Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

“Pene più severe per i violenti e stop ai processi lumaca ecco il pacchetto salva-donne”, di Caterina Pasolini

«Per difendere tutte le Giulia d’Italia entro l’estate come governo presenteremo nuove leggi». Maria Cecilia Guerra, viceministro del lavoro con responsabile per le Pari Opportunità, sceglie con cura le parole dopo aver letto la lettera della ragazza in fuga dall’innamorato aguzzino. Giulia si sente prigioniera e chiede giustizia «Le sue parole sono chiare e descrivono con forza storie che si ripetono troppo spesso: la protezione che si trasforma in segregazione, la violenza alternata alla dolcezza per confondere le idee e impedire di reagire » Chiede aiuto allo Stato. E lo Stato che fa? «Come governo dopo riunioni fra i vari ministeri stiamo per presentare un pacchetto di norme che andranno ad integrare quelle esistenti in difesa delle donne maltrattate per evitare il ripetersi di nuove vittime». Che cosa prevederete, in concreto? «Si va dall’inasprimento delle pene ad un ampliamento dei casi in cui si prevede la custodia cautelare, a quelli in cui si può ricorrere all’ammonimento nei confronti di chi maltratta e abusa delle donne». I processi sono troppo lunghi… «Ecco, per tutelare la donna …

“La mia vita prigioniera in fuga dall’amore violento”, di Giulia

Sto scrivendo nel bel mezzo della notte. Mi trovo isolata dal mondo e lontana dai miei affetti in una casa di cui nessuno sa l’esistenza e che deve rimanere segreta. La zona è sorvegliata in ogni angolo da telecamere. Non scrivo da un carcere. Non è per un reato commesso che mi trovo qui ma per gli sbagli di un’altra persona, una persona che ritenevo mi amasse. Sono chiusa qua dentro senza la possibilità di uscire né di ricevere visite, tutto questo per la mia sicurezza. Questa è la mia storia. Tutto ha avuto inizio circa un anno fa, quando, nel bel mezzo della mia ex spericolata vita è apparso lui: Mario. Come tanti ragazzi della nostra età ci siamo innamorati e abbiamo dato inizio alla nostra storia d’amore. Almeno così la vedevo io, noi ci amavamo anche se lui era molto geloso. Sotto la sua crescente pressione ho cancellato tutte le mie foto perché se no lui si incazzava, così pure i numeri di telefono degli amici maschi. E ancora non bastava per lui. …

“La ricerca svedese: sanità italiana sotto metà classifica in Europa. Calabria ultima tra le regioni”, di Flavia Landolfi e Roberto Turno

Hanno preso 18 Paesi europei e li hanno messi a confronto, classificando tutte e 172 le regioni che li compongono. E l’amara verità per l’Italia è venuta a galla senza pietà: siamo decimi per la qualità della nostra sanità pubblica, undicesimi per i «particolari vantaggi» del Ssn, addirittura tredicesimi per l’equità nell’offerta dei servizi. Italia delle cure pubbliche sotto la metà classifica, insomma. Ma c’è di più, e di peggio. Nel ranking tra le 172 regioni europee piantiamo le bandierine (nere) da vergogna: Calabria ultima (172° posto) per i «particolari vantaggi» della sua offerta, terzultima (170ma) sia per qualità che per equit à. E a far corona già giù nel ranking, ecco il Molise, la Campania, la Sicilia, la Puglia. Piazzate negli ultimi 15 posti della graduatoria. Sempre loro, regioni in asfissia da maxi debito e da tagli che tagliano anche le cure ai loro cittadini. Un Sud della sanità che preoccupa sempre più. Il Sud che affonda I dati sono stati ri-presentati ieri al Cnel in occasione del consueto briefing annuale sulla qualità dei …

“Presto un altro strumento per favorire la parità di genere”, di Valeria Fedeli

Nello scenario disegnato dalla crisi, con sfide inedite da affrontare e nuovi percorsi di crescita da realizzare, il ruolo delle donne può essere decisimo. Per orientare le politiche pubbliche alla ripresa economica e produttiva, alla riduzione delle diseguaglianze, alla coesione sociale e all’equità, non si può prescindere oggi dall’analisi e dalla verifica dell’impatto di genere, sulla scia dell’impostazione mainstreaming assunta in sede europea sin dal 2006. Oggi in Italia le donne continuano a dover affrontare condizioni di vita più dure e discriminatorie. È una questione di modelli culturali, di stereotipi, di debolezze di sistema, di inefficacia delle politiche pubbliche. Oggi in Italia lavora il 47,1% di donne, rispetto ad una media Ue del 58,6%. Chi lavora poi fatica a trovare posizioni qualificate, viene pagata meno degli uomini, non riesce a fare carriera. Ancor più con la crisi: tra il 2008 e il 2012, secondo i dati Istat, si sono persi 376.000 posti di lavoro qualificati occupati da donne, mentre le posizioni non qualificate sono 242.000 in più. Inoltre le donne continuano a essere pagate meno …

“Una sentenza ineccepibile”, di Luigi Mariucci

Sarà necessario tornare più estesamente sulla motivazione con cui la Corte costituzionale argomenta l’illegittimità del modo in cui la Fiat ha inteso applicare l’art.19 dello Statuto dei lavoratori. Ma già a una prima lettura il ragionamento della Corte appare ineccepibile e di ampio respiro.L’intera ricostruzione effettuata dalla Corte è volta a censurare un comportamento la cui pretestuosa strumentalità appare ovvia già al senso comune. È mai possibile che in uno Stato di diritto, la cui Costituzione si fonda sui grandi principi di uguaglianza e libertà sindacale, un sindacato che gode di un ampio consenso tra i lavoratori venga escluso dai diritti sindacali e che gli stessi lavoratori aderenti a quel sindacato perdano il diritto a costituire una rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro perché quel sindacato, da sempre partecipe delle relazioni contrattuali, rifiuta di sottoscrivere uno specifico contratto collettivo? Evidentemente no. Eppure è questo ciò che ha voluto la Fiat quando la Fiom-Cgil non ha siglato i contratti dell’era Marchionne. Ed è appunto l’illegittimità e la stessa assurdità di questo comportamento che ora la Corte …

“Kyenge, Calderoli indagato a Bergamo”, da Il Sole 24 Ore

Nel «caso Calderoli» interviene la magistratura. Al vicepresidente leghista del Senato è costato l’apertura di un procedimento penale l’aver paragonato a un orango il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge sabato scorso dal palco di una festa del Carroccio a Treviglio, nella Bassa bergamasca. Calderoli è infatti indagato dalla Procura di Bergamo per diffamazione aggravata dall’odio razziale in seguito a un esposto del Codacons. Il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, ha raccolto tutti gli articoli di stampa sul comizio e ha acquisito l’audio del discorso, aprendo quindi il fascicolo, affidato ai due sostituti che dovranno valutare se le parole pronunciate dal parlamentare leghista («quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango») siano da considerare diffamatorie. L’ex ministro leghista, dopo la bufera politica e mediatica da lui scatenata, si è scusato pubblicamente e privatamente con Kyenge, alla quale ha anche inviato un mazzo di fiori. Episodio confermato dal ministro per l’Integrazione: «Mi ha porto le scuse e le ho accettate – ha detto …

Malala conquista l’Onu «Talebani, non taceremo», di Umberto De Giovannangeli

Una sedicenne conquista l’Onu. Con la sua grazia, con la sua determinazione, l’ indomito coraggio. «Oggi non è il mio giorno, è il giorno di tutti coloro che combattono per i propri diritti. I talebani non mi ridurranno mai al silenzio e non uccideranno i miei sogni». A testa alta, coperta da uno scialle di Benazir Bhutto e con la voce ferma di chi, ad appena 16 anni, ha già la consapevolezza di essere il simbolo di chi vuole difendere i propri diritti, Malala Yousafzai, la giovane attivista pakistana ferita lo scorso anno alla testa dai talebani, ha parlato al Palazzo di Vetro. «Sono qui e oggi parlo per tutti coloro che non possono far sentire la propria voce ha proseguito -. Pensavano che quel proiettile ci avrebbe fatto tacere per sempre, ma hanno fallito», scandisce Malala, lanciando un vibrante appello «all’istruzione per tutti i bambini». Le sue parole sono state accompagnate dall’ovazione dell’assemblea. «Ecco la frase che i talebani non avrebbero mai voluto sentire: buon 16esimo compleanno Malala» le ha detto l’ex premier britannico …