Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“La stagione delle contraddizioni”, di Gianni Riotta

L’anno che si aprirà stanotte, il 2014, sarà l’Anno della Contraddizione. Lo sviluppo dell’Asia è da celebrare con i brindisi, negli ultimi dieci anni – secondo la Fao – i poveri sono scesi del 30% grazie al boom di India e Cina, passando dai 739 milioni di disperati di dieci anni fa ai 563 di oggi. Anche in Africa il benessere si diffonde e i poveri, che vivono come meno di 90 centesimi al giorno, scendono dalla maggioranza, dal 58% al 48%. Stavolta però niente brindisi, perché – ecco il mondo contraddittorio in cui viviamo – l’aumento della popolazione fa sì che, diminuendo in termini percentuali, gli affamati crescano in termini assoluti, da 175 milioni a 239 milioni. Ci lamentiamo moltissimo – e certo non senza ragioni – della classe politica, la consideriamo troppo ricca, lontana dalla gente comune. Ma se cercate il Paese che davvero ha una «Casta» d’oro, prima di arrivare a Roma o a Washington o alle altre capitali del mondo sviluppato, andate a Pechino, ultima trincea del comunismo. I 50 parlamentari …

“E’ ora di uccidere il cattivismo”, di Paolo Di Paolo

L’altra faccia del disincanto e della frustrazione è la rabbia. Non quella che spinge a un riscatto, che fa correre a denti stretti verso un obiettivo, che precede un cambiamento. È un’altra rabbia: un’aggressività cieca che trascina tutto, cerca un bersaglio, si sfoga. Ma il bersaglio è soltanto un pretesto, perché quella rabbia viene da lontano. È sempre eccessiva, sproporzionata: come si vede in certe liti tra automobilisti, o in fila alla banca. Ha in sé lampi di violenza. La più futile delle questioni – l’auto del dirimpettaio parcheggiata male, i rumori dalla casa accanto – la accende, la fa esplodere con furia perfino omicida, come nel lodigiano qualche giorno fa e come sempre più spesso, in un condominio qualunque, in un bar, per la strada. È sempre stato così? La convivenza umana è fatta anche di questo? Forse sì, risponderebbero Poe, Dostoevskij o Camus. Ma la rabbia e l’intolleranza dei singoli passano oggi anche per uno spazio diverso: infinitamente va- sto; potente come un contagio. Dietro una maschera, un nome fittizio, l’uomo della folla …

“Gli italiani: meno tasse, basta partiti”, di Ilvo Diamanti

Gli italiani chiedono un minore carico fiscale e confermano la loro sfiducia nel sistema dei partiti. Napolitano lavora al discorso di fine anno incentrato sui temi del lavoro e delle riforme. Il premier Enrico Letta ammonisce il segretario del Pd Matteo Renzi: basta liti tra primedonne. Alla ricerca di comunità, di appigli a cui attaccarsi. Per ora, con scarsi esiti. È il ritratto in chiaroscuro tratteggiato dalla XVI indagine di Demos (per Repubblica), dedicata al “rapporto fra gli Italiani e lo Stato”. LE TABELLE 1. Il primo aspetto che emerge, come si è detto, riguarda il distacco profondo dalle istituzioni politiche e di governo. Non è un fatto nuovo, ma colpisce, comunque, per le proporzioni che ha assunto. Lo Stato, le Regioni, i Comuni: le sedi del governo centrale e locale, rispetto a un anno fa, hanno perduto ulteriormente credito. Come il Presidente della Repubblica (quasi 6 punti in meno), che paga il ruolo da protagonista assunto, negli ultimi mesi. E se il Parlamento e gli stessi partiti hanno perduto pochi consensi è solo perché …

“I sonnambuli dell’Europa”, di Barbara Spinelli

«Verrà il momento in cui sbanderemo, come i sonnambuli d’Europa nell’estate 1914»: lo ha detto Angela Merkel, nell’ultimo vertice europeo, citando un libro dello storico Christopher Clark sull’inizio della Grande Guerra, tradotto in Italia da Laterza. I sonnambuli descritti da Clark sono i governi che scivolarono nella guerra presentendo il cataclisma, simulando allarmi, ma senza far nulla per scongiurarla. Da allora sono passati quasi cent’anni, e molte cose sono cambiate. L’Europa ha istituzioni comuni, l’imperialismo territoriale è svanito (resta solo l’Ungheria di Orbàn, residuo perturbante del mondo di ieri, a proclamare compatrioti a tutti gli effetti gli ungheresi di Slovacchia, Romania, Serbia, Austria, Ucraina). Non si combatte più per spostare confini ma l’Unione non è in pace come si dice, e la crisi che traversa la sta squarciando come già nel 1913-14. È simile lo stato d’animo dei governi: allo stesso tempo deboli e pieni di sé. Impotenti sempre, anche quando mostrano arroganza o risentimento. Gli anniversari sono un omaggio che si rende al passato per accantonarlo. Meglio sarebbe celebrarli con parsimonia. Ma sul significato …

“Troppe leggi poche regole”, di Michele Ainis

La madre dei cretini è sempre incinta, diceva Flaiano. Anche la patria del diritto, però , farebbe bene usare qualche pilloletta anticoncezionale. Perché le sue creature sono troppe, e ciascuna indossa l’ermellino di Sua Maestà la Legge. Abbiamo in circolo leggi sui tosaerba, sulle camicie da notte, sulle galline, sui pedaggi stradali dei camionisti. Il virus legificatore ha contagiato pure i prosciutti, con tre leggi sul San Daniele (rispettivamente del 1970 , del 1990 , del 1999) e un’altra sul pignoramento dei prosciutti (vi si provvede «con l’apposizione sulla coscia di uno speciale contrassegno indelebile»: legge n. 401 del 1985). Tuttavia non basta, non basta mai. E il parapiglia normativo che s’è scatenato attorno al decreto salva Roma ne è solo l’ultima esibizione: regole sulle lampade a incandescenza, sulle slot machine, sui chioschi in spiaggia, sulle sigarette elettroniche. Non regole qualunque, no: regole di legge. Quelle che Calderoli, nel 2010, finse di bruciare col suo lanciafiamme spento. Quelle che Bassanini, nel 1997, voleva eliminare attraverso un ampio processo di delegificazione, rimpiazzandole con altrettanti regolamenti. Senza …

“Disuguaglianza, finalmente presa sul serio”, di Maurizio Franzini

Di recente Obama ha, senza mezzi termini, affermato che la disuguaglianza economica costituisce la «questione decisiva del nostro tempo». In un lungo articolo, pubblicato a ottobre sull’inserto domenicale del Corriere della Sera, il presidente Letta ha scritto: «La disuguaglianza sgretola la società perché la fa marcire al proprio interno … minando alla base sia la democrazia sia il mercato». Letta e Obama non sono i soli uomini politici con grandi responsabilità ad aver parlato negli ultimi mesi della disuguaglianza con toni accorati. Queste dichiarazioni autorizzano a pensare che nei piani più alti della politica, o almeno in alcuni di essi, si è fatta largo la consapevolezza che la disuguaglianza – non quel- la astratta e indefinita di cui spesso vanamente si discute, ma quella concreta di questi anni, con la sua altezza e con il suo carico di poveri e di ricchi, spesso tali per tutt’altro che i loro meriti o demeriti – sia non un problema marginale, ingigantito da qualche eccentrico che ha a cuore la giustizia sociale, ma un ostacolo strutturale in grado …

«I cittadini devono vedere la spinta Pd sull’esecutivo» di Maria Zegarelli

È impegnatissimo, neanche fosse candidato alla segreteria del Pd. Fabrizio Barca, neotesserato Pd, gira il territorio, apre contatti, crea gruppi di lavoro e sulla sua pagina web ( www.fabrizio- barca.it) ha lanciato la campagna «I luoghi idea(li)», sei o sette progetti per il territorio, con tanto di raccolta fondi, moduli di domanda (richiesta di cose materiali che arrivano dal territorio) e offerta (competenze, disponibilità di tempo e movimento pre realizzarle) per «dare finalmente una risposta concreta alle persone, restituire fiducia e far sì che il Pd faccia delle cose là dove servono». E in pochi giorni, la campagna è partita il 2 dicembre scorso, è stato raggiunto il 75% dell’obiettivo, cioè quei 40mila euro, oltre alle competenze, necessari per i luoghi ideali a cui pensa l’ex ministro. Dice che il suo impegno nel partito lo vede così, in mezzo alla gente, tanto che con- divide la voglia del neosegretario di non «romanizzarsi», di non farsi risucchiare dalle logiche della politica di palazzo che hanno mangiato e volatizzato energie e entusiasmo in tanti potenziali leader. Barca, …