Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

“Legge elettorale con chi ci sta. Renzi sonda i berlusconiani”, di Mario Lavia

Primo confronto con Brunetta, il Mattarellum come ipotesi di intesa. Mentre il presidente del consiglio fa mostra di ottimismo: «Mangeremo il panettone anche l’anno prossimo». Il tiki taka continua e si può essere certi che non finirà tanto presto. Enrico Letta e Matteo Renzi, Matteo Renzi ed Enrico Letta: il 2013 si va chiudendo all’insegna di questo enigmatico tandem tutto made in Pd. Anche nella sonnacchiosa giornata politica di ieri – si sente che Natale si avvicina – sono stati loro due a “fare i titoli” dei siti d’informazione, con il premier tutto proteso a spargere ottimismo («Mangeremo il panettone anche l’anno prossimo») e il secondo che ha twittato per un’ora sempre dando l’impressione di correre, di avere fretta. E di volersi muovere a tutto campo, oltre i confini della maggioranza, e infatti ha cominciato a sondare i berlusconiani. Ieri sera un uomo del leader del Nuovo Pd, Dario Nardella, ne ha parlato con Renato Brunetta. Giorgio Napolitano, uno che mastica politica come nessun altro, è arciconvinto che Letta e Renzi debbano marciare insieme: e …

“La dura battaglia con Grillo”, di Claudio Sardo

Matteo Renzi ha deciso di trasformare il suo esordio da segretario in una sfida a Beppe Grillo sul terreno più insidioso: i costi e le regole della politica. È su questi temi che Grillo ha costruito la sua rendita più proficua. Anche Renzi, però, si è affermato come leader aggredendo con strumenti non convenzionali ciò che pareva inattaccabile. Ora non è chiaro se alle spalle ci sia già una strategia definita oppure se tocchi al linguaggio nuovo colmare i vuoti della politica. Certo, ieri al neosegretario non bastavano la celebrazione dell’orgoglio Pd, l’accelerazione delle politiche governative promessa da Enrico Letta, la ricomposta unità del partito anche grazie alla presidenza di Gianni Cuperlo. La «differenza» a cui tiene Renzi è appunto la velocità, la capacità di tenere l’iniziativa, di dribblare. Grillo gli ha risposto con parole di disprezzo. Nessuno scambio possibile tra la restituzione dell’ultima rata di finanziamento ai partiti e le riforme istituzionali ed elettorali. Il Movimento Cinque stelle non fa patti con nessuno. Non li ha fatti con Bersani, non li farà con Renzi. …

“Il team del rottamatore. I ruoli e gli equilibri nella segreteria di Renzi”, di Rudy Francesco Calvo

Dodici dirigenti più un portavoce affiancheranno il nuovo segretario nella gestione del Pd. Gli uomini forti sono soprattutto tre, altri incarichi pensati per obiettivi specifici. C’è un civatiano, prosegue il dialogo con Cuperlo. Non c’è un vicesegretario, così come manca un coordinatore della segreteria. Ma la squadra presentata ieri da Matteo Renzi nella sua prima conferenza stampa al Nazareno («Ma è sempre così?», ha chiesto sottovoce, davanti ai flash dei numerosissimo fotografi presenti, a Guglielmo Epifani accanto a lui, che però non gli ha risposto) ha già due uomini forti ben individuati: Luca Lotti, responsabile organizzazione, e Stefano Bonaccini, al quale sono stati affidati gli enti locali. A questi, si affianca Lorenzo Guerini, che nel ruolo di portavoce si occuperà dei rapporti con l’esterno del partito, dopo aver curato quelli con le altre componenti interne nella faticosa battaglia per definire le regole congressuali. Quando il sindaco di Firenze diventerà anche formalmente segretario del Pd, cioè domenica dopo l’ufficializzazione dell’esito delle primarie in assemblea nazionale, saranno loro ad occuparsi della gestione day by day del partito, …

“Radiografia del gazebo”, di Ilvo Diamanti

Le primarie del Pd hanno garantito a Matteo Renzi un successo ampio e netto — quasi il 70% dei consensi. Legittimato da una mobilitazione larga quanto inattesa. Circa 3 milioni. Più o meno come nel 2009 e nel secondo turno dell’anno scorso. Quando, però, si trattava di primarie di coalizione per scegliere il candidato premier del Centrosinistra. Un’affluenza tanto ampia non era scontata. Due settimane fa, infatti, la quota di elettori del Pd e del Centrosinistra che dichiarava l’intenzione di partecipare alle primarie era, di circa un terzo, inferiore alle occasioni precedenti (Sondaggio Demos). Effetto, soprattutto, della delusione, in seguito al risultato delle elezioni di febbraio. Quando il centrosinistra non è riuscito a vincere, nonostante la mobilitazione e le attese alimentate dalle primarie svolte in novembre. Invece, anche in questa occasione, molti elettori hanno messo da parte disincanto e frustrazione. Così, per una volta di più, domenica sono tornati ai seggi allestiti dal Pd. Ci hanno ripensato per diverse ragioni. Anzitutto, il vizio della partecipazione. La convinzione democratica. La convinzione che la “volontà popolare” sia …

“Il Pd di Renzi un partito di centrosinistra”, di Carlo Buttaroni

Il Pd di Renzi sarà un partito «più di centro-sinistra». O, per lo meno, lo vede così la maggioranza degli intervistati. Il Pd sarebbe stato «più di sinistra» con Cuperlo e ancor più con Civati. Ma la collocazione politica del Pd nato ieri è solo un dettaglio rispetto alle attese che hanno trovato espressione in una partecipazione meno omogenea rispetto al passato e sicuramente più articolata nelle sue espressioni sociali e politiche. Una partecipazione dove, di là dei numeri ufficiali, la contaminazione tra culture diverse si riflette nella variegata colorazione dei profili di quanti si sono recati alle urne. Solo il 70% è rappresentato, infatti, da elettori che alle politiche dello scorso febbraio avevano votato Pd, mentre il 30% arriva da altri partiti o dall’astensione. Una multiformità che segnala una corrispondenza più bassa, rispetto al passato, tra elettori delle politiche e «popolo delle primarie», ma dice molto delle aspettative che hanno caricato la vigilia di questa consultazione. Attese che vanno di là dell’elezione del segretario del Pd e riguardano, molto da vicino, tutta la politica. …

“E’ cominciata un’altra epoca”, di Pietro Spataro

E’ una vittoria straordinaria, netta e senza ombre. Renzi diventa segretario sull’onda di una partecipazione democratica eccezionale che va oltre ogni previsione e che è il più bel patrimonio della sinistra. Queste primarie diventano in questo modo un vero spartiacque: per il Pd si chiude un’epoca. Ne comincia un’altra che sarà radicalmente diversa, e non solo per il leader che ha incarnato con ostinazione e con maggiore freschezza degli altri il bisogno del cambio di scena, ma soprattutto per gli effetti che questa novità potrà avere sull’Italia. Non c’è dubbio che la sfida controcorrente di Cuperlo per un Pd fortemente di sinistra esca ridimensionata dal giudizio del popolo delle primarie: non è riuscita a intercettare la forte spinta a cambiare tutto che gli errori del passato hanno gonfiato. E anche la battaglia di Civati per un partito più radicale e molto critico con il governo delle larghe intese strappa sì qualche percentuale, ma resta al di sotto delle aspettative. L’investitura ricevuta dal sindaco di Firenze, insomma, è pesante. Come pesante sarà la responsabilità che ora …

Veltroni: “Ora serve unità, io fui vittima delle correnti”, di Corrado Castiglione

A sentire l`ex leader pd Walter Veltroni la vittoria ottenuta con largo margine dal «suo» candidato sembra infondergli sincera soddisfazione e nuovo entusiasmo. Sarà per via di quella promessa annunciata da Renzi di fare piazza pulita delle correnti: una promessa che consente a Veltroni di continuare a sognare un partito senza più quelle divisioni che lo costrinsero a lasciare la guida del Pd dopo poco più di un anno (febbraio 2009). Ma anche perché nell`exploit del sindaco di Firenze – reso ancora più evidente dalla folta partecipazione ai gazebo – in fondo Veltroni rivive la propria esperienza di segretario critico durante il governo Prodi: non a caso oggi Veltroni limita l`azione del governo Letta alla necessaria riforma della legge elettorale, ma poi non intravede all`orizzonte altro che una sfida in cui il naturale candidato premier del Pd sia proprio il suo segretario. Affluenza, forse non è stato un successo come le primarie del 2007 dei 3 milioni e mezzo di elettori, quando fu lei ad essere scelto come segretario, però poco ci è mancato: un …