Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"Il governo: “L’aborto va garantito” stop all’obiezione di coscienza selvaggia", di Maria Novella De Luca

Ci sono volute nove mozioni presentate da tutti i gruppi parlamentari, la campagna capillare e sottotraccia di “#save194”, le inchieste giornalistiche che negli ultimi mesi hanno raccontato come, di fatto, in Italia l’aborto sia tornato ad essere clandestino, ma finalmente ieri il governo si è mosso. Spezzando un muro di silenzio che durava da anni, mentre decine di reparti di interruzione volontaria di gravidanza venivano chiusi uno dopo l’altro, svuotati da un ricorso in massa di medici, anestesisti e infermieri verso l’obiezione di coscienza. Ieri, seppure con cautela, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine di una lunga giornata di discussione parlamentare, ha accolto e si è impegnata a verificare tutti i temi proposti nelle mozioni dei diversi gruppi politici, da Sel al Pd, dal Pdl al M5S a Scelta Civica, che sull’aborto si è invece spaccata al suo interno. Esattamente come prevede la legge 194 del 1978, il Governo ha annunciato di voler vigilare, attraverso le regioni, «affinché i servizi di interruzione volontaria di gravidanza vengano garantiti», pur nel rispetto del diritto all’obiezione …

"L'impossibilità di essere madri: la crisi riporta indietro le donne", di Rita Querzè

La crisi mette al primo posto l’essenziale. I redditi, il lavoro, il rischio di tensioni sociali sono l’Urgenza. Ma il cambio di paradigma nello sviluppo economico porta con sé anche una serie di «effetti collaterali» nelle relazioni fuori e dentro la famiglia. Ancora tutti da mettere a fuoco. Il libro di Elena Rosci La maternità può attendere (Mondadori, pagine 175, 17) entra senza paura nel nuovo mondo ad aspettative ridotte. E costringe le donne (e gli uomini) a una presa di coscienza non rinviabile. Tutto parte da una constatazione: le italiane mettono al mondo pochissimi figli. Ne facevano pochi prima del 2008, anno spartiacque, e ora anche meno. «L’Italia e la Spagna con 1,4 piccoli per donna sono i Paesi europei in cui nascono meno bambini — sintetizza Rosci —. E i dati relativi alle donne colte che vivono in alcune aree del Nord ci indicano che circa il 50 per cento conclude la vita senza figli: quasi una su due». A partire dalla metà degli anni 90 i demografi avevano evidenziato una nuova e …

"Quella famiglia a caccia di verità", di Carlo Bonini

La morte di Stefano Cucchi meritava e merita giustizia. Non la ha avuta. Lo Stato che, una notte di ottobre di 4 anni fa, lo aveva preso in custodia sano e lo ha restituito cadavere si dichiara irresponsabile “per insufficienza di prove”. La sentenza della terza Corte di Assise di Roma derubrica la fine di questo ragazzo tra indicibili tormenti a banale colpa medica. Di quelle che nei tribunali sbrigano i giudici monocratici di fronte all’imperizia, alla negligenza di qualche camice distratto. Le lesioni di cui Stefano ha cominciato a morire in un sotterraneo del Palazzo di Giustizia non hanno responsabili. Perché compatibili non solo con la furia di un pestaggio per mano di agenti penitenziari, ma anche con “una caduta dalle scale”. L’imperizia, il cinismo di chi, infermiere, lo vide spegnersi in un letto del “reparto protetto” (insopportabile ironia della lingua italiana) dell’ospedale Sandro Pertini, sono state ritenute “irrilevanti” perché non causa diretta della morte. In fondo, nel cadavere di Stefano furono ritrovati solo 1.400 centimetri cubi di urina. In fondo, il catetere cui …

“Noi, ragazze di piazza Taksim in giacca rossa per i nostri diritti”, di Marco Ansaldo

«La ragazza con la giacca rossa? Quella che resiste in piedi agli idranti della polizia turca? Tutti la cercano. Nessuno sa dov’è». A Piazza Taksim il tamtam è in atto da giorni. Non solo qui, ma sui social network, sui blog, Facebook, Twitter, tutta la galassia della comunicazione usata dai giovani che, seduti in cerchio, digitano di continuo con i polpastrelli sui loro telefonini. Ma la donna simbolo della rivolta contro il governo islamico sembra scomparsa. Anche Sinem Babul, la fotoreporter che l’ha immortalata nell’attimo in cui la giovane si opponeva al getto d’acqua delle forze dell’ordine, la cerca. «Non credo che sia stata portata via dalla polizia — dice nella redazione di T24, il giornale online autore in questi giorni non facili di un gran lavoro di informazione sul terreno — forse è tornata a casa e non vuole farsi vedere». Eppure, a Istanbul, le sue immagini sono un po’ ovunque. La foto di lei con la sua giacca grondante d’acqua e le scarpe da tennis rosse è diventata un’icona sui manifesti, sugli sticker, …

Mozione Pd concernente iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne

La Camera, premesso che: la comunità internazionale già si è mossa da tempo in relazione al tema della violenza sulle donne con la Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna del 1979, la dichiarazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993, la risoluzione del 20 dicembre 1993 sull’eliminazione della violenza nei confronti delle donne, la risoluzione del 19 febbraio 2004 sull’eliminazione della violenza domestica nei confronti delle donne, la risoluzione del 20 dicembre 2004 sulle misure da adottare per eliminare i delitti d’onore commessi contro le donne e la risoluzione del 2 febbraio 1998 sulle misure in materia di prevenzione dei reati e di giustizia penale per eliminare la violenza contro le donne;     fra le iniziative più importanti, si segnalano anche la piattaforma per l’azione approvata dalla IV conferenza mondiale sulla donna dell’ONU a Pechino nel 1995, la conferenza mondiale di Stoccolma contro lo sfruttamento sessuale dei minori del 1996, la risoluzione dell’Assemblea mondiale della sanità «Prevenzione della violenza: una priorità della sanità pubblica» del 1996, nella …

"Il costo dei respingimenti", di Rachele Gonnelli

La strategia della «tolleranza zero» è costata, dal 2005 al 2012, un miliardo e 600 milioni. Per rimpatriare gli immigrati si è speso soprattutto in voli, scorte, costo dei Cie. Una politica disumana e dispendiosa. È il rapporto «Lunaria» sugli arrivi irregolari in Italia. Andava e veniva, Rasek. Quando lo ingaggiavano al pianobar, prendeva il battello da Tunisi, faceva una serata, una settimana, una stagione a Palermo, poi tornava, se invece non c’era lavoro restava a casa. Funzionava così tra Italia e Tunisia nei primi anni Settanta. Costi per lo Stato italiano, zero. È stato solo dopo, molto dopo, che Rasek ha dovuto operare una scelta per non finire bollato come «clandestino». Ha scelto di trapiantarsi armi e bagagli in Sicilia, abbandonando moglie e figlie, portandosi dietro solo il figlio maggiore. Un grande dolore. Il mare non è più un ponte, la via di casa, ma un fossato medievale, militarizzato. Non ci sono storie personali come questa nel rapporto «Costi disumani», sottotitolo «la spesa pubblica per il contrasto dell’immigrazione irregolare», presentato dall’associazione Lunaria in una …

"Donne: in forte aumento le richieste di soccorso", di Marcello Radighieri

Un fenomeno emergenziale. È questa la percezione restituita dalle principali testate giornalistiche locali e nazionali: sulle cui pagine campeggiano da mesi casi legati al femminicidio e alla violenza sulle donne. Un’attenzione mediatica che se da una parte enfatizza giustamente il problema, fino a farlo diventare un argomento di stringente attualità, dall’altra non aiuta a fare chiarezza sulla reale portata del fenomeno. E solo i numeri istituzionali possono aiutare ad analizzare in maniera oggettiva la situazione. Il dato più significativo proviene probabilmente dalla rete ospedaliera territoriale. Alla sezione “violenza di genere” dei pronto soccorso sparsi lungo la provincia modenese, i casi segnati sotto l’anno 2012 sono 841. In deciso aumento rispetto all’anno precedente, quando la casistica stentava a toccare quota 790. Numeri oltretutto, che potrebbero risultare sottostimati, a causa di problemi tecnici legati al sisma dello scorso anno. Numeri, ancora, di cui disponiamo solo una tendenza recente, dato che fino a pochi anni fa questa sezione non esisteva e i casi di violenza sulle donne dovevano essere estrapolati dalla categoria residuale “opere terzi”. «Teniamo conto – …