Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il Boiardo multiplo", di Massimo Riva

Fa bene Letta a chiedere la «massima chiarezza» sul caso Mastrapasqua soggiungendo nel «rispetto dei cittadini ». Infatti, al di là degli aspetti penali la vicenda richiama l’attenzione degli italiani su un’inconcepibile degenerazione organizzativa dei pubblici uffici. Basti dire che un incarico così importante e delicato quale la presidenza dell’Inps — il gigante della previdenza sociale — dovrebbe essere ragionevolmente ricoperto da una persona che vi si possa dedicare in via esclusiva. Sta, viceversa, venendo alla luce che l’indagato Antonio Mastrapasqua oltre alla poltrona di vertice dell’istituto previdenziale ne occupa, a vario titolo, almeno un’altra ventina in enti di diritto sia pubblico sia privato. Una simile situazione lascia esterrefatti. Ma non tanto per quanto riguarda l’evidente bramosia di potere (e connesse prebende) della singola persona. Ciò che allarma ben di più è che la struttura amministrativa dello Stato sia oggi siffatta da aver tollerato la costruzione passo a passo di un tale cumulo di incarichi senza che nessuno abbia alzato almeno un sopracciglio. Non chi ha governato nel frattempo e pure non perde occasione per …

«Ma il ventennio del Cav non ha prodotto una riforma», di Maria Zegarelli

«Cosa ha detto Silvio Berlusconi?». Matteo Richetti, membro della Prima Commissione, alle prese con la riforma elettorale, risponde al telefono mentre fa un soprallugo nelle zone alluvionate del modenese. Ha detto che queste non sono le riforme di Renzi ma di Forza Italia, le stesse di vent’anni fa, fallite per colpa della sinistra. Torna il Caimano? «Berlusconi ha avuto vent’anni per fare le riforme e quelle che ha prodotto sono sotto gli occhi di tutti: nessuna. Se adesso l’Italia dovesse conoscere una stagione riformatrice vera il merito sarebbe da ascrivere a chi ha impresso non solo un’accelerazione ma anche una svolta a questa discussione. Mi sembra surreale discutere per intestarsi le riforme, non servirebbe ad altro che a bloccare tutto». Il vero problema sembra un altro: come farle. Il Pd è spaccato sulle preferenze, tema su cui anche Alfano darà battaglia. Berlusconi punta i piedi… lei resta fiducioso? «Se le riforme devono essere frutto di un dialogo tra maggioranza e opposizione e di un accordo che riguarda tutte le forze politiche è evidente che sono …

"Finti poveri e invalidi Stato truffato per 5 mld", di Giulia Pilla

Peculato, malversazione, abuso d’ufficio, concussione, corruzione. E poi sprechi e truffe firmate da falsi invalidi e fin- ti poveri. Tutto a danno della pubblica amministrazione, che poi è la collettività, per un ammontare di 5 miliardi l’anno. Solo un paio di giorni fa le immagini degli italiani in coda per pagare il saldo di tasse nella confusione generata dal ritocco delle aliquote tutte rialzate nella necessità di rimpinguare le casse statali e far fronte alla spesa pubblica. Da quelle stesse casse una parte d’Italia attinge in modo improprio. In pratica ruba. La Guardia di Finanza ha segnalato 19mila responsabili, smascherato oltre 3.400 finti poveri e 389 falsi invalidi nell’ambito «dell’azione a tutela dell’economia e dei cittadini onesti» che, precisa, non è fatta soltanto di lotta all’evasione fiscale – altro diffusissima piaga – ma anche contrastando gli illeciti «che minaccia- no l’integrità delle risorse pubbliche». Di qui l’intervento delle Fiamme Gialle per reprimere le frodi e la cattiva gestione delle «uscite» dal bilancio nazionale, da quelli locali e anche da quelli comunitari. Episodi indigesti per chi …

"Sconto sul rientro dei capitali con sanzioni dimezzate e sanatoria penale dei reati", di Roberto Petrini

Arriva la mini-sanatoria, o collaborazione volontaria, per il rientro dei capitali all’estero, con sconti sulle sanzioni e cancellazione di reati penali. «Nessun anonimato, ma una scommessa per consentire ai cittadini che hanno capitali all’estero bloccati di riportarli in patria», ha spiegato il premier Letta ieri dopo il consiglio dei ministri che ha varato la «volontary disclosure». «Né condono, né amnistia, ma un cambio epocale», ha spiegato il ministro dell’Economia Saccomanni. L’operazione rientro dei capitali riguarda teoricamente 180 miliardi detenuti dagli italiani all’estero. Il ricavato andrà ad investimenti e riduzione delle tasse. CHI riguarda? La mini-sanatoria riguarda tutti coloro, persone fisiche, che hanno costituito una provvista di capitali all’estero e non l’hanno dichiarata nella denuncia dei redditi nel relativo quadro denominato con la sigla «RW». Le casistiche che stanno a monte della provvista sono le più note nell’elenco dell’evasione italiana: pagamenti estero su estero, fondi neri, fatturazioni false. Ma ci sono anche esportatori di capitali che non hanno un reato alle spalle: ad esempio coloro che hanno trasferito capitali all’estero durante la recente crisi per paura …

"Evasione, la scommessa del governo", di Paolo Baroni

Qualche sconto di pena sui reati minori ma nessuno sconto sulle tasse. Nessun condono, nessuna amnistia. In materia di lotta all’evasione il governo cambia strada rispetto alle esperienze passate e batte finalmente un colpo. Per cercare di recuperare i capitali illecitamente esportati all’estero arriva la «collaborazione volontaria», o «volontary disclosure» come la chiamano gli esperti. Non è certo la guerra senza quartiere che ci si aspetterebbe di fronte ad un’evasione che sappiamo ancora dilagante ma è certamente un altro passo in avanti, perché si aumenta il pressing. Rispetto agli scudi ed ai condoni di un tempo, che poi alla fine spesso hanno prodotto più illusioni che incassi reali, non ci sono sconti fiscali – le imposte previste si pagano tutte – e non c’è più la garanzia dell’anonimato. Adesso per «aderire» bisognerà uscire allo scoperto, bisognerà insomma metterci la faccia, dichiarare nome e cognome, e così si potranno sanare i capitali ed i patrimoni detenuti all’estero. Il «bonus» vale sino a settembre 2015. Dopo di che dovrebbero essere davvero guai veri per chi viene pizzicato …

«Non c’è alternanza di genere». Fronte rosa contro l’Italicum, di Andrea Carugati

Alla vigilia del voto in commissione alla Camera sull’Italicum, previsto per stasera, scoppia il caso quote rosa. Già, perché se è vero che la bozza che sarà adottata come testo base prevede un limite del 50% di candidature per ciascuno dei due sessi, ieri un fronte femminile vasto e bipartisan si è fatto sentire per spiegare che si tratta di una parità solo formale e non di sostanza. E che per avere un effettivo equilibrio è necessaria una norma che preveda l’alternanza uomo-donna nelle liste (che sono bloccate e dunque solo chi sta nei primi posti ha possibilità di passare) e la metà dei capilista di sesso femminile. Lo chiedono in una nota congiunta deputate di quasi tutti i partiti, da Roberta Agostini (Pd), a Dorina Bianchi (Ncd), e Elena Centemero (Fi). Sulla stessa linea anche Mara Carfagna e Alessandra Mussolini. «Lavoreremo per modificare il testo attraverso la presentazione di emendamenti. Non si tratta di una questione di quote ma di un avanzamento della nostra democrazia». «Mi piacerebbe che deputati e senatori condividessero questa priorità …

"Se la Corte fa da balia ai politici", di Luigi La Spina

Era largamente prevedibile che il progetto di nuova legge elettorale presentato alla Camera dopo l’accordo tra Renzi e Berlusconi suscitasse polemiche e critiche. Come è giusto che il Parlamento rivendichi il diritto non solo di discuterlo senza imposizioni censorie, ma anche di approvare tutte quelle modifiche che possano migliorarne l’efficacia per garantire sia l’osservanza della Costituzione, sia il rispetto degli obiettivi. Quelli di governabilità del sistema e di rappresentanza della volontà popolare. Era anche prevedibile, forse, che sul testo, peraltro ancora non del tutto definito, si scatenasse una curiosa fiera della vanità ferita, tra ostinate invidie accademiche di star della politologia e rivendicazioni di primogenitura politica che risalgono a convegni colpevolmente perduti nella memoria. Non era davvero prevedibile, invece, che la Corte Costituzionale, dopo quasi dieci anni di silenzio sull’esecrato porcellum, si sia così innamorata del ruolo politico assunto attraverso la sentenza con la quale lo ha finalmente condannato, da esercitarlo addirittura preventivamente. Così da lasciar filtrare, certo in forma anonima, ma con assolute garanzie di autenticità e di larga condivisione, giudizi critici su una …