Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"L’argine dei populismi", di Michele Prospero

Che le grandi coalizioni siano un terreno fertile per i populismi, non è una scoperta di Le Monde. È storicamente accertato che le forze antisistema proliferano, con lo stile dell’antipolitica, in presenza di un governo di larghe intese. Proprio in rivolta contro le ammucchiate partitocratiche, che nel dopoguerra vedevano insieme la Dc e il Pci, in Italia nacque il movimento populista del commediografo Giannini. Tornato in scena il grande conflitto politico, con la cacciata delle sinistre dall’esecutivo, la frattura dell’Uomo Qualunque fu subito riassorbita dalla Dc. Era necessario recuperare delle truppe fresche per l’edificazione degasperiana della diga contro il comunismo minaccioso dopo le forche di Praga. E i qualunquisti furono reclutati in fretta. Anche il secondo populismo, quello raccolto con notevole abilità dal comico Grillo, non avrebbe sfondato così facilmente nel corpo elettorale, sino a diventare dal nulla il primo partito, senza il quadro favorevole fornito dalla sospensione del conflitto politico. Con il varo del governo dei tecnici, appoggiato dalla strana maggioranza Pd-Pdl, divenne propizia l’occasione per l’insorgenza di un nuovo e dirompente movimento antisistema …

«Sugli omosessuali basta rinvii A loro i diritti di tutte le coppie», di Alessandra Arachi

«L’intervento di Renzi sulle unioni civili anche omosessuali deve essere ascoltato. Questo non è un problema che deve aspettare, non più». Maria Cecilia Guerra, viceministro per il Lavoro, ha tra le mani la delicata delega per le Pari opportunità. Non ha intenzione di lasciarla sulla carta. Cosa intende fare per dar seguito alle parole del segretario Matteo Renzi sulle unioni civili omosessuali, un decreto del governo? «No, il governo è maggioranza. E questo non è un tema che deve essere affrontato da una maggioranza o da una parte politica. Non deve essere un tema da campagna elettorale. Deve essere un dibattito trasversale, sereno. Il Paese è maturo per questo. Ci sono leggi già in Parlamento sulle unioni civili, bisogna dare seguito a quelle». Quali? Ce ne sono tante… «Lo deciderà il Parlamento». Ma lei quale legge vorrebbe? «Esprimo un parere personale. E dico che non ci sono motivi per trattare in modo diverso una coppia omosessuale rispetto ad una coppia eterosessuale. Siamo sempre davanti a due persone che hanno un rapporto d’amore e sono disponibili …

"Aziende più affidabili se guidate da donne per il 53% non ci sono rischi commerciali", di Agnese Ananasso

Le donne sono più affidabili degli uomini se si parla di affari. Da un’indagine condotta da Cribis D&B — società del Gruppo Crif — sull’intero universo delle imprese italiane, con dati aggiornati a ottobre di quest’anno, le imprese guidate dalle donne risultano commercialmente più sicure nel pagamento dei fornitori e nel rispetto delle varie scadenze. All’aumentare delle quote rosa tra i top manager diminuisce il rischio di insolvenza: se ai piani alti le donne sono più del 50% l’azienda è più ligia agli impegni presi con i fornitori, quando si scende sotto il 10% aumenta il grado di rischio. Senza considerare le differenze di genere nei board aziendali, le imprese italiane che presentano una rischiosità commerciale di basso livello sono pari al 43%, medio al 46%, alto all’11%. E per rischiosità commerciale si intende la possibilità di non pagare i fornitori nei prossimi 12 mesi. I dati cambiano però se nei board ci sono le donne: la bassa rischiosità scende al 40% se queste rappresentano meno del 10% dei componenti, si alza, sfiorando il 50% …

Famiglia, fine del patriarcato “Ai figli si potrà dare il solo nome della madre”, di Caterina Pasolini

Italia condannata, in nome della madre. Messa all’indice perché nega ai genitori la libertà di scelta, il diritto, riconosciuto in mezza Europa, di chiamare i propri figli anche solo con il cognome materno. Ancora una volta il nostro paese è accusato di non rispettare i diritti civili, di restare indietro rispetto alla storia e alle evoluzioni della società. È stato infatti giudicato colpevole dalla Corte di Strasburgo di discriminazione nei confronti «della vita privata e delle donne» avendo negato a una coppia di coniugi di Milano la possibilità di dare alla figlia il solo cognome materno e non quello del padre. Una possibilità comunque prevista in varie forme e gradi dalla Francia alla Germania, dalla Gran Bretagna alla Spagna. «È una sentenza importante, soprattutto dal punto di vista culturale, è il riconoscimento di un diritto e di una pari opportunità. Ora mi darò da fare perché, come chiede l’Europa, si faccia la legge» dice Maria Cecilia Guerra, responsabile delle Pari opportunità, mentre il premier Enrico Letta twitta: «La Corte di Strasburgo ha ragione. Adeguare in …

"In Spagna lo scudo anti femminicidio", di Gian Antonio Orighi

Uno scudo fatto di tecnologia, coraggio legislativo e un senso di «solidarietà collettivo» di fronte all’emergenza. È quello che ha costruito la Spagna negli ultimi dieci anni attorno alle donne vittime di violenza, con i governi di destra e di sinistra. Uno scudo che ha quasi fermato i femminicidi. La tecnologia è, per esempio, quella degli smartphone di ultima generazione messi a disposizione delle vittime a più alto rischio. Basta schiacciarlo e la più vicina centrale di polizia viene avvertita, rintraccia con il Gps l’esatta posizione della donna e può inviare una volante in pochi minuti. È «l’arma segreta», per esempio, di Marta. Una mamma di 45 anni che le ha provate tutte per sfuggire al marito, appena uscito dal carcere dopo una condanna a sette anni per violenza di genere che in Spagna chiamano anche violenza machista o terrorismo domestico che ora ha giurato di farla fuori. Ma il suo «tasto de panico» (così viene chiamato» la fa sentire finalmente sicura. La storia di Marta, classificata, insieme ad altre 5 donne, «a rischio estremo», …

"Nuove regole per gli immigrati", di Tito Boeri

Ha fatto bene Matteo Renzi a porre la riforma delle politiche dell’immigrazione al centro dell’agenda politica in vista delle elezioni europee. Servirà anche a prepararci meglio al semestre italiano di presidenza dell’Ue, dato che per salvare l’euro ci vuole una maggiore mobilità del lavoro fra i paesi dell’Unione. I predecessori di Renzi alla guida del maggior partito di centrosinistra hanno sempre evitato di parlare di immigrazione in prossimità di campagne elettorali. A parole, perché temevano di dare spazio alla Lega o ad altri movimenti xenofobi. In verità perché per un partito di centrosinistra è sempre difficile trattare di immigrazione, un tema su cui l’ideologia di chi vorrebbe sempre e comunque aprire le frontiere ai più poveri si scontra con gli interessi economici della base elettorale. Per evitare divisioni laceranti, si è preferito perciò lasciare l’iniziativa agli altri, limitandosi al massimo ad agire di rimessa, contrastando i palesi errori fatti dagli altri anziché avanzare proprie proposte. E non è un caso che sin qui lo stesso Renzi abbia parlato di riformare la legge Bossi-Fini quando in …

"Famiglia e diritti non sono nemici", di Chiara Saraceno

Prima il sostegno alla famiglia e poi eventualmente, si può discutere dei diritti degli omosessuali a veder riconosciuti i propri legami di coppia e le proprie famiglie. È ormai un riflesso condizionato. Ogni volta che si parla del diritto al riconoscimento sociale e giuridico delle coppie omosessuali, chi è contrario evoca una gerarchia di priorità, quando non di mutua esclusione, tra i “diritti della famiglia” e quelli delle coppie omosessuali e delle loro famiglie, senza, peraltro, chiarire dove starebbe la contrapposizione tra l’una e l’altra cosa e perché riconoscere le coppie omosessuali indebolirebbe la possibilità di fornire sostegni alle famiglie. Questi, infatti, riguardano politiche abitative e di trasferimenti monetari e di servizi, principalmente, anche se non esclusivamente, a favore di chi ha famigliari a carico — figli minori, persone non autosufficienti e bisognose di cura. Proprio quelle politiche di cui sono stati molto avari tutti i governi italiani dal dopoguerra a oggi, nonostante siano stati per lo più retti da maggioranze in cui prevalevano i “difensori della famiglia” che si sono fin qui opposti a …