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Fassina, responsabile economia del Pd «Buchi e passi indietro questo non è sviluppo», di Francesca Schianchi

Qualche «passo avanti significativo», ma soprattutto «buchi e passi indietro» in un testo imperniato su una linea «che continua a considerare l’arretramento delle condizioni di lavoro come un fattore di sviluppo: cosa che ci porterà in condizioni sempre più difficili». E’ critico il giudizio di Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, sulla proposta di riforma del governo. Quali sono i passi avanti? «La valorizzazione dei contratti di apprendistato. Il disincentivo di quelli a tempo determinato. Bisognerà poi valutare nel testo finale la reale efficacia dei vincoli posti alle false partite Iva e ai contratti intermittenti. Il fatto però è che ci sono buchi molto grandi». Quali? «Intanto, l’obiettivo della riforma era introdurre ammortizzatori sociali universali, e invece per contratti a progetto e altre forme contrattuali non cambia nulla. E poi la genericità dei punti sulle politiche attive per il lavoro». L’articolo 18? «E’ stato fatto un passo indietro molto ampio. Tutti i datori di lavoro che vorranno liberarsi di un lavoratore diranno che è per ragioni economiche, e sarà complicatissimo per il lavoratore dimostrare che …

Martinelli: "Il governo non può trascurare i diritti civili", di Laura Mateucci

Il responsabile Pd: proponiamo un istituto giuridico per garantire diritti e doveri delle coppie omosessuali «Troppe leggi arenate in Parlamento. L`attacco o la non tutela dei diritti civili è il primo passo per l`offensiva ai diritti sociali, per rendere negoziabili alcune delle conquiste del Novecento, come sta accadendo oggi con la discussione sull`articolo 18. L`Italia rispetto al resto d`Europa continua a vivere una condizione di inciviltà: anche i diritti basilari, direi naturali, stentano a venire riconosciuti». Strade percorribili per uscirne? «Diritti degli omosessuali, ricerca sulle cellule staminali, fecondazione assistita e testamento biologico: credo che su questi temi il governo Monti prima dello scadere del mandato un segnale lo dovrebbe dare. Appena si chiuderà la partita sulla trattativa lavoro, chiederò un incontro al ministro Fornero, che ha la delega alle Pari opportunità». Parla Ettore Martinelli, responsabile Diritti civili per il Pd, a una settimana da due segnali importanti sul tema: il rapporto approvato dal Parlamento europeo, col quale è stato chiarito che i governi dei Paesi me «definizioni restrittive di famiglia» e negare diritti agli omosessuali …

Martinelli: “Il governo non può trascurare i diritti civili”, di Laura Mateucci

Il responsabile Pd: proponiamo un istituto giuridico per garantire diritti e doveri delle coppie omosessuali «Troppe leggi arenate in Parlamento. L`attacco o la non tutela dei diritti civili è il primo passo per l`offensiva ai diritti sociali, per rendere negoziabili alcune delle conquiste del Novecento, come sta accadendo oggi con la discussione sull`articolo 18. L`Italia rispetto al resto d`Europa continua a vivere una condizione di inciviltà: anche i diritti basilari, direi naturali, stentano a venire riconosciuti». Strade percorribili per uscirne? «Diritti degli omosessuali, ricerca sulle cellule staminali, fecondazione assistita e testamento biologico: credo che su questi temi il governo Monti prima dello scadere del mandato un segnale lo dovrebbe dare. Appena si chiuderà la partita sulla trattativa lavoro, chiederò un incontro al ministro Fornero, che ha la delega alle Pari opportunità». Parla Ettore Martinelli, responsabile Diritti civili per il Pd, a una settimana da due segnali importanti sul tema: il rapporto approvato dal Parlamento europeo, col quale è stato chiarito che i governi dei Paesi me «definizioni restrittive di famiglia» e negare diritti agli omosessuali …

Martinelli: “Il governo non può trascurare i diritti civili”, di Laura Mateucci

Il responsabile Pd: proponiamo un istituto giuridico per garantire diritti e doveri delle coppie omosessuali «Troppe leggi arenate in Parlamento. L`attacco o la non tutela dei diritti civili è il primo passo per l`offensiva ai diritti sociali, per rendere negoziabili alcune delle conquiste del Novecento, come sta accadendo oggi con la discussione sull`articolo 18. L`Italia rispetto al resto d`Europa continua a vivere una condizione di inciviltà: anche i diritti basilari, direi naturali, stentano a venire riconosciuti». Strade percorribili per uscirne? «Diritti degli omosessuali, ricerca sulle cellule staminali, fecondazione assistita e testamento biologico: credo che su questi temi il governo Monti prima dello scadere del mandato un segnale lo dovrebbe dare. Appena si chiuderà la partita sulla trattativa lavoro, chiederò un incontro al ministro Fornero, che ha la delega alle Pari opportunità». Parla Ettore Martinelli, responsabile Diritti civili per il Pd, a una settimana da due segnali importanti sul tema: il rapporto approvato dal Parlamento europeo, col quale è stato chiarito che i governi dei Paesi me «definizioni restrittive di famiglia» e negare diritti agli omosessuali …

“Monti ha rotto il tavolo, ora rischi per tutti”, di Goffredo De Marchis

“L´ira di Bersani: imporremo modifiche. Filo-premier soddisfatti, il Pd si spacca. “Se il governo accetta veti sulla Rai, ne dovrà accettare anche su questa materia”. L´insofferenza del segretario verso i dirigenti che tifano per lo strappo con la Cgil. Furibondo e deluso. «Il governo ha condotto male il confronto. E non capisco tutta questa fretta. Per un viaggio in Cina?». Chiuso nella sua stanza a Largo del Nazareno, Pier Luigi Bersani segue in tv la conferenza stampa di Mario Monti e Elsa Fornero. Sembra quasi parlare direttamente con il premier e il ministro del Lavoro. «Rompendo il tavolo, il presidente del Consiglio si è mosso non calcolando le conseguenze per il Paese, non per il sindacato, non per la Cgil». Aleggia l´accusa di di «irresponsabilità del premier» nella sede del Pd. In cima ai pensieri del segretario c´è una riforma non condivisa, l´intervento pesante sull´articolo 18. Ma anche gli effetti devastanti che avrà il nuovo mercato del lavoro sul Partito democratico. Il Pd rischia di spaccarsi? «Certo», è la risposta secca del vicesegretario Enrico Letta. …

"Monti ha rotto il tavolo, ora rischi per tutti", di Goffredo De Marchis

“L´ira di Bersani: imporremo modifiche. Filo-premier soddisfatti, il Pd si spacca. “Se il governo accetta veti sulla Rai, ne dovrà accettare anche su questa materia”. L´insofferenza del segretario verso i dirigenti che tifano per lo strappo con la Cgil. Furibondo e deluso. «Il governo ha condotto male il confronto. E non capisco tutta questa fretta. Per un viaggio in Cina?». Chiuso nella sua stanza a Largo del Nazareno, Pier Luigi Bersani segue in tv la conferenza stampa di Mario Monti e Elsa Fornero. Sembra quasi parlare direttamente con il premier e il ministro del Lavoro. «Rompendo il tavolo, il presidente del Consiglio si è mosso non calcolando le conseguenze per il Paese, non per il sindacato, non per la Cgil». Aleggia l´accusa di di «irresponsabilità del premier» nella sede del Pd. In cima ai pensieri del segretario c´è una riforma non condivisa, l´intervento pesante sull´articolo 18. Ma anche gli effetti devastanti che avrà il nuovo mercato del lavoro sul Partito democratico. Il Pd rischia di spaccarsi? «Certo», è la risposta secca del vicesegretario Enrico Letta. …

“Cresce il non voto. L’elettore è «in apnea» tra sfiducia e crisi”, di Carlo Buttaroni

Aumenta l’area dell’astensione. E ovviamente i più colpiti sono Pd e Pdl, i partiti maggiori. Si sta perdendo il nesso tra la politica e la rappresentazione degli interessi sociali: un fenomeno iniziato da tempo che però si accentua La curva della partecipazione continua a puntare verso il basso e l’area del consenso ai partiti si riduce sempre più. È questa, anche a marzo, la sintesi dei risultati dell’indagine realizzata da Tecnè. Un’emorragia di consensi che riguarda innanzitutto Pd e Pdl e che si riversa, prevalentemente, verso l’area dell’astensione. Prendendo come riferimento le politiche del 2008, a fronte del 28,8% di elettori in uscita dai due principali partiti, nessuna formazione evidenzia flussi in entrata particolarmente significativi. Le performance migliori, in termini di consensi, sono quelle dei partiti che non erano presenti alle scorse elezioni politiche. Anche per queste forze, però, il saldo inevitabilmente positivo, non è tale da far presagire un sicuro successo. Una situazione che rende azzardata qualsiasi ipotesi che riguarda gli esiti futuri di un possibile confronto elettorale. Una parte di indecisi e di …