Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Se si ammala la democrazia", di Michele Ciliberto

In questi giorni, sono molti a criticare i comportamenti e le scelte del Movimento cinque stelle, ed è giusto. La gazzarra che i suoi rappresentanti hanno inscenato in Parlamento non ha molti precedenti e va condannata con severità, come ha fatto opportunamente anche il presidente della Repubblica. Non sembra però, leggendo i giornali o ascoltando le reazioni, che si sia capito cosa è veramente in gioco e cosa sia alla base di quei comportamenti. Come avviene in genere da noi, si parla subito, e in modo generico, di fascismo o di rigurgiti di tipo fascista. È la stessa reazione infatti che in molti hanno avuto anche nei confronti di Berlusconi e del berlusconismo, presentandoli, appunto, come una nuova forma di fascismo. Sono un’analisi e un giudizio sbagliati in entrambi i casi. Il che non toglie che Grillo e Berlusconi abbiano elementi in comune, ma di natura assai diversi. Sono entrambi un frutto della lunga, e profondissima, crisi della nostra della democrazia parlamentare, arrivata ormai a un punto di estrema gravità: o si riesce, infatti, a …

I dubbi in Commissione Difesa: “Ne bastano 45, un miliardo all’anno di risparmi per armamenti” Costano troppo, meglio gli Eurofighter il Pd dimezza l’acquisto degli F35", di Alberto Custodero

ROMA — Dimezzamento del programma F35 che, attualmente, è sospeso. Rilancio del velivolo Eurofighter made in Ue. E risparmio di un miliardo all’anno per gli armamenti del Paese. Sono questi, in sintesi, i punti principali che mercoledì prossimo saranno presentati dai 21 componenti del Pd della Commissione Difesa della Camera al gruppo parlamentare democratico. L’“Indagine parlamentare conoscitiva sui sistemi d’arma” s’è conclusa, anche se manca l’audizione del ministro della Difesa. «La ricca documentazione raccolta — ha dichiarato il deputato Pd Carlo Galli — ha dato dignità istituzionale ai tanti dubbi sulla opportunità del programma F35». «Quel che è emerso — ha aggiunto Galli — è che L’Italia a Nord è ben protetta da solide alleanze. Ma a Sud lo “stivale” affonda in una palude perché i Paesi del Nord Africa costituiscono, parafrasando il latino  mare nostrum, in un mare di guai nostri. Ecco perché è assolutamente necessario dotarci di sistemi d’arma moderni». Ma quali? I lavori non termineranno con una relazione della Commissione, ma ogni partito utilizzerà i dati raccolti per formulare un proprio documento …

Duello sulla legge elettorale: "Io realista, i tuoi sistemi ideali non sono attuabili", di Roberto d'Alimonte

Sì, è vero. Lo confesso. Ho il difetto di distinguere il fattibile dal desiderabile. Mi piacciono i collegi uninominali maggioritari a due turni. Ho qualche dubbio, che Sartori non ha, sul semi-presidenzialismo francese, che per altri studiosi è in realtà un iper-presidenzialismo. Ma sulla bontà dei collegi francesi non ho dubbi. Vorrei che fossero il perno del nuovo sistema elettorale italiano. Purtroppo però sono certo che hic et nunc questo mio desiderio è irrealizzabile. Lo è per ragioni politiche, non prive di una base empirica, che a Sartori evidentemente sfuggono. er questo lascio perdere le sue «soluzioni esatte» e preferisco cercare di capire e di suggerire quali modifiche migliorative dello status quo siano realisticamente praticabili oggi e non domani. Perché l’Italia ha bisogno non di proposte su sistemi elettorali «esatti», ma di una riforma che, per quanto imperfetta, sostituisca il proporzionale che ci ha regalato la Consulta con un sistema più funzionale e che allo stesso tempo trovi in Parlamento i voti per essere approvato. In questo sta il mio peccato come consigliere del Principe. …

"Italicum l'intesa regge 25 franchi tiratori", di Silvio Buzzanca

Un respiro di sollievo. Sembra provenire dai banchi del Pd, quando Laura Boldrini annuncia che la Camera ha respinto a scrutinio segreto, con 351 voti contrari, 154 favorevoli e 5 astenuti le pregiudiziali di costituzionalità sulla legge elettorale. Prova tangibile che l’accordo Renzi-Berlusconi regge. E regge anche l’unità dei democratici. Non a caso la dichiarazione si voto contro le pregiudiziali è stata affidata a Alfredo D’Attore, un bersaniano che più si è segnalato nel criticare l’intesa fra il segretario e il Cavaliere. La conta così soddisfa Matteo Renzi che incita i suoi a proseguire su questa strada: «Bene così, avanti tutta», dice il sindaco di Firenze. I suoi, intanto, fanno notare come sia raro che dal segreto dell’urna esca una maggioranza così “bulgara”. E soprattutto, dicono, i “franchi tiratori» sono stati fra 20 e 30. Sono 34, annuncia in aula il capogruppo di Sel Gennaro Migliore. Forse sono meno, dicono gli altri e sono una “quota fisiologica”. E quelli nostri, commentato i democratici, si dovrebbero contare sulla dita di una mano. Contro le proposte di …

"Le ceneri", di Ezio Mauro

Qualcosa sta cambiando nel patto repubblicano che tiene insieme maggioranza e opposizione e le vede divise radicalmente sulle scelte politiche, ma unite nella tutela delle istituzioni e della loro libera funzionalità democratica. Oggi il Movimento 5Stelle esce da questo patto, inaugurando un’opposizione di sistema. Nudi di politica, per il rifiuto ostinato di entrare in relazione con gli altri per un cambiamento possibile, i grillini vivono di campagna elettorale permanente, spettacolarizzando la decadenza del Paese fino a scommettere su un collasso istituzionale, indifferenti ai rischi per la democrazia. Tutto ciò porta a privilegiare i mezzi sui fini riducendo la politica a conflitto, lo Stato a nemico, il Parlamento a teatro eroico dell’opposizione. È il rifiuto dell’atto politico (faticoso, ma utile a smuovere le cose) in nome del gesto politico che consuma se stesso mentre si compie, in un salto permanente nel cerchio di fuoco. Questa trasfigurazione estetica punta sul superamento di ogni distinzione tra destra e sinistra, perché tematiche tradizionalmente progressiste possano essere emulsionate in format nichilisti: proponendo al cittadino esasperato un corto-circuito permanente capace soltanto …

"Cinque stelle, strategia del suicidio" di Luigi La Spina

Non è un segnale di maleducazione, è un sintomo di disperazione. È comprensibile che davanti a certi spettacoli vergognosi in Parlamento, alle risse, agli schiaffi, agli insulti più volgari, ci si indigni e si invochi un minimo di rispetto per le istituzioni, ma soprattutto un minimo di rispetto per se stessi. È pure comprensibile che la memoria si eserciti nel confronto sia con la storia del nostro, non sempre fulgido, costume parlamentare, sia con quello, ancor meno invidiabile, di alcune aule terzomondiste. Ma se fosse solo un problema di etichetta, quello che si imputa ai parlamentari grillini, forse basterebbe aspettare che il noviziato movimentista degli adepti di Grillo si consumi nella routine dei lavori alle Camere e nell’indifferenza di un clamore mediatico sempre bisognoso di furori inediti per potersi alimentare. La vera questione è un’altra e riguarda, in fondo, quei quasi dieci milioni di italiani che avevano sperato nell’effetto taumaturgico della presenza di un forte «Movimento 5 stelle» in Parlamento e che vedono quella promessa di essere gli «apriscatole» della politica italiana ridursi miseramente alla …

«Gli evasori hanno i giorni contati», di Sergio Bocconi

«L’accordo complessivo fra Italia e Svizzera può essere raggiunto entro maggio». Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha appena terminato il pranzo di lavoro con la «collega» elvetica Eveline Widmer-Schlumpf e alla stampa dichiara che il negoziato fra i due Paesi in materia finanziaria e fiscale va avanti. L’auspicio è che si concluda «in vista della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano», in calendario appunto per il 20 e 21 maggio. L’incontro bilaterale fra i due responsabili delle Finanze si è tenuto poco prima dell’avvio del secondo «Forum per il dialogo fra la Svizzera e l’Italia» che si concluderà oggi nel corso del quale fra gli operatori sono emersi tra l’altro dubbi e perplessità sui nodi ancora da sciogliere. Saccomanni, intervenuto insieme al presidente della Confederazione svizzera Didier Burkhalter in apertura dei lavori, ha sottolineato di aver informato il consigliere federale «dell’approvazione venerdì scorso da parte del governo italiano del decreto legge sulla “voluntary disclosure”, cioè l’autodenuncia di redditi e capitali non dichiarati detenuti all’estero. Un «pacchetto di misure strumentale alla definizione dell’accordo con la …