Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Bersani benedice il nuovo Ulivo", di Fabio Martini

La scenetta rende l’idea. Antonio Di Pietro, che dopo mesi di «corteggiamento» alfine è riuscito ad avere lì al suo fianco sia Nichi Vendola che Pier Luigi Bersani alla festa dell’Idv, si sta producendo in uno dei suoi numeri. Dice Tonino: «Ho sentito qualcuno che ha proposto un salvacondotto per Berlusconi. Ma mica siamo alla guerra civile!». In quel momento Bersani sta bevendo un po’ d’acqua, ma appena sente la battuta sulla guerra civile, scoppia a ridere, facendo appena in tempo a levarsi il bicchiere dalla bocca, in uno sbruffo di plateale, simpatica condivisione. Scenetta che racconta un clima, un clima «cameratesco». Sembrava non si riuscisse a farlo mai questo pubblico dibattito a tre, BersaniVendola-Di Pietro, perché il leader del Pd aveva sempre trovato una scusa giusta per tirarsi indietro e sottrarsi all’ultimo momento ad una foto di gruppo che, finora, aveva ritenuto prematura. Ma ieri pomeriggio, decidendo di non dare di nuovo forfeit e di venirci alla Festa Idv, Bersani si è trovato gli altri due ben disposti ad assecondarlo, speranzosi di essere imbarcati …

"Referendum, l’Emilia è da record. Anche grazie ai dem", di Fabrizia Bagozzi

Modena chiuderà a 12mila firme, Ravenna a 15mila, Bologna oltre 30mila. Alla festa del Pd di Modena anche ieri la coda al banchetto anti-Porcellum era più lunga di quella del (rinomatissimo) ristorante di Vignola. I referendari pensavano di chiudere a 10mila firme, un risultato già di per sé fuori dall’ordinario, invece gratteranno dal basso le 13mila. Alla festa dell’Unità di Bologna in poco meno di due settimane uno solo dei tre banchetti ospitati ha raccolto 5mila firme e da giorni la fila per sottoscrivere è lunghissima (fra Idv, Sel, Pli, Unione popolare, Democratici e Segni si pensa di superare quota 30mila). Comunque vada a finire – e fra i cauti sostenitori del referendum contro il Porcellum comincia a diffondersi una scaramanticamente repressa euforia – l’Emilia-Romagna è già da record. Un risultato spinto dai sei promotori a cui ha dato però un importante contributo l’atteggiamento del Pd emiliano al quale in tempi non sospetti ha reso merito il padre della consultazione referendaria, Arturo Parisi. E del resto, nel Pd, il gruppo dirigente dell’Emilia-Romagna è stato il …

"Caso Fassino-Consorte: Il gip chiede il processo anche per il Cavaliere", di Luigi Ferrarella

«È un’intercettazione che, se gliela diamo a Berlusconi, vince le elezioni». Non andò proprio così, ma quasi: la rimonta del centrodestra fin quasi al pareggio con Prodi alle elezioni del 2006 ebbe tra i propellenti la pubblicazione il 31 dicembre 2005 su Il Giornale, edito da Paolo Berlusconi, dell’intercettazione nella quale il non indagato segretario ds Piero Fassino il 18 luglio chiedeva «Allora, abbiamo una banca?» al n.1 di Unipol Giovanni Consorte, lo scalatore della Bnl poi bloccato dai pm per aggiotaggio. L’intercettazione non era depositata agli atti, e neppure trascritta o riassunta, ma esisteva solo come file audio nei pc della Gdf, dei pm, e dell’azienda privata «Research control system» che per i pm faceva le intercettazioni. Decisiva, nel 2010, è stata la confessione al pm Maurizio Romanelli proprio dell’amministratore di Rcs, Roberto Raffaelli, che tramite l’imprenditore Fabrizio Favata aveva agganciato Paolo Berlusconi, offertosi in cambio di 40.000 euro al mese di propiziare l’aiuto del premier per il progetto di espansione della Rcs in Romania. Raffaelli ammette d’aver trafugato e portato nella villa di …

"Il referendum anti-Porcellum fa il botto: quota 500mila è vicina", di Federica Bagozzi

Boom a Milano e Torino, code davanti alle sedi Pd, rush nel weekend. Ristampati i moduli. Mancano appena dieci giorni alla dead line. Entro il 25 settembre i moduli devono arrivare a Roma, e negli ultimi due week end in tutta Italia è prevista una mobilitazione straordinaria per la raccolta firme contro il Porcellum. A Roma, a Milano, a Bologna, a Bari, a Torino. Con il Pd che non cambia linea ma che di giorno in giorno si mostra più «amichevole», soprattutto in alcune zone del paese. Al punto che martedì, a Modena, D’Alema ha rivendicato il ruolo del partito («Noi stiamo raccogliendo le firme in parte notevole e altri prendono i meriti»), suscitando un’ironica replica di Parisi: «Mentre lui legittimamente si distraeva sui nostri mari, c’era chi lavorava al referendum. Del suo personale apporto alla vittoria verrà dato conto». Se dunque il dibattito – più o meno piccato – non si placa, la campagna referendaria prende ora un ritmo febbrile. Continuano le adesioni (di recente hanno firmato anche il presidente della provincia di Roma …

Gli interventi di Dario Franceschini e Walter Veltroni sulla manovra

Dario Franceschini – Signor Presidente, dentro la drammatica crisi finanziaria e sociale in cui si trova il nostro Paese, di fronte alle paure e alle difficoltà delle persone, delle famiglie e delle imprese, il Partito Democratico con tutta l’opposizione ha scelto di comportarsi con senso di responsabilità, come deve fare un grande partito che pensa all’Italia anche quando non la governa. È stata questa nostra scelta di responsabilità che ha di fatto consentito a luglio una manovra che ci vedeva contrari nel merito in due soli giorni, perché bisognava evitare l’assalto della speculazione con un’approvazione urgente; ed è anche stato questo l’atteggiamento sull’attuale decreto, che contrastiamo nel merito perché lo riteniamo iniquo, pieno di errori ma del quale abbiamo consentito l’approvazione senza ostruzionismo. Lo ha ricordato Veltroni questa mattina: quando in quest’Aula il centrosinistra portò la manovra che consentiva l’ingresso nell’euro, Berlusconi fece uscire per protesta i deputati dall’Aula. Mi sembrano due cose diverse l’una dall’altra. Ed è una scelta di responsabilità che noi abbiamo messo in campo solo per gli italiani, nonostante i vostri …

L’incredibile vicenda del “bonus bebè”, di Manuela Ghizzoni

Tra le pieghe di una manovra iniqua e sbagliata c’è un “piccolo” risultato positivo di cui ci attribuiamo il merito come Pd: la soluzione all’incredibile vicenda del bonus bebè, che tante notti insonni ha causato ad almeno 8 mila famiglie italiane, di cui circa 300 modenesi. Tutto ha avuto inizio prima delle elezioni politiche del 2006, con la decisione del Governo Berlusconi di assegnare un bonus di 1000 euro alle famiglie allietate dall’arrivo di un nuovo nato e con un reddito non superiore ai 50 mila euro. Una regalìa che ha rischiato di trasformarsi in un incubo per quelle famiglie che hanno frainteso l’amorevole letterina inviata dal Premier (“Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna mille euro? Un grosso bacio”). Nel luglio scorso, a distanza di 5 anni dalla riscossione del “bonus”, a quelle famiglie il Ministero delle Finanze ha recapitato una lettera dal tono assai meno amichevole: in essa si contestava l’indebita riscossione del bonus e si prefigurava la violazione del codice penale con conseguente sanzione amministrativa …

"Chi ci difende dall’infamia, presidente?", di Stefano Menichini

La posizione di Giorgio Napolitano è, in questa fase, di comprensibile difficoltà. Nessuno meglio di lui – per di più in contatto costante con Draghi – è consapevole del rischio mortale che sta correndo l’Italia. Nessuno meglio di lui, con le relazioni e con l’esperienza che ha, si rende conto di quanto negativamente pesi il fattore Berlusconi in questa crisi. Nessuno meglio di Napolitano, infine, sa che il quadro politico attuale è del tutto inadeguato ad affrontare la situazione, a compiere le scelte difficili che quasi quotidianamente vengono auspicate dallo stesso Quirinale, e a reggere alle pressioni degli egoismi corporativi, del malessere sociale e della speculazione finanziaria. Oggi però da Montecitorio uscirà l’ennesimo voto di fiducia, il cinquantesimo della legislatura. Siamo in un regime parlamentare, dunque il capo dello stato può fare riferimento solo alla sussistenza di una maggioranza parlamentare: l’attuale, per quanto mercenaria, regge. Anzi, dopo l’allineamento della Lega si confermerà anche nel salvataggio di Milanese. È però anche vero che da mesi il presidente della repubblica si è proposto come garante di un …