Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Lavoro, quella trappola chiamata contratto unico”, di Luigi Mariucci

Sul tema del cosiddetto “contratto unico” circolano molte proposte, tra loro radicalmente diverse, il cui solo tratto comune consiste in realtà nell’aggiungere un “contratto in più”. Rimarrebbero infatti in vigore molte altre forme contrattuali, dall’apprendistato al lavoro a termine, dal lavoro in affitto ad altre tipologie di contratti atipici. L’aggettivo “unico” è quindi mistificatorio: viene utilizzato a fini seduttivi. Tanto che da ultimo si usa l’espressione, certo inestetica ma più vera, di contratto“prevalente” Per ricostruire il senso della proposta occorre quindi risalire alla sua formulazione iniziale, importata in Italia ma dovuta in realtà a due economisti francesi (Cahuc e Kramarz), che ha ispirato in Francia il cosiddetto contratto di “nouvelle embauche”, dichiarato poi illegittimo dalla Corte d’appello di Parigi tra l’altro con la seguente e icastica motivazione: «È paradossale pensare che per aumentare l’occupazione si debbano liberalizzare i licenziamenti». L’idea originaria, per quanto criticabile, era tuttavia chiara: essa consisteva nello scambio tra un nuovo contratto di assunzione a termine, assistito da varie provvidenze economiche (quali una indennità in caso di cessazione del rapporto) e abrograzione …

"Adesso è possibile fare la Maastricht della politica", di Antonio Misiani*

In una fase di sacrifici chi è eletto nelle istituzioni deve essere in prima fila nel dare l’esempio, eliminando ad ogni livello prebende e privilegi non più sopportabili. L’allineamento del trattamento economico dei parlamentari italiani al livello europeo va esattamente in questa direzione. Deve essere attuato senza inseguire l’antipolitica, basandosi sui dai dati reali e ricordando che non si parte da zero. Negli anni più recenti il Parlamento è intervenuto più volte per ridimensionare il trattamento economico dei deputati e dei senatori: dal 2006 l’indennità è stata ridotta del 10%; dal 2007 è congelato ogni adeguamento; dal 1° gennaio 2011 sono stati tagliati diaria e rimborsi (12 mila euro in meno all’anno); dal 1° novembre 2011 i parlamentari pagano un contributo di solidarietà pari al 10% per la parte eccedente i 90 mila euro di reddito imponibile (5 mila euro di tasse in più all’anno). Di conseguenza, rispetto a cinque anni fa il costo lordo di ciascun deputato e senatore si è ridotto di circa il venti per cento in termini reali. Il lavoro della …

Bersani: «Sul lavoro serve coesione. Non si torni indietro», di Giuseppe Vittori

Nel Pd si guarda con estrema attenzione alla partita sul mercato del lavoro che si è aperta tra governo e sindacati. Pier Luigi Bersani in questi giorni di pausa dei lavori parlamentari non ha interrotto i contatti con Palazzo Chigi, oltre che con i leader delle altre forze politiche che in Parlamento sostengono Monti. E il messaggio che ha inviato all’esecutivo è di procedere con cautela, perché l’unità sindacale è «un bene comune» che già per troppi anni è venuto a mancare e perché l’Italia può uscire dalla crisi «soltanto se ci sono cambiamento e coesione, insieme, non uno dei due senza l’altro». Il leader del Pd, quando nella tarda mattinata di ieri ha saputo che il governo intende procedere con incontri bilaterali con le parti sociali, ha anche pensato che forse l’idea era di vedere separatamente sindacati e associazioni delle imprese, non le singole sigle sindacali. Col passare delle ore, tra le proteste della Cgil per il niet dell’esecutivo a un tavolo comune sul lavoro, il quadro si è fatto più chiaro. E dal …

"I tre richiami di Napolitano", di Federico Orlando

Risanamento, crescita e giustizia, sono i tre imperativi richiamati da Giorgio Napolitano al governo Monti la sera di san Silvestro. E ai sindacati il dovere di restare fedeli alla loro storia di difensori della democrazia, ai partiti il dovere di ritrovare la politica, per adeguare lo stato, le istituzioni, gli apparati e garantire governi in fruttuosa alternanza, che trovino nella competizione oltre che nel dovere gli stimoli per ricostruire la morale civile, pensare alla parte più povera della società, tagliare le spese parassitarie, ricondurre riottosi e corporazioni sotto la legge, sviluppare le prospettive delle imprese sane, dare lavoro ai giovani alle donne e agli espulsi dalla produzione. Salvare l’Italia in Europa e l’Europa dalle sue turbe ereditarie modello ungherese e da nuovi egoismi, guarire e rimettere in corsa quell’Italia positiva che il presidente ha incontrato, nell’annus horribilis 2011, ripercorrendo i 150 dell’unità nazionale, accolto dovunque da folle di buona volontà che con lui hanno ritrovato orgoglio e speranza. Ascoltandolo, ricordavo che nell’ampia pubblicistica in vista del centocinquantenario, ci sono stati studiosi che hanno ricercato ancora …

L´agenda di Bersani per le riforme "È il momento del dialogo sociale", di Pier Luigi Bersani

Caro Direttore, come tutti dicono, abbiamo davanti un anno arduo e non semplice da interpretare. Vale forse la pena di “progettarlo” un po´, togliendo di mezzo un eccesso di fatalismo. Vorrei cominciare con qualche prima idea. 1. La scena si apre sull´Europa. Fino ad ora le decisioni sono state deboli. L´agenda da qui a marzo di per sé non rassicura. Nelle opinioni pubbliche è ancora dura come il marmo quell´ideologia difensiva e di ripiegamento che le destre europee hanno coltivato, ricavandone inutili vittorie, e che i progressisti non hanno potuto o saputo contrastare, ricavandone larghe e dolorose sconfitte. Inutile illudersi. O si mette in comune rapidamente e seriamente la difesa dell´Euro (vincoli di disciplina, strumenti efficaci e condivisi contro la speculazione e per la crescita, politiche macroeconomiche coordinate) o sarà il disastro. Se davvero l´Italia è troppo grande sia per fallire che per essere salvata, allora è troppo grande anche per stare zitta. È tempo che ciascuno di noi faccia la sua parte in Europa; il Partito Democratico sta lavorando per la piattaforma comune dei …

"La strategia Monti, le idee della sinistra contro la giungla dei lavori flessibili", di Roberto Mania

Dall´affitto agli incarichi a chiamata, il mercato degli impieghi è prigioniero oggi di decine di status diversi Un contratto unico per uscire dal dualismo del mercato del lavoro, dove c´è chi è garantito e chi non ha praticamente protezioni: a questo pensa il governo mentre prepara il difficile confronto con i sindacati Regole uniche per le pensioni, regole uniche anche nel mercato del lavoro. È l´obiettivo che si è dato il governo Monti. Dopo quindici anni di flessibilità spinta che ha portato a oltre quaranta tipologie contrattuali (dal lavoro in affitto fino al job on call, una vera giungla contrattuale) e che ci lascia, però, un tasso di occupazione giovanile tra i più bassi d´Europa (circa il 47 per cento contro una media Ue che viaggia intorno al 60 per cento), si è deciso di voltare pagina. Non un ritorno al passato, ormai improponibile nella competizione globale, ma il tentativo di chiudere la lunga stagione del dualismo nel mercato del lavoro: da una parte i protetti dalle leggi e dai contratti, dall´altra i precari quasi …

Legalità, efficienza e qualità dell'Amministrazione pubblica Le priorità del PD per l'azione del governo

1. Legalità e contrasto alla corruzione. Le legalità è straordinaria – No all’abuso delle gestioni speciali e commissariali e condizioni rigorose per i regimi derogatori che consentono un’eccessiva discrezionalità nella gestione delle risorse pubbliche. – Deve essere comunque previsto un regime di trasparenza straordinario per le gestioni commissariali e le attività in stato di emergenza della Protezione Civile (provvedimenti di spesa e contratti subito online). – Ridefinizione delle norme che disciplinano il funzionamento delle società a partecipazione totale o parziale di enti pubblici, e tendenziale assimilazione agli enti pubblici con riferimento a accesso, acquisto beni e servizi, appalti. Lotta alla corruzione – Avviare un vasto programma di lotta alla corruzione con obiettivi individuati e specifici. I compiti di coordinamento, supporto e vigilanza potrebbero essere affidati alla Civit . Agli Organismi Indipendenti di Valutazione (OIV) deve essere affidato il compito di supportare in ciascuna amministrazione l’adozione e il monitoraggio dei piani per l’integrità e il contrasto alla corruzione anche attraverso l’adozione di codici etici. – Accelerare l’approvazione del provvedimento legislativo in materia ( il PD ha …