Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

Renzi: “Adesso tocca a noi”, da www.partitodemocratico.it

Ho sentito l’entusiasmo delle persone e di tutti i delegati che sono arrivati e mi sono domandato cosa oggi ci ha reso così uniti. Da tempo è facile attaccare il PD mediaticamente, addirittura come lo zimbello della politica italiana. In realtà si ignora che nell’Italia del 2013 a mantenere e a restituire dignità alla parola democrazia siamo rimasti soltanto noi. E lo facciamo per la comunità e per noi stessi. Le associazioni rendono l’uomo più forte ne mettono in risalto le loro doti migliori. Tutto questo in un periodo dove il cittadino è considerato un utente e il sentimento dominante è la solitudine, noi non ci rassegniamo ad essere numerini o codici fiscali. Noi non ci rassegniamo. È da qui che noi partiamo. E se a questo giro è capitato di stare in me in testa, significa che il PD è davvero un partito davvero libero e democratico. Un leader non crea seguaci ma altri leader. Liberiamoci dalla visione correntizia. Noi siamo al centro della politica mediatica: Grillo fa il Vaffa Day la settimana precedente …

Convenzione Pd, sfida Cuperlo-Renzi Messaggio al governo: “Ora si cambia”

Matteo Renzi ha chiuso una Convenzione Pd in cui non sono mancati slanci e polemiche tra i candidati e messaggi netti al governo del “collega” di partito Enrico Letta. Il sindaco fiornetino ha chiuso il suo discorso, ultimo dei quattro sfidanti che hanno parlato in ordine di “piazzamento”, evocando il ‘sogno’ come cifra della sua scommessa per la segreteria. «Prima i sogni erano XXL, ora ci si sono ristretti i sogni, le ambizioni», ha spiegato chiudendo il suo intervento alla convenzione. «Noi ci candidiamo per poter dire una volta per tutte che adesso tocca a noi, non faremo quelli che aspettano e che hanno paura, che torneremo grandi a condizione di sognare tutti insieme», ha assicurato. RENZI: NON SIAMO VOLTO PEGGIORE DELLA SINISTRA «Ha ragione Gianni Cuperlo a dire che non siamo il volto buono della destra, ma non possiamo essere neppure il volto peggiore della sinistra, quello che non ha fatto il conflitto di interessi e che ha mandato a casa Prodi. Lo ha detto Matteo Renzi alla convenzione del Pd. Renzi ha poi …

“Uomini che non odiano le donne come combattere il femminicidio”, di Concita De Gregorio

Nel 2013 in Italia sono state uccise 128 donne. Da mariti, fidanzati, amanti o semplici conoscenti. Per non dimenticare e cercare di fermare la strage il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza. In principio è il linguaggio. Le parole per dirlo. Il posto che la lingua dà alle cose diventa il posto giusto delle cose. Per capirci, ecco un test semplice. Quante volte avete detto o sentito dire: mio marito/mio figlio in casa è un disastro, se fosse per lui vivrebbe nel caos. O apparentemente al contrario: mi aiuta moltissimo, cucina e fa i piatti, si prende cura dei bambini. Quante volte avete sentito un uomo dire: oggi mia moglie non c’è, faccio da babysitter. Questo è il problema. Questa è la norma, dunque la norma è il problema. Dalla subordinazione alla sopraffazione alla violenza lo scarto non è di qualità del gesto, è di quantità. Dalla normale “delegittimazione del lavoro domestico maschile” — dalla divisione di ruoli e di compiti tutto attorno a noi per cui non c’è niente di strano …

“Gli iscritti scelgono Renzi. Il congresso del Pd riparte da qui”, di Rudy Francesco Calvo

Punto e a capo. Il voto nei circoli chiude una fase di polemiche, di numeri tirati da una parte e dall’altra, di accordi unitari nei territori ignorati per collegare i segretari provinciali eletti alle mozioni nazionali. Da ieri è incontrovertibile che gli iscritti al Partito democratico hanno scelto in maggioranza Matteo Renzi. Una maggioranza relativa e non assoluta, dato che il sindaco di Firenze raggiunge a livello nazionale il 46,7 per cento, ma è stato smentito chi paventava un diverso orientamento tra i tesserati e gli elettori delle primarie, ammesso che vengano confermate le previsioni dei sondaggi, che indicano unanimemente Renzi come probabile vincitore ai gazebo. Gianni Cuperlo si ferma lontano, al 38,4 per cento, dopo che per tutto il fine settimana il suo comitato aveva accreditato sui social network e sulle agenzie di stampa di essere addirittura in vantaggio. Al di sotto delle aspettative anche Pippo Civati, che rivendicava la possibilità di giocarsela testa a testa con Cuperlo per il secondo posto e invece è rimasto sotto il dieci per cento, al 9,2. Si …

“La strategia dell’instabilità”, di Claudio Sardo

Il Pdl è sull’orlo della scissione. Da oltre un mese. È possibile ma non scontato che la rottura definitiva si consumi domani. I rapporti personali tra i contendenti sono logorati, la fiducia è praticamente azzerata, definire un quadro di garanzie reciproche pare impossibile: eppure ci sono ragioni politiche obiettive che militano a favore di una convivenza, benché forzata e conflittuale. L’idea che la separazione tra governativi e ultrà berlusconiani sia di per sé un atto liberatorio per un centrodestra a vocazione europea, e al tempo stesso un fattore di stabilità per il governo Letta, è apparsa da subito molto ingenua. È vero che Berlusconi lavora per la caduta dell’esecutivo e per il ritorno alle urne nei primi mesi del 2014, ma qualcuno pensa davvero che il passaggio formale all’opposizione del Cavaliere e dei parlamentari a lui fedeli fornirebbe garanzie aggiuntive al governo in carica? I numeri diventerebbero esigui, non solo nei passaggi politici più importanti, bensì nell’attività ordinaria almeno del Senato (come accadde ai tempi del secondo governo Prodi). E soprattutto cambierebbe la natura del …

“Il centrosinistra finisce di regolare i conti in libreria”, di Francesco Cundari

C’è qualcosa di antico nei reparti novità delle librerie che in questi giorni si riempiono di un’ampia produzione storico-polemica sul centrosinistra. Anzi, antichissimo: combattivi pamphlet, polemici libri-intervista, scioccanti libri-verità in cui, direttamente o indirettamente, ora facendo nomi e cognomi ora lasciandoli intuire, a volte mettendoci la faccia e altre volte schermandosi dietro quella dell’intervistatore, del retroscenista o del portavoce, i principali dirigenti del centrosinistra ricostruiscono le vicende che li hanno visti protagonisti. Già i titoli dicono molto. Se ad esempio il libro firmato dal portavoce di Pier Luigi Bersani Stefano Di Traglia, insieme con la direttrice di Youdem Chiara Geloni, si intitola Giorni Bugiardi («Primarie, elezioni, Quirinale. Così poteva cambiare l’Italia», Editori Riuniti), il libro di Sandra Zampa, ex portavoce di Romano Prodi e oggi parlamentare del Pd, restringendo il campo dell’indagine alla sola vicenda del voto sul presidente della Repubblica, si intitola I tre giorni che sconvolsero il Pd (Imprimatur editore). Più ampio invece l’arco temporale preso in esame dal giornalista dell’Espresso Marco Damilano, in un saggio in cui parlano, rievocano e si punzecchiano …

“Il diritto di chi vota”, di Massimo Giannini

Non c’è riforma più tradita di quella che riguarda il sistema elettorale. I partiti ne discutono, inutilmente e strumentalmente, ormai da otto anni. Da quando il centrodestra berlusconiano, già allora dilaniato dalle contese ereditarie e dalle confusioni identitarie, impose al Parlamento e al Paese la famosa «legge porcata». Concepita in una baita delle Dolomiti dai sedicenti «saggi» dell’allora Cdl, fin troppo lucidi a dispetto dei tanti bicchierini di grappa bevuti per l’occasione. Il loro unico obiettivo era sabotare la vittoria elettorale dell’Unione di Prodi e, in subordine, espropriare gli elettori del diritto di scegliere i propri eletti. Missione compiuta. Da allora, un ceto politico sempre più impresentabile ha rinnovato ciclicamente la promessa di correggere quell’«errore », e di farsi perdonare quell’orrore. Oggi dobbiamo prendere atto che questo Parlamento non è in grado, per cinismo e opportunismo, di onorare l’impegno. In Commissione Affari Costituzionali del Senato va in onda l’ennesima, penosa messinscena. Quello che importa è solo il tornaconto dei commedianti, e non l’interesse del pubblico. Ogni gruppo recita a soggetto, anche se di malavoglia, perché …