Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Meno flessibilità e contratto unico di inserimento", di Tiziano Treu e Cesare Damiano

Il tema del mercato del lavoro verrà affrontato dal governo entro la fine di gennaio, come annunciato da Monti. L’argomento sarà esaminato attraverso la concertazione con le parti sociali: questo per noi è un fatto estremamente positivo. Anche su questo tema il Pd deve avanzare le proposte e trovare la giusta sintesi. Vogliamo fornire di seguito prime indicazioni per una discussione di merito attraverso la esemplificazione di alcuni punti: 1) Occorre disboscare la giungla delle forme di impiego flessibili: oggi il mercato del lavoro è caratterizzato da una pluralità di lavori temporanei che anziché trasformarsi in impiego stabile,diventano nella maggior parte dei casi precarietà a vita. Noi pensiamo che accanto al lavoro a tempo indeterminato, siano sufficienti poche forme di lavoro flessibile: il contratto di apprendistato, il lavoro a termine, il lavoro interinale e, in alcuni specifici casi, il lavoro a chiamata. Questa semplificazione aiuterebbe lavoratori ed aziende. Va notato che non tutte le forme di impiego esistenti vengono utilizzate dalle imprese,come rilevato da numerose statistiche. Il governo Prodi aveva gia provveduto ad una loro …

"I riformisti ascoltino Napolitano", di Debora Serracchiani

«Il problema che in primo luogo va risolto, e fallendo il quale qualsiasi altro progresso non è che apparenza, è la definitiva abolizione della divisione dell’Europa in stati nazionali sovrani». Non dubito che parecchi avranno riconosciuto la famosa frase spinelliana del manifesto di Ventotene, il pamphlet più antesignano dell’idea d’Europa che oggi, a leggere le cronache, sembra debba traslocare sullo scaffale della fantapolitica. Eppure il nodo è e resta tutto lì, e più si prova a rinviarne la soluzione o ad arrangiare pecette per tenere assieme i pezzi del puzzle continentale, più si avvicina la resa finale dei conti; con l’Europa degli stati che riprende definitivamente il sopravvento, si candida all’irrilevanza politicoeconomica, e si condanna ad essere un territorio in decadenza nella sfida globale. Dovrebbe dirci qualcosa la notizia che il Brasile ha superato la Gran Bretagna nella graduatoria mondiale del Pil piazzandosi al sesto posto tra le grandi economie. E un’altra spia dovrebbe accendersi quando veniamo a sapere che gli scambi fra la Cina e il Giappone avverranno in yuan e yen, senza far …

"Se l'Europa non cambia", di Silvano Andriani

Pare sia stata Christine Lagarde, da ministro dell’Economia, a inventare l’espressione «contrazione espansiva» che significa che, se si seguono politiche di contrazione dei deficit pubblici con governi credibili, i privati aumentano investimenti e consumi e la crescita riparte. Ma la realtà si è premurata di smentire la teoria. Infatti da che questa politica si è affermata, un anno e mezzo fa, sono cambiati nell’area euro cinque governi, in Irlanda, Portogallo, Spagna, Grecia e Italia, tutti ora sostenuti da larghissime maggioranze, due addirittura composti da tecnici, ma le cose in Europa vanno sempre peggio. È la dimostrazione del fatto che «contrazione espansiva» è una contraddizione in termini non solo sul piano lessicale, ma anche nella concreta realtà. E ora è la stessa Lagarde, diventata nel frattempo capo del Fondo monetario internazionale, ad avvertirci che il mondo corre il rischio di una «crisi stile anni ‘30» e che l’Europa sarebbe l’epicentro di tale crisi. Stiamo parlando non più di una recessione, ma di una «grande depressione» e per fronteggiare tale situazione l’unica decisione concreta presa dal recente …

«Leale sostegno a Monti ma non è il nostro governo. E ora serve più equità», intervista a Rosy Bindi di Vladimiro Frulletti

Né la «Grande Coalizione», né lo smantellamento del Nuovo Ulivo. Ma «il rilancio del centrosinistra e la collaborazione con il Terzo Polo». Per la presidente del Pde vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, il Governo Monti è un governo d’emergenza, che il Pd sostiene con convinzione e lealtà, ma non può dettare il sistema politico del futuro. E anzi per la fase due,dopo i sacrifici, per il Pd sarà indispensabile che emergano scelte in direzione della crescita e dell’equità. Onorevole, la manovra del governo è legge, ora per la fase due il Pd che proporrà? «Intanto sarà necessario monitorare l’impatto della manovra sulla vita delle famiglie, perché temo che inciderà sulla carne viva delle persone. L’abbiamo votata con un grande con un grande senso di responsabilità apportando correzioni importanti, ma le nostre proposte soprattutto per le donne e i lavoratori precoci non sono state accolte. Vanno recuperate». Serviranno altre risorse. «Anche se nella manovra c’è un inizio di patrimoniale soprattutto sulla casa, noi avevamo chiesto maggiore equità, perché non c’è proporzione fra quello che paga il …

"No, il Pd non è Monti", di Franco Monaco

Provo a mettere le cose in ordine. Per me stesso, intendiamoci, senza la presunzione di farlo per altri. Ci siamo affannati a spiegare che il governo Monti risponde a tutti i crismi della legittimità costituzionale. Che esso ha seguito le regole e le procedure della nostra democrazia parlamentare, a cominciare dalla fiducia delle camere. Che perciò non ha alcun fondamento la tesi della sospensione della democrazia. Così pure abbiamo confutato il refrain della sospensione della politica. Partiti e gruppi hanno liberamente scelto di sostenere o di avversare il nuovo governo, il quale, a sua volta, ancorchè composto in prevalenza da tecnici non ascrivibili agli attuali schieramenti, fanno politica, cioè operano scelte, prendono decisioni tutt’altro che indifferenti a un sistema di valori e di interessi. Monti li ha condensati nella triade rigoreequità- crescita, che pure possono essere diversamente interpretati e modulati. Nel caso del Pd, senza iattanza, ma in punto di verità, la decisione politica di sostenere il nuovo governo ha rappresentato un atto di responsabilità e persino di generosità. E, in ogni caso, come si …

"Effetto-Napolitano: le liti sull’articolo 18 si sgonfiano", di Mariantonietta Colimberti

Tanto rumore per nulla. Giorni di polemiche, parole durissime e sindacalisti uniti in piazza, allarme rosso nel Partito democratico vittima designata delle riforme con difficili risvolti sociali, addirittura il presidente della repubblica che intima che «si blocchi sul nascere ogni esasperazione polemica». Tutto senza motivo, perché in realtà la ministro Fornero non ha in mente «nulla di particolare che riguardi l’articolo 18». È «caduta in trappola nell’intervista» rilasciata al Corriere della Sera, «a causa della mia inesperienza e ingenuità». Poi l’immancabile stoccatina ai giornalisti, che «sono bravissimi a tendere trappole». La colpa, quindi, di questi quattro giorni di nervi a fior di pelle è di Enrico Marro, che domenica ha intervistato la ministro. Se si sia trattato di marcia indietro suggerita da Mario Monti («è un falso problema», aveva mandato a dire), dalle reazioni dei sindacati, dalla moral suasion di sotterranee diplomazie partitiche, da tutti questi elementi insieme o davvero soltanto dal sincero rammarico per non essersi ancora dotata di un astuto addetto stampa, non è dato saperlo. Certo che le parole della Fornero a …

Bersani: “Il problema dell’Italia non è licenziare, ma far lavorare le persone"

“La riforma del mercato del lavoro ci vuole ma oggi il problema dell’Italia non è buttar fuori la gente, il problema è come si entra nel mondo del lavoro, come si crea lavoro, come si rende il lavoro meno precario, servono ammortizzatori sociali moderni, perciò bisogna partire da lì e poi fare la sintesi, non discutendo sui giornali. Il governo e le forze sociali si parlino”. Questa la posizione del PD, chiarita dal Segretario nazionale Pier Luigi Bersani. Riguardo la discussione sull’articolo 18, Bersani ha spiegato: “Nel PD la sintesi c’è, è nei documenti approvati in Assemblea, se nel PD si discute, non significa che ci si divida, questa tesi è destituita di fondamento. Il PD quando è ora c’è ed è solido”. La strada maestra è dunque quella del dialogo. “La querelle sull’articolo 18 è un falso problema”, come dice anche il presidente del Consiglio Mario Monti. “Il PD è unito sul fatto che l’articolo 18 non è l’elemento che non fa crescere l’economia”, ha detto il vicesegretario del Partito Democratico, Enrico Letta, intervenendo …