomo… E poi: il capitale umano di un over sessanta vale, soltanto, 46mila euro. Non importa quanta esperienza o saggezza abbia egli accumulato nella vita già vissuta, il suo futuro è dietro le spalle e quindi parlando di contributo al Pil del paese, è redditizio poco o nulla. Sono i dati, sorprendenti e amari, diffusi ieri dall’Istat che per la prima volta ha calcolato sulla base dei parametri Ocse, “l’ammontare” in euro degli italiani e delle italiane in quanto individui, arrivando …

Ma perché il merito vale solo per le donne?" di Fiorenza Sarzanini

Otto donne su sedici ministri, la metà esatta. Nasce così il governo guidato da Matteo Renzi. Ed è la prima volta che accade. Ma le consuetudini sono evidentemente difficili da superare e quando si arriva ad esaminare la componente femminile il livello di critica inevitabilmente si alza. I giudizi si fanno taglienti, addirittura sprezzanti. Soprattutto ci si sofferma sulla mancanza di esperienza di alcune, sull’incapacità (presunta) delle altre. Con la convinzione, neanche troppo velata, che siano state scelte per una questione di immagine, per ottenere un risultato politicamente corretto. L’Italia sta attraversando un momento difficile a causa della crisi economica, la questione dei marò ci ha esposti anche dal punto di vista internazionale. Nessuno è disponibile a concedere cambiali in bianco, tanto meno ad un governo nato con una «manovra di palazzo». Ma non si capisce perché,aprioristicamente, l’eventuale fallimento dovrebbe essere determinato — come già qualche analista prevede — dal fatto che «le ministre» non hanno (o non avrebbero?) le competenze giuste. Perché questo criterio non viene applicato anche per giudicare i loro colleghi? Come …

"Brescia, la Corte cancella le assoluzioni per la strage", di Benedetta Tobagi

IL 28 maggio 1974, a Brescia, alle 10.12, l’urlo bestiale di un’esplosione interruppe il comizio del sindacalista Franco Castrezzati che parlava alle migliaia di convenuti in piazza della Loggia, nonostante la pioggia, per manifestare pacificamente contro l’escalation di violenze di marca neofascista che laceravano la città e tutto il nord Italia da anni. Una bomba posta da mani ignote uccise Livia, Alberto, Clem, Giulietta, Luigi, Vittorio, Euplo, Bartolomeo (restituiamo per una volta alle vittime la semplice umanità dei loro nomi) e ferì un centinaio di altre persone. Quasi quarant’anni dopo, giovedì mattina, nella mastodontica architettura umbertina del “palazzaccio” della Cassazione romana — pare fatto apposta per farti sentire un moscerino davanti al Moloch della Giustizia —entravano Manlio Milani, sopravvissuto, che in piazza perse la moglie Livia, Giorgio Trebeschi, il figlio di Alberto e Clem, giovani insegnanti impegnati nel sindacato, reso orfano a un anno e mezzo, con alcuni dei feriti e una squadra di avvocati di parte civile, in attesa dell’undicesimo giudizio. Li ho visti entrare tesi, curvi come un moderno Sisifo sotto il macigno …

"Legge 40: ricominciamo", di Carlo Flamigni e Maurizio Mori

L’idea di scrivere un secondo libro sulla legge 40 del 2004, quella che si proponeva di regolamentare le tecniche di fecondazione assistita, l’avevamo in testa da tempo. Tra altro eravamo infastiditi dall’idea che la riflessione sui problemi della bioetica fosse stata fatta tacere d’autorità (non si dimentichi la “moratoria” chiesta sui temi etici, considerati “divisivi” e quindi inutili e dannosi nel momento in cui il Paese è sull’orlo della bancarotta). Il nostro primo libro («La legge sulla fecondazione assistita o Le ragioni dei quattro sì», pubblicato nel gennaio 2005), era stato un inutile tentativo di dimostrare ai cittadini quanto fosse importante andare a votare al referendum che si proponeva di eliminare almeno i punti più “ideologici” e incivili della nuova normativa: ricorderete che al referendum andò a votare solo il 25% degli italiani, molti cittadini furono trattenuti dall’idea che i referendum erano una istituzione molesta e inutile, altri dal fatto di non aver assolutamente capito di cosa si trattava (ma l’embrione non era un pesce tropicale?), altri, troppi, impressionati, convinti o semplicemente spaventati dal divieto …