Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"È una battaglia di civiltà per tutta l’Europa", di Valeria Fedeli*

Partiti dalla Spagna, come giusta reazione alla proposta di legge sull’aborto – che limita fortemente il diritto di scelta e di autodeterminazione – la mobilitazione delle donne sta diventando un movimento europeo. Il «treno della libertà» che parte da Madrid toccherà poi capitali e città di molti paesi dell’Unione. Sono in gioco non solo i diritti delle donne, ma le condizioni di uguaglianza e le opportunità di crescita per tutti i cittadini e tutte le cittadine europee. Questo deve essere un punto chiaro della sfida nuova. «Yo decido», slogan con cui le donne spagnole hanno lanciato la protesta contro la legge Rajoy, si deve unire alla battaglia per una democrazia paritaria, che riconosca e valorizzi le differenze di genere e che fondi la capacità di innovazione e costruzione del futuro contando sul pieno contributo di donne e uomini. Aborto, contrasto a stereotipi e linguaggi sessisti, lotta alla violenza maschile, valorizzazione del capitale femminile, percorsi di carriera e equa rappresentanza in tutte le posizioni apicali dei settori pubblico e privato, conciliazione dei tempi privati e di …

"La Legge 40 davanti alla Consulta", di Nicola Luci

E siamo a diciannove. La legge 40 non ha vita facile. Specie sulle norme che disciplinano la fecondazione assistita. Dal 2004 a oggi è stata oggetto di diverse sentenze e pronunciamenti: diciannove in tutto, appunto. Ieri, l’ultima. Il giudice Filomena Albano del Tribunale di Roma ha sollevato dubbio di legittimità costituzionale sul divieto all’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita per le coppie fertili. La vicenda riguarda una coppia (fertile) portatrice di distrofia muscolare di Beckerche, che si è rivolta ad una struttura pubblica autorizzata ad eseguire tecniche di fecondazione assistita ma ha ricevuto il diniego all’accesso perché la legge 40 prevede il via libera solo alle coppie infertili. Per i legali «la decisione del Tribunale di Roma evidenzia il contrasto della legge 40 con la Carta Costituzionale, che garantisce a tutti i cittadini garanzie e tutele quali il diritto alla salute, all’autodeterminazione, al principio di uguaglianza che sono irrimediabilmente lesi dalla legge 40». Il diritto della coppia ad «avere un figlio sano» e il diritto di autodeterminazione nelle scelte procreative sono «inviolabili» e «costituzionalmente …

"Parità tra donne e uomini. Tunisi vara la Costituzione", di Roberto Arduini

La Tunisia invia un messaggio forte agli altri Paesi arabi, approvando a tre anni dallo scoppio della prima delle rivoluzioni una nuova Costituzione laica. In una cerimonia a Tunisi, lo speaker dell’Assemblea Mustapha Ben Jaafar, il presidente Moncef Marzouki e il premier Ali Larayedh hanno firmato la nuova Costituzione. La Carta è stata approvata nella tarda serata di domenica dai parlamentari, con 200 voti favorevoli sul totale di 216 (12 contrari e 4 astenuti). La votazione, trasmessa in diretta televisiva, ha visto l’euforia impadronirsi di tutto l’emiciclo al termine dell’approvazione: dopo aver intonato l’inno nazionale brandendo la bandiera tunisina, l’Assemblea costituente è poi esplosa nel grido «Fedeli, fedeli al sangue dei martiri della rivoluzione». Nella cerimonia della firma, Marzouki è stato il primo a mettere il suo nome sotto il testo approvato, abbracciando il documento e agitando due dita in segno di vittoria. «La nascita di questo testo, conferma la nostra vittoria contro la dittatura», ha detto il presidente tunisino, ma «la stra- da è ancora lunga. C’è ancora molto lavoro da fare affinché i …

"Sconto sul rientro dei capitali con sanzioni dimezzate e sanatoria penale dei reati", di Roberto Petrini

Arriva la mini-sanatoria, o collaborazione volontaria, per il rientro dei capitali all’estero, con sconti sulle sanzioni e cancellazione di reati penali. «Nessun anonimato, ma una scommessa per consentire ai cittadini che hanno capitali all’estero bloccati di riportarli in patria», ha spiegato il premier Letta ieri dopo il consiglio dei ministri che ha varato la «volontary disclosure». «Né condono, né amnistia, ma un cambio epocale», ha spiegato il ministro dell’Economia Saccomanni. L’operazione rientro dei capitali riguarda teoricamente 180 miliardi detenuti dagli italiani all’estero. Il ricavato andrà ad investimenti e riduzione delle tasse. CHI riguarda? La mini-sanatoria riguarda tutti coloro, persone fisiche, che hanno costituito una provvista di capitali all’estero e non l’hanno dichiarata nella denuncia dei redditi nel relativo quadro denominato con la sigla «RW». Le casistiche che stanno a monte della provvista sono le più note nell’elenco dell’evasione italiana: pagamenti estero su estero, fondi neri, fatturazioni false. Ma ci sono anche esportatori di capitali che non hanno un reato alle spalle: ad esempio coloro che hanno trasferito capitali all’estero durante la recente crisi per paura …

"Evasione, la scommessa del governo", di Paolo Baroni

Qualche sconto di pena sui reati minori ma nessuno sconto sulle tasse. Nessun condono, nessuna amnistia. In materia di lotta all’evasione il governo cambia strada rispetto alle esperienze passate e batte finalmente un colpo. Per cercare di recuperare i capitali illecitamente esportati all’estero arriva la «collaborazione volontaria», o «volontary disclosure» come la chiamano gli esperti. Non è certo la guerra senza quartiere che ci si aspetterebbe di fronte ad un’evasione che sappiamo ancora dilagante ma è certamente un altro passo in avanti, perché si aumenta il pressing. Rispetto agli scudi ed ai condoni di un tempo, che poi alla fine spesso hanno prodotto più illusioni che incassi reali, non ci sono sconti fiscali – le imposte previste si pagano tutte – e non c’è più la garanzia dell’anonimato. Adesso per «aderire» bisognerà uscire allo scoperto, bisognerà insomma metterci la faccia, dichiarare nome e cognome, e così si potranno sanare i capitali ed i patrimoni detenuti all’estero. Il «bonus» vale sino a settembre 2015. Dopo di che dovrebbero essere davvero guai veri per chi viene pizzicato …

La vera innovazione è nella democrazia paritaria

Dichiarazione delle deputate PD dell’Emilia-Romagna: Fabbri Marilena, Incerti Antonella, Petitti Emma, Lenzi Donata , Iori Vanna, Ghizzoni Manuela, Maestri Patrizia, Zampa Sandra, De Micheli Paola, Pini Giuditta. “Legge elettorale-Italicum: 50% di donne in lista . Non garantisce l’accesso delle donne! Se le donne sono in posizione non eleggibile avremo un Parlamento al 100% di uomini. Senza alternanza di genere nelle liste e nei capolista di Collegio, arriveranno meno donne in Parlamento. Il Parlamento più rosa nella storia della Repubblica non può non creare le condizioni perché le donne continuino ad essere rappresentate in modo adeguato in Parlamento. La qualità della democrazia passa anche dalla presenza delle donne nelle istituzioni e non ci si può accontentare delle regole di pari rappresenta eventualmente presenti nei singoli partiti. La clausola prevista dal nuovo art. 14 ter del D.P.R. N. 267/1957 che l’Italicum intende introdurre, prevederà che nelle liste bloccate di collegio “non possono esserci più di due candidati consecutivi dello stesso genere”. Ciò significa che se ai primi due posti in lista ci sono due uomini, al terzo …

"Stop a Crocetta, niente aiuti alle coppie di fatto", di Anna Tarquini

Era quella che chiamavano la rivoluzione silenziosa di Crocetta. Primi, in Italia, a concedere alle coppie di fatto le agevolazioni per la casa e altri livelli di assistenza attribuibili solo alle unioni legalmente riconosciute. Ma ieri il Commissario dello Stato Carmelo Aronica ha impugnato quei provvedimenti demolendo di fatto tutta la manovra Finanziaria approvata dal governo siciliano nei giorni scorsi. Trentatré articoli su 50 bocciati. Una mannaia che colpisce anche le norme sul reddito minimo, gli aiuti ai giovani e i fondi a sostegno delle imprese. Salve quelle che garantiscono la stabilizzazione di 700 precari. Il governatore della Sicilia ha già fatto sapere che ricorrerà alla Consulta e alla Corte di giustizia europea. E mentre l’opposizione si divide nel chiedere le sue dimissioni, Rosario Crocetta davanti all’ennesima crisi fa sapere che aprirà una vertenza con il governo Letta per varare le leggi che consentano alla Sicilia di voltare pagina. «L’impugnativa sulle coppie di fatto – dice Crocetta – è ideologica, conservatrice, discriminatoria e incoerente rispetto alla direttive europee. È crudeltà sociale. Ci impedisce anche di …