Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“Disuguaglianza, finalmente presa sul serio”, di Maurizio Franzini

Di recente Obama ha, senza mezzi termini, affermato che la disuguaglianza economica costituisce la «questione decisiva del nostro tempo». In un lungo articolo, pubblicato a ottobre sull’inserto domenicale del Corriere della Sera, il presidente Letta ha scritto: «La disuguaglianza sgretola la società perché la fa marcire al proprio interno … minando alla base sia la democrazia sia il mercato». Letta e Obama non sono i soli uomini politici con grandi responsabilità ad aver parlato negli ultimi mesi della disuguaglianza con toni accorati. Queste dichiarazioni autorizzano a pensare che nei piani più alti della politica, o almeno in alcuni di essi, si è fatta largo la consapevolezza che la disuguaglianza – non quel- la astratta e indefinita di cui spesso vanamente si discute, ma quella concreta di questi anni, con la sua altezza e con il suo carico di poveri e di ricchi, spesso tali per tutt’altro che i loro meriti o demeriti – sia non un problema marginale, ingigantito da qualche eccentrico che ha a cuore la giustizia sociale, ma un ostacolo strutturale in grado …

“I diritti ignorati dei migranti”, di Chiara Saraceno

Miracolo natalizio. Ciò che non è stato possibile per mesi, è diventato possibile nel giro di ventiquattr’ore. Tutte le persone trattenute nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, salvo, assurdamente, i diciassette sopravvissuti al naufragio di ottobre, sono state trasferite in altri centri sulla terra ferma. Non erano bastate le foto dei materassi gettati per terra, i resoconti giornalistici di povera gente, inclusi molti sopravvissuti del naufragio di ottobre, ammassata in condizioni disumane. La commozione dei politici nel giorno dei funerali era servita solo per consentire loro un’ennesima passerella sui telegiornali. Poi l’attenzione dei politici e dei responsabili si è spostata altrove. Forse non sarebbe bastato neppure il video delle docce antiscabbia a chiudere una struttura che dovrebbe funzionare solo come tappa di transito veloce. Infatti, la prima reazione del ministro degli Interni è stata di scaricare la colpa esclusivamente sui gestori, non anche sul suo proprio ministero, che trattiene lì a tempo indeterminato chi arriva su quelle coste, al di fuori di ogni legge (inclusa la Bossi-Fini) e ragionevolezza, facendo finta di ignorare le …

“Salute in crisi: undici su cento rinunciano alle cure”, da lastampa.it

La salute degli italiani sempre più condizionata dalla crisi economica: nel 2012, l’11% della popolazione (oltre 6 milioni di persone) ha infatti dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione sanitaria erogabile dal Servizio sanitario nazionale, pur ritenendo di averne bisogno. Oltre una persona su due rinuncia per motivi economici e circa una su tre per motivi di offerta. È quanto emerge dalle stime provvisorie dell’indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” condotta dall’Istat, e realizzata con il sostegno del ministero della Salute e delle Regioni. Nell’esaminare la combinazione delle prestazioni che dovrebbero essere garantite dal Servizio sanitario pubblico, il 9% della popolazione ha dichiarato di aver rinunciato ad almeno una prestazione tra accertamenti specialistici, visite mediche specialistiche (escluse odontoiatriche) o interventi chirurgici, pur ritenendo di averne bisogno. Se a questi si cumulano coloro che hanno dichiarato di aver rinunciato ad acquistare farmaci, la quota raggiunge l’11,1% della popolazione. Rispetto a tali rinunce, il 6,2% ha indicato motivi economici, il 4% problemi di offerta (liste di attesa troppo lunghe o orari scomodi per …

«Faccio software, sto in Sicilia. Li usano Yahoo, Twitter e perfino…» Offline, di Giuseppe Rizzo

L’Italia fa schifo, il Sud sta affondando, siamo la provincia dell’impero, siamo destinati al declino. Oppure no. Ho capito questo: la mia generazione (ho 30 anni) è cresciuta dentro questi cortocircuiti. Quando non si abbandona alla disperazione (ce n’è), o peggio alla lagna (ce n’è), riesce a moltiplicare gli «oppure no» e a produrre merce rara: idee nuove. Salvatore Sanfilippo ha 36 anni, è cresciuto nella provincia della provincia dell’Impero (Agrigento, come me) e ha piazzato alcune di queste idee ai padroni dell’Impero medesimo (Yahoo, Twitter, eccetera). Ci siamo sentiti su Skype per una chiacchierata in cui sono finiti dentro: gli Usa e Campobello di Licata, Snowden e Youporn, gli smanettoni di Canicattì e quelli di Cernusco sul Naviglio. Mi racconti com’è nata la passione per l’informatica? «L’ho ereditata da mio padre, era un appassionato negli Anni 80. Abbiamo avuto uno dei primi home computer per cui osservandolo ho iniziato ad interessarmi anche io. A Campobello c’erano tante persone che avevano sviluppato questo “hobby”. Mi ricordo che quando ero bambino c’erano corsi di programmazione alla …

“I guaritori”, di Maria Novella De Luca

Oggi è il metodo Stamina, ieri era la cura Di Bella, settant’anni fa il siero di Bonifacio. Ma anche il veleno dello scorpione cubano o il bicarbonato in vena per sconfiggere il cancro. In mezzo feroci battaglie giudiziarie, processi, manifestazioni, un grande dolore e un’infinità di lutti. L’umanissimo desiderio di guarire, l’algida freddezza (spesso) della medicina ufficiale, e il mercato della speranza, che di volta in volta assume le forme del business spregiudicato, della missione caritatevole, o della semplice e pura illusione. C’è tutto questo dietro la triste battaglia pro e contro il metodo Stamina, qualcosa che in Italia è già accaduto, con i malati in piazza, la comunità scientifica scettica, i tribunali che impongono agli ospedali di non sospendere le cure. Un’anomalia, una contraddizione, che assume la forma estrema dei pazienti che si strappano i respiratori davanti ai palazzi del potere e si tolgono il sangue per gettarlo in faccia ai politici. E i genitori di bimbi malati che dichiarano di essere pronti a tutto, pur di vedere qualche piccolo miglioramento nei loro figli …

“L’autodeterminazione delle donne”, di Francesca Izzo

C’è di che preoccuparsi per quel che sta accadendo in Europa sull’aborto. I fatti di questi giorni: tra una scia di polemiche, non è stata accolta dal Parlamento europeo la mozione della deputata socialista portoghese Estrela sui diritti sessuali e riproduttivi, tra cui l’aborto; in Spagna il governo Rajoy presenta al Parlamento una legge drasticamente limitativa delle possibilità di abortire, anteponendo il diritto del concepito alla libertà e alla salute della donna. I commenti dominanti, come si può facilmente immaginare, da una parte puntano il dito contro un’ondata reazionaria che sta attraversando l’Europa, mentre dall’altra inneggiano alla restaurazione di principi etici. Si profila un nuovo capitolo di una guerra tra «laici» e «cattolici» di cui vorremmo fare a meno. Non c’è dubbio che sia in atto una reazione di una parte larga della popolazione europea, e il rischio da evitare è che la autodeterminazione delle donne resti schiacciata nello scontro tra «liberal-progressisti» e «conservatori-reazionari». Bisogna che ci riprendiamo pienamente la parola, meglio le nostre parole, se non vogliamo che la libertà di scelta delle donne …

“Storia di una crudele illusione”, di Pietro Greco

Cronaca di un rapporto annunciato. La rivelazione de “La Stampa” sul rapporto top secret elaborato lo scorso 4 dicembre dai medici degli Spedali Civili di Brescia sulle cartelle cliniche dei 36 malati trattati con il cosiddetto «metodo Stamina», pone fine – si spera in maniera definitiva – a una vicenda che, vista dall’estero, è risultata persino difficile da credere. Un signore, laureato in psicologia, senza esperienza scientifica e/o medica nel settore, sostiene di aver messo a punto un metodo, a base di cellule staminali mesenchimali, capace di curare decine di malattie degenerative. Chiede di essere creduto sulla parola, perché non rivela né i risultati di test e neppure il contenuto della sua pozione. Incredibilmente un ospedale, quello di Brescia, applica il metodo a un certo numero di pazienti. I genitori di due bambini e un adulto sostengono di aver ottenuto miglioramenti dopo la cura. Ma ora gli stessi Spedali Civili rivelano che nessun medico ha trovato il minimo riscontro a queste affermazioni. I documenti pubblicati da La Stampa rivela che gli stessi medici degli ospedali …