Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Austerity, dov’è finita la sinistra europea?", di Massimo D’Antoni

Quello del presidente Napolitano al Parlamento Europeo è stato un grido in cui è impossibile non riconoscersi. Almeno per chi ancora crede al significato storico del progetto europeo, e quindi vede concreto il rischio della sua dissoluzione, sotto i colpi pesanti della crisi economica e del crescere di forze che su tale disgregazione scommettono. Erano soltanto due anni fa quando una parte importante dei politici, dei commentatori più influenti e degli addetti ai lavori insisteva sui nostri «compiti a casa». Sostenendo che rassicurando i mercati finanziari con tagli alla spesa e privatizzazioni l’economia sarebbe ripartita e i rischi per l’euro sarebbero svaniti. In questo inizio di 2014 prevale la consapevolezza che la strada dell’austerità – o, nelle parole del Presidente, «dell’austerità ad ogni costo» – non è la soluzione, ma può anzi innescare un vero e proprio circolo vizioso «tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee». Sulle pagine di questo giornale in molti lo abbiamo detto e ripetuto fin dall’aggravarsi della crisi nel 2011. Non tanto la capacità di …

"La legge elettorale garantisca una vera democrazia paritaria", di Roberta Agostini

Nelle scorse settimane la discussione sulla riforma elettorale è entrate nel vivo: i tempi rapidi a cui stiamo sottoponendo la nostra discussione sono forse necessari, ma altrettanto essenziale è approvare un testo che rispetti il dettato di una sentenza storica della Corte Costituzionale e che risponda ad alcuni rilievi politici di fondo. La posta in gioco è la possibilità di ricostruire un rapporto di fiducia tra eletti ed elettori, invertendo una tendenza progressiva in atto verso il populismo e l’antipolitica ed assicurando un giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità. La nostra battaglia per la democrazia paritaria sta qui: non si tratta di una rivendicazione di tutele corporative a difesa dei più deboli, ma un’idea inclusiva e più forte della cittadinanza, in cui uomini e donne condividono insieme lo spazio pubblico ed il governo delle istituzioni, per una politica capace di assumere il punto di vista delle donne italiane cambiando l’economia, il lavoro, la società. Sotto questi aspetti la proposta di riforma elettorale è deludente e chiediamo che sia cambiata nella discussione parlamentare. Il fatto che …

"Emilia-Romagna due anni dopo", Lettera di Vasco Errani al direttore de Il Fatto Quotidiano

Caro Direttore, voglio rispondere a quanto scritto dal suo giornale ieri sul terremoto del maggio 2012 in Emilia-Romagna con alcuni dati di fatto: dopo il sisma, 28 morti e 13 miliardi di danni, abbiamo scelto di governare l`emergenza e la ricostruzione dal territorio, con i sindaci, senza “uomini della provvidenza” al comando. Una via diversa da quella seguita a L`Aquila dal governo Berlusconi: abbiamo detto no alle new town, sì alla ricostruzione delle scuole e dei nostri paesi. Poi si è definito (e finanziato) un piano per il patrimonio pubblico e per i centri storici (che vanno da Carpi a Mirandola, a Finale, a San Felice a Crevalcore a Cento a Sant`Agostino e così via). Nell`emergenza abbiamo deciso le priorità assieme ai sindaci: le scuole e il lavoro. In 4 mesi abbiamo riaperto le scuole (riparando circa 400 edifici scolastici danneggiati e costruendone 58 provvisori) e consentito così a 18 mila studenti di cominciare regolarmente le lezioni. Da 41 mila lavoratori in cassa integrazione all`indomani del terremoto, si è passati ai circa 3.000 di oggi …

"Quirinale all’attacco in Europa", di Stefano Menichini

Napolitano esce dall’assedio grillino, leghista e berlusconiano e detta la linea della riscossa europeista contro scettici e nemici dell’euro. Strasburgo applaude, sotto accusa ci sono anche governi e leader nazionali. Un grande discorso di battaglia politica. I parlamentari di Strasburgo alla fine erano colpiti e ammirati, anche perché non sono abituati a momenti del genere: a capi di stato che si presentano nel loro emiciclo non per lanciare generici appelli ma per scarnificare le ragioni della crisi europea, individuare praticamente con nome e cognome i nemici politici dell’integrazione ma soprattutto le responsabilità dei leader degli Stati, dettare una possibile – l’unica possibile – linea di riscossa. Praticamente un programma elettorale per le elezioni continentali di maggio, solo che non è un programma di parte o di partito ma è potenzialmente di tutti. Di tutti, tranne coloro che vorrebbero la fine dell’Europa, o dell’euro che è la stessa cosa, e che infatti ieri si sono palesati con una contestazione che li ha qualificati. Volendo fare un filo d’ironia, ma neanche tanto, si potrebbe dire che Giorgio …

"Renzi: batteremo la nuova destra", di Claudio Tito

IL centrosinistra può vincere anche senza i centristi di Casini. La legge elettorale si può modificare solo con l’accordo di tutti. Il rimpasto lo deve decidere Letta e la legislatura può andare avanti se si fanno le riforme. Grillo si sta sgonfiando come un palloncino ma gli atti di questi giorni sono squallidi e squadristi. Il segretario del Pd Matteo Renzi rilancia. È SICURO che la strada imboccata può portare a disegnare un nuovo assetto istituzionale e politico. Confermando il bipolarismo e restituendo al fronte progressista la chance di guidare il paese «senza larghe intese». «Se vogliamo il bipolarismo — avverte —, non mi stupisce che Casini stia di là. Anzi io assegno all’Ita-licum la forza di aver salvato questo principio. E ha messo a tacere i cantori della Prima Repubblica». Ma non teme che Berlusconi si rafforzi? Mette insieme tutti i centristi, riunisce un bel po’ di listine e batte di nuovo il centrosinistra. «Ma la nostra vittoria non dipende dal sistema di voto. Sarebbe il fallimento della politica se affidassimo il nostro successo …

"La scossa di Prodi al premier: non abbia paura, ora tenti una sortita", di Aldo Cazzullo

Professor Prodi, l’Italia vive uno dei momenti peggiori del dopoguerra. E il sogno europeo appare infranto, con la Germania che vuole farla da padrone. «Non è che vuole: la Germania la fa da padrone. E continua per la sua strada, anche se molti osservatori, tedeschi e non tedeschi, pensano che l’eccessivo surplus renda il rapporto di cambio dell’euro insopportabile per gli altri Paesi. Un surplus minore aiuterebbe l’economia di tutta l’Europa». L’euro è troppo forte per noi? «Oggi siamo quasi a 1,40 sul dollaro. Fossimo a 1,10, anche 1,20, saremmo in una situazione ben diversa». L’euro era stato pensato per valere un dollaro? «Più o meno. Ricordo, quand’ero presidente della Commissione europea, gli incontri annuali con il presidente cinese Jiang Zemin. Avevamo dossier alti una spanna, ma a lui interessava solo l’euro. Gli consigliai di comprarne come riserva. All’inizio il valore dell’euro crollò a 0,89 rispetto al dollaro e, quando tornai da Jiang, avevo la coda fra le gambe. Ma lui mi rasserenò subito: “Lei pensa di avermi dato un cattivo consiglio, ma io continuerò …

"Astensione, un doppio rischio", di Gian Enrico Rusconi

Il vergognoso comportamento grillino in Parlamento e la faticosa prosecuzione del dibattito sul sistema elettorale, influenzeranno l’atteggiamento dei molti, troppi cittadini che da tempo si astengono dal voto? In quale direzione? Non è una domanda secondaria. Con il nuovo sistema elettorale infatti gli elettori di ritorno potrebbero fare la differenza decisiva per la conquista del premio di maggioranza. E quindi favorire un nuovo indirizzo della prassi politica. Se così fosse, saremmo al paradosso che il successo del partito vincente, ottenuto per qualche percentuale in più, dipenderà dal comportamento di quei cittadini che hanno seguito con indifferenza se non con disgusto la vita politica di quest ultimi anni. Cittadini che non si sono lasciati coinvolgere in «primarie» o in altre mobilitazioni più o meno fittizie promosse dai partiti. Che hanno avuto simpatia per il movimento di Grillo, ma poi si sono ricreduti. In realtà delle intenzioni degli astenuti e di un loro eventuale ripensamento conosciamo molto poco. Non sappiamo se i potenziali elettori provenienti da quel terzo di aventi diritto al voto che hanno dichiarato di …