Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Bersani a Renzi: l’albo non è contro di te", di Laura Matteucci

«La politica deve cambiare. Mi pare che la situazione sia arrivata a un punto insostenibile, credo che la Polverini stessa abbia fatto un gesto che va comunque sottolineato». Per Pier Luigi Bersani, che chiude a Milano la festa democratica, è inevitabile parlare della situazione del Lazio, che definisce «un caso drammatico», e delle dimisioni della presidente. Il segretario dei Democratici ribadisce che lo scandalo della Regione Lazio pone l’urgenza dell’adozione di «nuove regole». «Non a caso noi facciamo le primarie, perché questo tema del rapporto tra politica e società è il problema numero uno. È essenziale che le istituzioni riacquisiscano credibilità nei confronti dei cittadini dice Quello che serve è una terapia d’urto». Un tema che richiama anche le primarie, per le quali a breve, il 6 ottobre, il Pd fisserà oltre ai tempi le proprie regole. A partire dall’albo non gradito ai renziani, ma che per Bersani è semplicemente «un registro normale di chi va a votare», «una norma anti-Batman, non anti-Renzi». «Renzi aggiunge fa bene ad aver fiducia. Le regole non sono da …

"Bersani a Renzi: l’albo non è contro di te", di Laura Matteucci

«La politica deve cambiare. Mi pare che la situazione sia arrivata a un punto insostenibile, credo che la Polverini stessa abbia fatto un gesto che va comunque sottolineato». Per Pier Luigi Bersani, che chiude a Milano la festa democratica, è inevitabile parlare della situazione del Lazio, che definisce «un caso drammatico», e delle dimisioni della presidente. Il segretario dei Democratici ribadisce che lo scandalo della Regione Lazio pone l’urgenza dell’adozione di «nuove regole». «Non a caso noi facciamo le primarie, perché questo tema del rapporto tra politica e società è il problema numero uno. È essenziale che le istituzioni riacquisiscano credibilità nei confronti dei cittadini dice Quello che serve è una terapia d’urto». Un tema che richiama anche le primarie, per le quali a breve, il 6 ottobre, il Pd fisserà oltre ai tempi le proprie regole. A partire dall’albo non gradito ai renziani, ma che per Bersani è semplicemente «un registro normale di chi va a votare», «una norma anti-Batman, non anti-Renzi». «Renzi aggiunge fa bene ad aver fiducia. Le regole non sono da …

Le donne-sindaco della Locride scuotono il Pd sulla legalità “Unico rimedio all’antipolitica”, di Concita De Gregorio

Questi sono posti dove le teste di maiale non si indossano ai toga party, te le lasciano mozzate sullo zerbino davanti a casa. “E’ un rito arcaico della ‘ndrangheta ma noi qui ci siamo nate e non ci lasciamo impressionare, lo sappiamo che è così”, dice Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno. Dove l’indennità da sindaco, lo stipendio, è di 800 euro al mese che diventano “411 virgola 80 centesimi perché ne lascio la metà al comune per le spese sociali”. Sono paesi e città dove se il boss locale ti spara alla macchina ti danno la scorta, ma – spiega Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto – “io non l’ho voluta la scorta, ho detto la scambio per due funzionari bravi per i comune, due giovani assunti per concorso. Risultato: mi hanno tolto la scorta e non mi hanno dato i funzionari”. Il giornale del mattino arriva anche a Decollatura, confine con Lamezia Terme: quando il sindaco Annamaria Cardamone legge l’intervista al capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino, suo collega di partito, che …

Bersani: ai gazebo non voglio Batman di Simone Collini

Matteo Renzi lancia la proposta di ridurre di 100 euro al mese le tasse dei lavoratori dipendenti che ne guadagnano meno di 2000 netti, ma a tenere banco nel confronto per le primarie è ancora la polemica sull’opportunità o meno di creare un albo degli elettori. Roberto Reggi è convinto che questo strumento sia stato pensato appositamente per «fregare» il sindaco di Firenze, e se dal comitato Bersani spiegano che si tratterebbe di un filtro per evitare incursioni di elettori di centrodestra che falsino il risultato delle primarie, il coordinatore della campagna di Renzi dice che solo «formalmente» questo è l’obiettivo e che comunque è lecito «per uno che ha votato centrodestra una volta o anche dieci partecipare». Dice Reggi, riferendosi all’ipotesi di registrare i dati di chi andrà ai gazebo e di far firmare una liberatoria per la privacy, che mettere «una barriera all’ingresso» sarebbe un colpo alla partecipazione e che un’eventuale pubblicazione dei nomi sarebbe «una pratica discriminante»: «Così si impedisce a quelli che non fanno parte di un partito di andare a …

"Lo spazio dei progressisti", di Alfredo Reichlin

Se ho capito bene ciò che ha spinto Bersani a chiedere non solo agli organi dirigenti del suo partito ma a milioni di persone, a tutta l’Italia del centrosinistra, di legittimare la sua candidatura alla guida del paese non è l’ambizione personale. Almeno, credo. È la consapevolezza che gli italiani sono di fronte a una scelta di portata storica alla quale non possono più sottrarsi. In poche parole: l’Italia così com’è non regge alle nuove sfide che derivano dal fatto del tutto inedito che stiamo entrando a far parte di una nuova costruzione europea. Se il Paese non si riforma e non si modernizza, sia come Stato che come nazione finirà ai margini della storia, come nel ‘600. È da qui che viene l’interrogativo (che è serio e non è solo italiano) sulla candidatura del Pd a guidare l’Italia in questo passaggio storico. Che poi tutto questo dia spazio anche a manovre, a manovrette, a calcoli personali e ridicole ambizioni, è normale. Ma il problema vero è l’altro. E sta qui il bisogno di un …

"Lo spazio dei progressisti", di Alfredo Reichlin

Se ho capito bene ciò che ha spinto Bersani a chiedere non solo agli organi dirigenti del suo partito ma a milioni di persone, a tutta l’Italia del centrosinistra, di legittimare la sua candidatura alla guida del paese non è l’ambizione personale. Almeno, credo. È la consapevolezza che gli italiani sono di fronte a una scelta di portata storica alla quale non possono più sottrarsi. In poche parole: l’Italia così com’è non regge alle nuove sfide che derivano dal fatto del tutto inedito che stiamo entrando a far parte di una nuova costruzione europea. Se il Paese non si riforma e non si modernizza, sia come Stato che come nazione finirà ai margini della storia, come nel ‘600. È da qui che viene l’interrogativo (che è serio e non è solo italiano) sulla candidatura del Pd a guidare l’Italia in questo passaggio storico. Che poi tutto questo dia spazio anche a manovre, a manovrette, a calcoli personali e ridicole ambizioni, è normale. Ma il problema vero è l’altro. E sta qui il bisogno di un …

"Puntare su tre priorità per fare uscire il Paese dall’emergenza", di Pierpaolo Baretta e Cesare Damiano

La XVII legislatura è alle porte e la difficile iniziativa di risanamento avviata dal Governo Monti, dopo la disastrosa gestione di Berlusconi, non è terminata. Saranno gli elettori a scegliere il nuovo governo “politico” e, nella campagna elettorale, i partiti dovranno dire con chiarezza con quali proposte intendono guidare il Paese. Nel corso dell’ultimo anno si è lavorato molto per fare uscire l’Italia dall’emergenza, ma non basta riequilibrare i conti e perseguire il rigore. Bisognerà fare di più e meglio, soprattutto sul terreno dello sviluppo e dell’equità sociale. Il Partito Democratico deve imprimere un’accelerazione alle soluzioni da indicare per uscire dalla crisi. Occorre recuperare, esplicitamente e con proposte di merito, l’impostazione originaria del governo: come aveva detto il presidente Monti nel suo discorso di insediamento, «la nostra sarà una politica di rigore, di crescita e di equità». Sugli ultimi due punti si tratterà di superare ritardi e contraddizioni e di trovare un nuovo equilibrio nelle politiche del futuro governo. Noi vorremmo dare un contributo di merito alla definizione del programma dei progressisti e riconosciamo alla …