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La manovra alternativa del PD

Contro una manovra depressiva e ingiusta, le 7 proposte del PD. Paghi chi non paga mai Le decisioni prese dal Consiglio dei ministri sono inadeguate e poco credibili rispetto alla sfida che il paese ha di fronte anche sul piano internazionale e fortemente inique sul piano sociale e fiscale. Gli esempi più eclatanti riguardano in particolare l’anticipo della delega sull’assistenza, che facilmente si tradurrà in un drastico taglio degli sgravi fiscali, scaricando sulle famiglie una parte rilevante dell’intera operazione di riduzione del disavanzo pubblico, colpendo in modo particolare i nuclei meno abbienti. La mancata precisazione degli interventi da inoltre all’anticipazione di questa delega un carattere generico e di incertezza che non corrisponde all’esigenza di credibilità della manovra. L’intervento sugli enti locali è ancora insufficiente sul piano del riordino istituzionale, ma fortemente incisivo sul livello dei servizi, livello che invece va mantenuto e in alcuni casi irrobustito. Il contributo di solidarietà incide sui ceti popolari e sui ceti medi che pagano le tasse. In sostanza paga chi già paga. L’intervento sul Tfr dei dipendenti pubblici non …

Il Pd: «La manovra stronca il Paese La riscriviamo noi», di Maria Zegarelli

Bersani e Fassina al lavoro per mettere a punto una proposta alternativa. Il giudizio è negativo, con sfumature diverse, ma negativo. Le opposizioni ieri sera hanno finalmente appreso quali saranno le misure messe a punto dal governo – dopo giorni di tira e molla tra Lega e Pdl e unvenerdì di tensione alle stelle consumato in un andirivieni costante ieri a Palazzo Chigi – per raggiungere il pareggio di Bilancio entro il 2013. «C’è una forte preoccupazione, questa è una manovra che è a carico dei ceti popolari e dei ceti medi, che non è in grado di risolvere i problemi, che è inadeguata e iniqua»,commenta il segretario Pd Pier Luigi Bersani al telefono con Enrico Mentana su La7. E poi, rivolgendosi al ministro Rotondi, ospite in studio: «Vi indicheremo noi le cose difficili da fare, quelle che non volete fare perché colpirebbero i “vostri” quelli cioè che non pagano le tasse. Senza fare le cose difficile che voi non volete fare questo Paese non si salverà». Duro anche Gianluca Galletti, vicecapogruppoUdc alla Camera: «Se …

Bersani: «Domani dimezziamo i parlamentari», da www.unita.it

«Riduzione della spesa: privilegiamo un taglio delle spese non tanto sul sociale ma su tutta l’area pubblica amministrazione. Partiamo domani mattina e facciamo il dimezzamento del numero dei parlamentari. Di lì in giù, occupandoci di piccoli comuni, accorpamento delle province e via dicendo. Liberalizzazioni: usciamo dalle nebbie. Ordini professionali, farmaci, rc auto, separazione Snam rete gas, siamo contro la privatizzazione forzata non contro la liberalizzazione». Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, è il primo a replicare dopo il discorso di Tremonti alle commissioni di Camera e Senato sulle misure urgenti del governo per affrontare la crisi. Bersani lo fa entrando subito nel merito delle questioni economiche, ma prima fa una amara riflessione: «Riteniamo che in Italia la questione politica sia il cuore del problema e non possa essere separata dalla crisi. A qualche commentatore vorrei chiedere come mai in Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, a modo loro, hanno cambiato il Governo? C’è un tema di fiducia a livello internazionale che riguarda la possibilità di chiamare il maggior numero di forze a contribuire». SECONDA MAASTRICHT PER …

"Crisi, cosa ha detto (in realtà) Tremonti", da www.unita.it

CRISI, DOMANI CDM PER IL DECRETO Potrebbe essere convocato già domani nel pomeriggio il Consiglio dei ministri per il varo del decreto legge contenente le misure anticrisi. Lo si apprende da fonti di Governo. La riunione del cdm dovrebbe seguire a un incontro con le parti sociali. Il ministro dell’Economia riferisce alle commissioni di Camera e Senato sulle misure urgenti del governo per affrontare la crisi e per metà del tempo parla di riforme costituzionali (degli articoli 41 e 81) che hanno tempi lunghi mesi e anni. Solo in chiusura del suo intervento cita in modo sommario varie possibilità prese in considerazione dal governo. Su singoli temi riferisce dei “suggerimenti” contenuti nella lettera arrivata dalla Banca centrale europea e lo fa per dimostrare quanto possano essere ‘dure’ le misure chieste dall’Europa (libertà di licenziamento, riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, ecc.), anche se si affretta ad aggiungere che sono provvedimenti sui quali il governo non ha intenzione di assecondare la Ue. Il giudizio complessivo sull’intervento di Tremonti lo dà uno dei suoi grandi alleati: Umberto …

Pd, tensioni sull’art.81 Bersani: «Il governo la smetta coi giochini», di Francesco Cundari

Il Pd chiede trasparenza al governo sulla manovra e sulle richieste della Bce. Ma sull’inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio le posizioni sono diverse e il confronto si fa serrato. Il governo deve «dire la verità». I vertici del Partito democraticosono nel pieno della loro discussione, richiamati d’urgenza dalle ferie per discutere la posizione da assumere in Parlamento, quando a largo del Nazareno arriva la notizia che l’incontro del governo con le parti sociali, invece, è già finito. La reazione dei dirigenti democratici è un misto di sconcerto e ilarità, nella convinzione che l’episodio rappresenti perfettamente la situazione: l’opposzione chiusa nei suoi uffici a studiare possibili misure e contromisure da un lato, dall’altro un governo che «fa i giochini», che continua a rifiutarsi di «dire la verità al Paese». E anche all’opposizione. Enzo Bianco, tra i primi a lasciare la riunione, parla di «forte delusione» per l’esito dell’incontro tra governo e parti sociali. «È incomprensibile che non siano emerse proposte che noi come opposizione avremmo dovuto sapere da tempo», dice l’ex ministro dell’Interno. «Il …

"Equità ed efficacia: un'altra manovra è possibile", di Pier Paolo Barretta*

La facile rincorsa del governo alle modifiche costituzionali (addirittura due: gli articoli 41 e 81) sembra più dettata da un disperato tentativo di tappare la falla della diga con un dito, che da un vero disegno organico e un’idea di Stato. Tanto più quando, come nel caso dell’art. 41, la proposta di modifica entra ed esce dai cassetti a seconda del clima politico ed è riassunta in una formula (“tutto ciò che non è proibito è libero”) talmente ovvia da destare sospetti – o conferme – sul suo vero significato. E ciò vale anche per l’articolo 81. Una buona Costituzione (e la nostra lo è) non può essere scritta solo sull’onda dell’emergenza. Due falsi obiettivi, dunque, per distrarre dall’impatto che avrà sulle famiglie e i cittadini l’anticipo della manovra. L’anticipo del pareggio di bilancio al 2013 non stupisce, dopo la incauta decisione di Tremonti di collocarlo dopo le elezioni. I mercati vanno criticati e regolati, ma nemmeno provocati! Ed è ciò che, invece, è avvenuto con l’altra “furbata” di Tremonti, quando ha coperto, con i …

"Costituzione, maneggiare con cura", di Pierluigi Castagnetti

Speriamo che la seduta congiunta di domani delle commissioni parlamentari Affari costituzionali e Bilancio sia la sede in cui il governo finalmente parla e dice ciò che ha in mente di fare. Il paese ha necessità di conoscere con precisione le richieste della Bce e di eventuali altri organismi internazionali per poter valutare il progetto del governo, sempre che, lo ripeto, sia in grado di presentarlo. Ascolteremo e valuteremo. Bersani ha già detto che la manovra così come era stata presentata nell’architettura e nei saldi, se non sarà profondamente cambiata, non potrà essere condivisa. Ma vi sono due proposte che sembrano già definite, anzi che sono già state assunte a manifesto promozionale dell’operazione governativa, quella di revisione dell’art. 41 della costituzione e quella dell’introduzione sempre in costituzione del vincolo di pareggio del bilancio, su cui è già possibile pronunciarsi. Francamente non si capisce l’importanza e il nesso di queste due revisioni costituzionali con le questioni poste dall’attuale crisi economica. I tempi della revisione poi, per le procedure dettate dall’art. 138, sono troppo lunghi per potere …