Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Precari Pa, la Corte Ue censura le norme italiane: possibile stabilizzazione per 230mila lavoratori, da www.ilsole24ore.it

La legislazione italiana sui contratti flessibili della Pa finisce nel mirino della Corte di Giustizia europea, che a dicembre ha deliberato due provvedimenti (una ordinanza ed una sentenza) che potrebbero mettere in discussione tre lustri di provvedimenti tampone per risparmiare sulle spese del personale pubblico. E, secondo i sindacati, costringere l’Italia a rivedere in fretta la normativa interna sui precari pubblici ma soprattutto aprire la strada all’assunzione a tempo indeterminato di oltre 230mila stabilizzazioni tra scuola (oltre 130mila unità), Sanità (30mila) ed Autonomie (80mila). Violata la Direttiva 70/1999 sul lavoro pubblico temporaneo Precari spesso “storici”, spiegano, assunti in violazione della Direttiva 1999/70/CE sui paletti al lavoro determinato nel pubblico impiego. Secondo i principi della giurisprudenza comunitari, l’ordinanza Papalia (causa C-50/13) e la sentenza Carratù (Causa C-361/12), entrambe del 12 dicembre scorso, sono decisioni su casi specifici (un maestro “a tempo” della banda municipale contro il Comune di Aosta, un dipendente temporaneo vs Poste Italiane), che si riflettono però sui casi simili, anche in termini di applicazione da parte dello Stato edella giustizia italiana. Cgil: Italia …

"Nuove regole per gli immigrati", di Tito Boeri

Ha fatto bene Matteo Renzi a porre la riforma delle politiche dell’immigrazione al centro dell’agenda politica in vista delle elezioni europee. Servirà anche a prepararci meglio al semestre italiano di presidenza dell’Ue, dato che per salvare l’euro ci vuole una maggiore mobilità del lavoro fra i paesi dell’Unione. I predecessori di Renzi alla guida del maggior partito di centrosinistra hanno sempre evitato di parlare di immigrazione in prossimità di campagne elettorali. A parole, perché temevano di dare spazio alla Lega o ad altri movimenti xenofobi. In verità perché per un partito di centrosinistra è sempre difficile trattare di immigrazione, un tema su cui l’ideologia di chi vorrebbe sempre e comunque aprire le frontiere ai più poveri si scontra con gli interessi economici della base elettorale. Per evitare divisioni laceranti, si è preferito perciò lasciare l’iniziativa agli altri, limitandosi al massimo ad agire di rimessa, contrastando i palesi errori fatti dagli altri anziché avanzare proprie proposte. E non è un caso che sin qui lo stesso Renzi abbia parlato di riformare la legge Bossi-Fini quando in …

"Tre condizioni per la crescita", di Paolo Guerrieri

Invocare la necessità di un ritorno alla crescita per il nostro Paese è divenuta quasi una ovvietà. Ma quando si passa alle terapie ci si continua a dividere tra chi vede nelle riforme interne la sola via d’uscita dalla crisi e chi ripone le possibilità di ripresa solo in una netta inversione di tendenza delle politiche di austerità dell’eurozona. Un po’ come avvenuto più di recente in occasione della discesa dello spread al di sotto dei 200 punti base, con la divisione tra chi ha attribuito il calo alla rete protettiva stesa lo scorso anno dalla Bce e da Mario Draghi e coloro che hanno sottolineato la rinnovata stabilità politica ed economica dell’Italia quale fattore determinante. È una contrapposizione sterile, in realtà. Perché sono vere tutte e due le tesi. Si dovrebbe in realtà ormai prendere atto dei destini come dire incrociati che legano da qualche tempo l’area dell’Euro e l’Italia. È vero che non ci sarà futuro per la nostra economia al di fuori del rilancio della crescita europea, ma è altrettanto vero che …

"Famiglia e diritti non sono nemici", di Chiara Saraceno

Prima il sostegno alla famiglia e poi eventualmente, si può discutere dei diritti degli omosessuali a veder riconosciuti i propri legami di coppia e le proprie famiglie. È ormai un riflesso condizionato. Ogni volta che si parla del diritto al riconoscimento sociale e giuridico delle coppie omosessuali, chi è contrario evoca una gerarchia di priorità, quando non di mutua esclusione, tra i “diritti della famiglia” e quelli delle coppie omosessuali e delle loro famiglie, senza, peraltro, chiarire dove starebbe la contrapposizione tra l’una e l’altra cosa e perché riconoscere le coppie omosessuali indebolirebbe la possibilità di fornire sostegni alle famiglie. Questi, infatti, riguardano politiche abitative e di trasferimenti monetari e di servizi, principalmente, anche se non esclusivamente, a favore di chi ha famigliari a carico — figli minori, persone non autosufficienti e bisognose di cura. Proprio quelle politiche di cui sono stati molto avari tutti i governi italiani dal dopoguerra a oggi, nonostante siano stati per lo più retti da maggioranze in cui prevalevano i “difensori della famiglia” che si sono fin qui opposti a …

"Progetto Pompei, lo stallo e il rischio camorra", di Jolanda Buffalini

White list e protocollo di legalità sono gli strumenti di prevenzione del rischio di infiltrazione criminale che lo Stato si è dato a tutela delle grandi opere e degli appalti pubblici. Ma le White list, a cui le imprese possono iscriversi volontariamente, sono state un flop (l’Unità del 4 gennaio). Ma cosa succede nelle situazioni di grande importanza e delicatezza come il grande progetto Pompei, con i 105 milioni resi disponibili dall’ Europa? A Pompei, dove si sarebbero dovuti spendere 50 milioni per la fine del 2013, è stallo, sostengono il segretario regionale della Fillea Giovanni Sannino e la stampa locale. Non solo per la fatica che gli strumenti per il rispetto della legalità fanno a mettersi in movimento. Le imprese napoletane non hanno ritenuto appetibile l’opportunità di costituire White list che, aggiornate di anno in anno, dovrebbero rendere più agevole l’affidamento dei lavori, senza il rischio di una interdittiva antimafia che arriva quando i lavori sono avviati. Sul progetto Pompei pesa anche il cambio di governance: escono il prefetto Fernando Guida e la soprintendente …

Renzi: il Pd non può permettersi che il governo stia fermo", di Vladimiro Fruletti

Noi siamo il Pd, tre milioni di persone non ci hanno assegnato una responsabilità di governo, ci hanno detto che questa è l’ultima occasione per cambiare davvero. Se c’è bisogno di discutere, di trovare una sintesi, va bene. Ok. Ma se l’obiettivo è di perdere tempo si sappia che noi non ci stiamo». Matteo Renzi non toglie il piede dall’acceleratore. Dopo la lunghissima riunione fiorentina della sua segreteria, quasi sei ore di discussione compresa una pausa panini acquistati dal dirimpettaio Eataly («il conto? 17 euro a testa» precisa), il segretario-sindaco fa capire che l’azione del Pd non è destinata a rallentare. Anzi. Sia sulla riforma elettorale che sul patto di governo l’intenzione è di affondare ancora di più, visto che il contropiede del 2 gennaio è fin qui ampiamente riuscito. «Sulla legge elettorale in tre giorni si sono fatti passi in avanti che non si erano fatti in tre anni» annota annunciando che entro la prossima settimana si potrà «da tirare la rete». Per poi avviare il percorso formale da concludere al massimo entro marzo. …

"La nostra destra senza argomenti", di Ivan Scalfarotto

La strategia dell’arrocco di Alfano sul tema dei diritti civili è veramente inspiegabile. La posizione di totale chiusura su una legge che riconosca alle coppie gay e lesbiche diritti e doveri equiparabili a quelli matrimoniali schiera Ncd a destra di tutte le destre democratiche europee. Ci sono fior di paesi guidati da esponenti da esponenti del partito Popolare Europeo, anche di chiara estrazione cattolica, nei quali vigono leggi anche molto più radicali di quella proposta in questi giorni dal Partito democratico. Rajoy in Spagna, Passos Coelho in Portogallo, e dalla prossima estate anche David Cameron in Inghilterra e nel Galles, governano paesi in cui il matrimonio, senza apparenti traumi per la politica o la società, è aperto indifferentemente alle coppie etero o omosessuali. Così, sul fronte del centro-sinistra europeo, bisogna sottolineare che le Unioni civili che Matteo Renzi propone di inserire nell’accordo di governo sono uno schema che è in vigore in Germania e nel Regno Unito da quasi dieci anni, e costituiscono una proposta sicuramente più prudente e attenta alle preoccupazioni di parti della …