Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Bersani: basta polemiche, pensiamo al Paese", di Simone Collini

Bersani non si farà tirare dentro il dibattito che si è aperto attorno alle primarie. Né, dopo l’apertura di Casini a un patto per governare tra progressisti e moderati, vuole entrare nella polemica sulle alleanze. «In momenti così importanti ci sarebbe la necessità di stare un po’ più tranquilli», si è sfogato ieri con i suoi quando gli sono stati riferiti i contenuti della conferenza stampa di Vendola e Di Pietro. «Il punto vero è se siamo in grado di costruire un centrosinistra di governo che si allea con un centro moderato per ricostruire il Paese. Bisogna essere all’altezza del compito, e mostrarlo in modo chiaro». Quanto al lamentato veto su Di Pietro, Bersani nega che sia questa l’intenzione del Pd, però ha già avuto modo di far filtrare che non potranno essere siglati accordi né con chi attacca le istituzioni (e gli auguri dell’ex pm a Napolitano non cancellano le bordate dei giorni scorsi) né con chi polemizza con gli alleati per ottenere qualche consenso in più: «Serve una coalizione stabile, non la riedizione …

Parlamentari PD: “Gli impegni saranno rispettati. I fondi del finanziamento andranno alle popolazioni terremotate”

Dichiarazione congiunta dei deputati e dei senatori del PD dell’Emilia-Romagna in merito alla destinazione alle popolazioni emiliano-romagnole colpite dal sisma delle risorse provenienti dal risparmio del finanziamento ai partiti. “L’impegno che abbiamo assunto con i terremotati destinando loro le risorse risparmiate sul finanziamento dei partiti nel 2012 e nel 2013 con il taglio dei rimborsi elettorali (160 milioni in totale) sarà assolutamente rispettato dal Partito Democratico. E’ del tutto destituita di fondamento dunque la notizia secondo la quale si sarebbe manifestata una volontà diversa da quella sancita dal voto palese e convinto dei deputati al disegno di legge che contiene questo provvedimento. Dopo il voto alla Camera il disegno di legge è ora al Senato che lo approverà rispettando i tempi (10 luglio) e gli impegni assunti”. E’ quanto dichiarano i deputati e i senatori del Partito democratico dell’Emilia-Romagna al termine di una riunione di lavoro conclusiva sul decreto sulla normativa antisismica e che contiene il pacchetto di misure destinate appunto alle zone terremotate dai Comuni alle aziende, dai beni artistici e architettonici alle scuole. …

"Etica e diritti, la sfida del PD", di Aldo Schiavone

Il Partito democratico e con lui l’insieme della sinistra italiana, hanno di fronte un compito storico: quello di formare nell’opinione pubblica italiana un nuovo senso comune con al centro un progetto di rinascita dell’Italia. Il ventennio berlusconiano, e non solo quello, ha riempito di tossine il costume civile e l’intelligenza critica del Paese: il lavoro da fare è perciò difficile e impegnativo. Per svolgerlo, bisogna essere capaci di mettere in campo una cultura dell’emancipazione, dell’equità e della cittadinanza quale mai si è riusciti finora a produrre nella storia nazionale. I suoi elementi non si trovano già pronti nelle nostre tradizioni, più o meno aggiornate ai problemi del presente. Vanno costruiti con uno sforzo di elaborazione originale, in cui la scelta e il gusto dell’innovazione mettano in grado di anticipare il futuro, e di trovare soluzioni avanzate e convincenti. C’è bisogno di creazione, piuttosto che di sintesi. Non si tratta di collegare in maniera più o meno coerente pezzi delle eredità ricevute (tradizione cattolico-democratica, tradizione socialista, e così via), ma di essere in grado di oltrepassarle …

Franceschini: “Il Paese chiamato a scelte difficili alleanza necessaria dall’Udc a Vendola”, di Alessandra Longo

Onorevole Franceschini, da oggi c’è un elemento in più di chiarezza nello scenario politico. Si va verso un asse tra progressisti e moderati. Casini si è impegnato. «E’ da molto tempo che lavoriamo a questa prospettiva. Dopo le politiche del 2013, l’Italia si ritroverà all’inizio di un difficile percorso di ricostruzione, sto parlando di problemi finanziari, sociali. Per questo serve una legislatura di scelte vere, di riforme strutturali. Serve un consenso sociale il più largo possibile, serve avere dietro sindacati e imprenditori, laici e cattolici, pensionati e giovani delle partite Iva. Ci sono ragioni numeriche e politiche che spingono il Pd ad un’alleanza tra progressisti e moderati ». Nel primo caso è chiaro: volete vincere e avere i numeri per governare. «Sì non si può vivere nell’incertezza dei due o tre voti di margine. Servono numeri ampi in tutti e due i rami del Parlamento. Ma sono le ragioni politiche di fondo che spingono verso quest’alleanza». Nel senso? «Con le scelte difficili che il Paese sarà chiamato a fare, c’è bisogno di una maggioranza che …

"L'Italia del vuoto", di Ilvo Diamanti

Si parla troppo di elezioni anticipate, in autunno, per non prenderle sul serio. Anche e tanto più se – nell’attuale maggioranza – nessuno afferma di volerle davvero. Bersani, nei giorni scorsi, ha allontanato l’ipotesi come una iattura. Una prospettiva a cui penserebbe Berlusconi, per non venire emarginato dal suo stesso partito – che ormai non c’è più. Questa soluzione, però, non risolverebbe nulla. Anzi: aggraverebbe la crisi italiana, di fronte all’Europa, all’euro e ai mercati internazionali. Eppure se si parla di possibili elezioni in autunno il rischio c’è. Perché, comunque, nessuno è in grado di garantire la tenuta e la stabilità della maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale governo. 1. L’attuale governo, anzitutto, designato dal Presidente nello scorso novembre e accolto con soddisfazione dai cittadini, da qualche mese ha perduto consensi. Il premier, Mario Monti, dispone ancora del sostegno di oltre il 45% dei cittadini (dati Ipsos). È il più accreditato fra i leader. Ma è in calo sensibile, rispetto agli scorsi mesi. In marzo superava il 60%. In aprile: al di là del 50%. D’altronde, …

"Pd, le nuove regole per le primarie", di Simone Collini

Sarà all’Assemblea nazionale del 13 e 14 luglio che il Pd inizierà ad affrontare formalmente la pratica primarie. E lo farà approvando una norma transitoria allo Statuto che consentirà anche a Matteo Renzi di correre. Attualmente la Carta che regola la vita interna del partito prevede infatti che sia soltanto il segretario a presentarsi a primarie di coalizione utili a decidere chi sarà il candidato alla presidenza del Consiglio. NORMA TRANSITORIA Pier Luigi Bersani da tempo va dicendo che non intende nascondersi dietro regole statutarie e ha già dato mandato ai suoi di preparare poche righe da mettere ai voti all’appuntamento che si terrà a metà del mese prossimo. L’ipotesi di scrivere un articolato nuovo è stata infatti accantonata, e il 14 luglio verrà approvata una sorta di deroga, cioè una norma transitoria che dirà semplicemente che anche altri iscritti al Pd potranno correre alle primarie. Al momento si sta discutendo su quali criteri accettare le altre candidature oltre a quella del segretario. Cioè quale quota percentuale di firme (l’ipotesi più quotata è il 10%) …

"La vera sfida: progettare da sinistra un futuro per il Paese" di Michele Prospero

Con i vecchi soggetti politici ridotti a brandelli, sul Pd ricadono enormi responsabilità storico-politiche. Da solo resiste in un sistema che non c’è più, i cui argini sono crollati. Ciò impone a un partito solitario, che ha il senso del generale, di preoccuparsi non solo di garantire la tenuta dell’ordine costituzionale minacciato (le aggressioni al Colle sono l’ultimo bagliore) ma anche di progettare i momenti di innovazione necessaria. Solo con una autentica capacità egemonica il Pd potrà garantire al Paese di attraversare senza traumi insanabili una crisi di legittimazione della Repubblica che vede anche la secca perdita di tangibili referenti sociali. Il cupo dato di partenza è questo: sfiora nei sondaggi metà degli elettori l’area dell’antipolitica militante, che va da Berlusconi che invoca la lira all’urlatore genovese che inveisce contro il pianeta, dalla Lega che tenta di sabotare gli equilibri con l’arma presidenzialista a Di Pietro che ritrova il riflesso condizionato della demagogia. In bilico tra squarci di vago prefascismo e i soliti bagliori di un nuovismo assoluto, la politica deve districarsi tra sentieri stretti …