"L’argine dei populismi", di Michele Prospero
Che le grandi coalizioni siano un terreno fertile per i populismi, non è una scoperta di Le Monde. È storicamente accertato che le forze antisistema proliferano, con lo stile dell’antipolitica, in presenza di un governo di larghe intese. Proprio in rivolta contro le ammucchiate partitocratiche, che nel dopoguerra vedevano insieme la Dc e il Pci, in Italia nacque il movimento populista del commediografo Giannini. Tornato in scena il grande conflitto politico, con la cacciata delle sinistre dall’esecutivo, la frattura dell’Uomo Qualunque fu subito riassorbita dalla Dc. Era necessario recuperare delle truppe fresche per l’edificazione degasperiana della diga contro il comunismo minaccioso dopo le forche di Praga. E i qualunquisti furono reclutati in fretta. Anche il secondo populismo, quello raccolto con notevole abilità dal comico Grillo, non avrebbe sfondato così facilmente nel corpo elettorale, sino a diventare dal nulla il primo partito, senza il quadro favorevole fornito dalla sospensione del conflitto politico. Con il varo del governo dei tecnici, appoggiato dalla strana maggioranza Pd-Pdl, divenne propizia l’occasione per l’insorgenza di un nuovo e dirompente movimento antisistema …
