"Anno costituente o tutti a casa, Renzi strattona governo e Pd", di Mario Lavia
Bando agli indugi, è il messaggio che Matteo Renzi ha insufflato nelle orecchie dei membri della direzione del Pd, la prima da quando è segretario, nella medesima sala che vide le relazioni di Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, le polemiche di D’Alema e Bindi, le argomentazioni della Finocchiaro, le frecciate di Fioroni, la vis oratoria di Marini. Un’altra éra. Renzi ha fatto Renzi. Ha avvolto la platea con un discorso a braccio, “tecnologico” e al tempo stesso pane al pane e vino al vino: ha strattonato il suo partito e soprattutto il governo. Il senso politico è tutto qui: o portiamo a casa le riforme o la gente ci spazzerà via. Tutti, mica solo io. Perché è esattamente questo – è la sua convinzione – il senso delle primarie, l’urlo di quei 3 milioni di elettori ai gazebo, abbiano votato essi «per me, per Gianni o per Pippo». Non vanno traditi, adesso. E allora datemi il via libera per trattare, trattare e ancora trattare, come dicevano un tempo i sindacalisti. Trattare con tutti, certo, perché « …
