Tutti gli articoli relativi a: pari opportunità | diritti

"La verità e la fiction", di Natalia Aspesi

Ilda Boccassini, con voce ferma e stentorea, ha lapidato l’illustre imputato con una imponente valanga di tutte le testimonianze, tutte le intercettazioni, tutte le prove raccolte in questo lungo processo, il sedicesimo per il vivace, dal punto di vista della legge, Silvio Berlusconi, in questo caso accusato di concussione e prostituzione minorile. Nel Palazzo di Giustizia di Milano ieri è echeggiata la verità processuale, cioè la verità, quindi l’opposto di quello che la sera prima la trasmissione “La guerra dei vent’anni” aveva proposto agli spettatori di Canale 5, proprietà dell’imputato. Nell’aula i fatti, in video la Delly. In aula l’austerità del luogo, delle tre donne giudice, delle toghe, della parola, del silenzio, in video un signore disinvolto in maglioncino blu, con in mano i soliti fogli che non guarda mai e devono quindi essere o un tic o un portafortuna, in ginocchio a far domande tremule un giornalista stipendiato dall’imputato, come tutte le signorine, Ruby compresa, che dell’imputato hanno parlato come fosse l’Abbé Pierre, dedito sia alla castità che alla beneficenza e forse anche al …

"Femminicidio, non è tempo di rinvii serve subito un piano del Governo", di

Una settimana fa, dopo l’omicidio di cinque donne, il governo annunciò che si sarebbe mobilitato per affrontare l’emergenza. Rispondendo all’appello di convocazione degli Stati Generali di «Feriteamorte», il progetto di Serena Dandini e Maura Misiti, prima il ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem, poi il suo collega dell’Interno Angelino Alfano dichiararono che nella prima riunione l’Esecutivo avrebbe messo a punto un piano di interventi. Trovando anche le risorse economiche necessarie a finanziare i centri antiviolenza. Non è accaduto. Ormai da un anno il Corriere della Sera sollecita la creazione di un coordinamento nazionale che possa ascoltare chi già si occupa ogni giorno di questi problemi. Bisogna rendersi conto che la piaga del femminicidio riguarda tutti, uomini e donne. Bisogna comprendere che soltanto una vera attività di prevenzione può diminuire il numero delle aggressioni e dei delitti. Ecco perché si deve agire in fretta, ma soprattutto perché questi temi non possono diventare oggetto di propaganda politica. Poter contare su una banca dati e su piccoli gruppi di magistrati che all’interno delle procure siano dedicati esclusivamente a …

"La paura, il dolore e i pavlov leghisti", di Michele Serra

A Milano un giovane uscito di senno aggredisce i passanti impugnando un piccone. Ne uccide uno, ne ferisce gravemente altri due. Il crimine è gratuito e orribile. L’uomo non è italiano. È un africano, non ha permesso di soggiorno, ha precedenti con la giustizia. È in Italia dal 2011, in attesa di risposta alla domanda di asilo. Vive – diciamo così – nelle smagliature di una rete giudiziaria e poliziesca che non è in grado (anche per i costi molto elevati) di espellere chi non ha diritto, ma neppure di legalizzare chi lo avrebbe. Nella rudimentale dialettica della politica italiana, niente è più prevedibile del riflesso pavloviano che l’evento scatena. Passano poche ore e la responsabilità di quel sangue viene scaricata addosso al ministro per l’integrazione del governo Letta, l’afroitaliana Cécile Kyenge: «Quei clandestini che il ministro dice di voler regolarizzare ammazzano la gente a picconate», dice il capo dei leghisti milanesi Matteo Salvini. Proprio così, dice. “Quei clandestini”, proprio quelli “che il ministro dice”, ammazzano la gente a picconate. È una volgarità e una …

Ghizzoni: “Apprezzabile la proposta Cancellieri, ma non basta”

Femminicidio: la ministra propone un braccialetto elettronico per controllare gli stalker. “Bene le misure per tenere sotto controllo i persecutori, ma per sconfiggere quello che è diventato un crimine di stato, servono atti che modifichino alla radice, a partire dalla scuola, un contesto diffusamente maschilista”. Questo il commento della neo vice-presidente della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei deputati Manuela Ghizzoni alla proposta della Ministra Cancellieri. “Ogni provvedimento per fermare il femminicidio è apprezzabile, compreso quello proposto dalla ministra Cancellieri, ma non può, e non deve, restare un atto isolato” ha dichiarato la deputata modenese Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura, scienze e istruzione della Camera dei deputati, in merito alla proposta della ministra della Giustizia di attivare un dispositivo elettronico per tenere sotto controllo gli stalker. “Ogni giorno ci troviamo di fronte a un vero e proprio bollettino di guerra: 124 donne uccise nel 2012 e 36 nei primi 4 mesi del 2013, ma la lista si allunga di giorno in giorno. Per sconfiggere quello che è diventato crimine di Stato non …

«Un braccialetto elettronico per tenere lontani gli stalker», di Fiorenza Sarzanini

Cancellieri: mai più scarcerazioni come a Reggio Emilia. Un dispositivo elettronico per tenere sotto controllo lo stalker sottoposto a provvedimento interdittivo. E così evitare che possa nuovamente avvicinarsi alla propria vittima. È una delle misure allo studio del governo per fermare le aggressioni di donne e così affrontare l’emergenza del femminicidio. Ma non l’unica. Perché l’azione coordinata tra i titolari dell’Interno, della Giustizia e delle Pari Opportunità dovrà proteggere chi ha già presentato denuncia e prevedere interventi per aiutare chi non ha il coraggio di uscire allo scoperto e ha bisogno di assistenza. I pool specializzati Lo dice chiaramente il ministro Anna Maria Cancellieri che annuncia la volontà di «rendere efficaci tutte quelle misure attualmente già previste dalla legge, spesso non applicate per mancanza di risorse». E poi spiega: «Parliamo di “braccialetto” per semplificare e dare l’idea di quello che dovrebbe essere lo strumento da utilizzare. Abbiamo la necessità di impedire a chi ha già mostrato comportamenti aggressivi di poter colpire e questa — al termine di un’approfondita indagine — potrebbe essere una soluzione efficace». …

"Emergenza femminicidio, ripartiamo da scuola e Tv", di Lorella Zanardo

Gentile Presidente Boldrini, Gentili Ministre Carrozza e Idem, in questi giorni il Corpo di noi Donne, pare stia diventando popolare. Ci sono voluti più di 100 donne ammazzate l’anno passato e un trend in ascesa anche quest’anno per convincere i media a dare risalto al femminicidio, neologismo che sta a significare omicidio di una donna in quanto donna. In molte stiamo lavorando su questo tema da anni, a partire dalle donne attive nei centri per le Donne maltrattate alle migliaia di attiviste ignote che con pazienza svolgono un ruolo fondamentale in rete, luogo prezioso di innalzamento del livello di consapevolezza, frequentato dalle e dai giovani e quindi luogo di formazione ed educazione quando ben utilizzato. È forse ridondante ricordare qui quanto il nostro Paese sia arretrato su questo tema e su quello della valorizzazione di genere in generale, il nostro 80esimo posto nella classifica del Gender Gap stilato dal Wef, o le raccomandazioni inevase della rappresentante della Cedaw-Onu ne sono testimonianza. Questo è il punto di partenza ed è inutile guardare al passato. Possiamo decidere …

"Quei bambini cittadini a pieno titolo", di Nadia Urbinati

È difficile dire se ci riuscirò; per far approvare la legge bisogna lavorare sul buon senso e sul dialogo, trovare le persone sensibili». Così ha detto la ministra per l’Integrazione, Cécile Kyenge. Bellissima considerazione che ha suscitato forti polemiche da parte di esponenti politici del Pdl come il senatore Renato Schifani, il quale ha rivolto un appello al premier Enrico Letta «affinché inviti i suoi ministri a una maggiore sobrietà, prudenza e cautela» perché, sottolinea il candidato Pdl alla presidenza della Repubblica, questi annunci «non rientrano nel programma» del governo. Segno evidente di una differenza non piccola, una delle tante probabilmente, tra i partner di questa complicata coalizione. L’onorevole Kyenge richiama l’attenzione su quelli che dovrebbero essere gli ingredienti del dialogo pubblico in una democrazia matura: buon senso e sensibilità. Ingredienti che hanno fatto difetto in questi ultimi anni di polemica politica la quale ha nutrito, invece che stemperare, pregiudizi antirazziali. Quello degli immigrati è uno status che va affrontato con buon senso e sensibilità. È questo che sta a cuore alla ministra e a …