Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Primarie, così si calpestano i diritti dei progressisti", di Michele Prospero

A destra ora c’è chi reclama il diritto (sic!) di votare alle primarie con l’avvertenza che però, se Renzi non dovesse spuntarla nei gazebo, alle urne del 2013 tornerà all’ovile e quindi non sosterrà mai Bersani. Parrebbe uno stralunato episodio della commedia all’italiana e invece è una tragedia che rivela la corruzione ideale di oggi. Davvero può configurarsi il diritto di ciascuno di entrare nel campo avverso per alterarne gli equilibri e portare scompiglio? Tanti nemici del Pd pensano di approfittare delle primarie per tentare il colpo grosso. Ai padroni dei media stuzzica l’idea di sospendere i rifornimenti che finora hanno concesso al comico genovese per dirottarli verso il «Grillo interno» (la definizione è di Pietro Ichino) che può far saltare il gioco con un repertorio anch’esso ispirato all’antipolitica. Spaventano molto i partiti con una cultura autonoma perché sono liberi dai pesanti condizionamenti di media e denaro. Un foglio che sostiene i referendum sull’articolo 18, e sogna una coalizione dei non allineati con Grillo e Landini dentro, ha scelto il cavallo su cui puntare per …

Bersani: "La ripresa è lontana Governo algido con i Comuni",di Simone Collini

Caro governo, non ci siamo. Con i sindaci del Pd la mattina, con i sindacati nel pomeriggio, e il messaggio che esce da entrambi gli incontri è il medesimo. I due appuntamenti sono stati organizzati da Pier Luigi Bersani per discutere la «carta d’intenti», per raccogliere suggerimenti, obiezioni, contributi in vista della stesura definitiva del documento che disegnerà i confini della coalizione dei progressisti (e se Matteo Renzi dice che chi vince ai gazebo «impone il suo programma», il leader del Pd replica che «queste sono le primarie dei progressisti e una cornice che delimita il campo dei valori da cui non ci sradichiamo va accettata da chiunque partecipa»). Ma è inevitabile in una giornata come questa, caratterizzata dal forte calo delle Borse, dall’allarme Istat sul crollo delle vendite al dettaglio e da un rapporto Svimez che dà il tasso di disoccupazione al Sud al 25%, discutere anche dell’attuale situazione economica. «La situazione è molto complicata», dice Bersani confessando di pensarla in modo totalmente diverso da chi parla di ripresa in atto. «Il meccanismo rigore-recessione …

Bersani: "La ripresa è lontana Governo algido con i Comuni",di Simone Collini

Caro governo, non ci siamo. Con i sindaci del Pd la mattina, con i sindacati nel pomeriggio, e il messaggio che esce da entrambi gli incontri è il medesimo. I due appuntamenti sono stati organizzati da Pier Luigi Bersani per discutere la «carta d’intenti», per raccogliere suggerimenti, obiezioni, contributi in vista della stesura definitiva del documento che disegnerà i confini della coalizione dei progressisti (e se Matteo Renzi dice che chi vince ai gazebo «impone il suo programma», il leader del Pd replica che «queste sono le primarie dei progressisti e una cornice che delimita il campo dei valori da cui non ci sradichiamo va accettata da chiunque partecipa»). Ma è inevitabile in una giornata come questa, caratterizzata dal forte calo delle Borse, dall’allarme Istat sul crollo delle vendite al dettaglio e da un rapporto Svimez che dà il tasso di disoccupazione al Sud al 25%, discutere anche dell’attuale situazione economica. «La situazione è molto complicata», dice Bersani confessando di pensarla in modo totalmente diverso da chi parla di ripresa in atto. «Il meccanismo rigore-recessione …

"Più candidati, un solo programma", di Cesare Damiano e Giorgio Merlo

Il Pd è un partito di governo. È il più grande partito riformista del paese e, attraverso la sua concreta esperienza, ha cambiato in profondità la geografia politica. Un’esperienza e un ruolo che possono essere determinanti con l’avvio della prossima legislatura. Lo snodo delle primarie non sarà indifferente per il futuro del partito e molto dipenderà da come esse verranno gestite, con quale profilo di governo. È noto, infatti, che il dopo Monti si giocherà prevalentemente sul versante programmatico. Ora, al di là delle ipotesi regolamentari e delle prassi procedurali, pur importanti (noi chiediamo che venga istituito l’albo degli elettori almeno una settimana prima del voto delle primarie), dovrebbe essere chiaro che il Pd non può presentarsi alle elezioni con una pluralità di progetti di governo. Un conto sono le diverse sensibilità culturali che hanno contribuito a fondare il partito e che competono legittimamente alla leadership quando si celebra il congresso nazionale. Altra cosa, radicalmente diversa, è la competizione per la guida politica del paese. In questo caso la ricetta di governo non può che …

"Più candidati, un solo programma", di Cesare Damiano e Giorgio Merlo

Il Pd è un partito di governo. È il più grande partito riformista del paese e, attraverso la sua concreta esperienza, ha cambiato in profondità la geografia politica. Un’esperienza e un ruolo che possono essere determinanti con l’avvio della prossima legislatura. Lo snodo delle primarie non sarà indifferente per il futuro del partito e molto dipenderà da come esse verranno gestite, con quale profilo di governo. È noto, infatti, che il dopo Monti si giocherà prevalentemente sul versante programmatico. Ora, al di là delle ipotesi regolamentari e delle prassi procedurali, pur importanti (noi chiediamo che venga istituito l’albo degli elettori almeno una settimana prima del voto delle primarie), dovrebbe essere chiaro che il Pd non può presentarsi alle elezioni con una pluralità di progetti di governo. Un conto sono le diverse sensibilità culturali che hanno contribuito a fondare il partito e che competono legittimamente alla leadership quando si celebra il congresso nazionale. Altra cosa, radicalmente diversa, è la competizione per la guida politica del paese. In questo caso la ricetta di governo non può che …

Bersani: "Degenerazioni e sprechi ripensiamo il federalismo", di Barbara Jerkov

Il federalismo e quella riforma del titolo V della Costituzione voluta dal centrosinistra «per inseguire il secessionismo della Lega» contenevano errori seri. Bisogna ripensare il regionalismo, mettendo fine al moltiplicarsi di centri di spesa incontrollati dei quali gli abusi scoperchiati dal caso Lazio solo sono la punta di un iceberg. Pier Luigi Bersani, all’indomani delle dimissioni di Renata Polverini, rilancia sul piano delle riforme. E sulla responsabilità dei democrat del Lazio non si nasconde dietro a un dito. «Abbiamo sbagliato a non rovesciare il tavolo», chiarisce, ma avverte: «Noi di Fiorito non ne abbiamo, non permetterò il tentativo delle destre di metterci nel mucchio con il loro fango». «E’ finita una brutta storia e deve cominciare un cambiamento», premette Bersani. Lo dicono tutti, segretario. «Per l’amor di dio, vediamo chi fa i fatti». Tornando al caso Lazio? «Ha rivelato aspetti assolutamente indecorosi, sconvolgenti, che hanno colpito la gente per bene e chi fa politica con onestà e coscienza: si sono sentiti insultati, infangati da una vicenda drammatica e tristissima. Anche noi del Pd vogliamo trarne …

Bersani: "Degenerazioni e sprechi ripensiamo il federalismo", di Barbara Jerkov

Il federalismo e quella riforma del titolo V della Costituzione voluta dal centrosinistra «per inseguire il secessionismo della Lega» contenevano errori seri. Bisogna ripensare il regionalismo, mettendo fine al moltiplicarsi di centri di spesa incontrollati dei quali gli abusi scoperchiati dal caso Lazio solo sono la punta di un iceberg. Pier Luigi Bersani, all’indomani delle dimissioni di Renata Polverini, rilancia sul piano delle riforme. E sulla responsabilità dei democrat del Lazio non si nasconde dietro a un dito. «Abbiamo sbagliato a non rovesciare il tavolo», chiarisce, ma avverte: «Noi di Fiorito non ne abbiamo, non permetterò il tentativo delle destre di metterci nel mucchio con il loro fango». «E’ finita una brutta storia e deve cominciare un cambiamento», premette Bersani. Lo dicono tutti, segretario. «Per l’amor di dio, vediamo chi fa i fatti». Tornando al caso Lazio? «Ha rivelato aspetti assolutamente indecorosi, sconvolgenti, che hanno colpito la gente per bene e chi fa politica con onestà e coscienza: si sono sentiti insultati, infangati da una vicenda drammatica e tristissima. Anche noi del Pd vogliamo trarne …