Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Cgia: tasse calate nel 2013 fino a 250 euro per famiglie”, da unita.it

Finalmente una buona notizia. Nel 2013 è diminuito il peso delle tasse sulle famiglie italiane. Gli importi, seppur abbastanza modesti, invertono una tendenza che negli ultimi anni aveva assunto una dimensione molto preoccupante. A dirlo è la Cgia che ha realizzato alcune simulazioni su tre diverse tipologie familiari. QUANTO SONO STATI I RISPARMI Rispetto al 2012, quest’anno un giovane operaio senza familiari a carico beneficia di un risparmio fiscale di 15 euro. Per unafamiglia bireddito con un figlio a carico, invece, il peso delle tasse diminuisce di 178 euro, mentre sale a 250 euro lo sgravio per una famiglia monoreddito con due figli a carico. Nel 2014, almeno per i primi due casi, la situazione è destinata a migliorare, grazie alla riduzione del cuneo fiscale approvato dal Governo Letta con la legge di Stabilità. Se per il giovane operaio la contrazione rispetto al 2013 sarà di 111 euro, per la coppia con un figlio salirà a 183 euro. Solo nel caso della famiglia monoreddito con un livello retributivo medio alto, le tasse sono destinate ad …

“L’Italia paga il prezzo più alto per la corsa infinita del super euro”, di Federico Fubini

Nato a Genova da una famiglia di migranti italiani, ma ministro delle Finanze del Brasile, Guido Mantega è stato il primo a rompere il tabù. Nell’autunno del 2010 disse che nel mondo era in corso una “guerra valutaria”: ciascun Paese e ognuno dei grandi blocchi economici cercava di svalutare per rendere più competitive le proprie esportazioni. Da allora la ripresa ha messo radici quasi ovunque, ma il conflitto di cui parla Mantega non è sedato. Il bilancio del 2013 mostra anzi che ha un chiaro perdente, l’euro. La moneta unica è praticamente la sola al mondo di fronte alla quale tutte le altre divise, grandi, medie e piccole, hanno perso valore. Sull’euro si sono svalutati il dollaro americano (del 4,2%), quello canadese (dell’11%), lo yuan cinese (del 2%), per non parlare dello yen giapponese (meno 22%), del real brasiliano (meno 19,7%), del dollaro australiano (meno 20%), del rublo russo (meno 13%) o della lira turca (meno 24%). La lista continua per decine di monete, inclusi il franco svizzero (meno 1,5%), la corona norvegese (meno 15%) …

«Letta sia più coraggioso Il Pd vuole un patto chiaro», di MariaZegarelli

Vacanza? «Niente affatto, sono al lavoro in Regione». Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia Giulia, nonché responsabile Trasporti e Infrastrutture nella segreteria di Matteo Renzi, è una sgobbona. Sgobbona e determinata, insieme ai suoi coetanei ormai nei posti apicali del partito, a dare una nuova impronta al Pd e una sostanziosa spronata al governo. Presuntuosi? «Affatto, sappiamo che questo è il momento di dimostrare cosa sappiamo fare e dobbiamo mettercela tutta». E questa sfida li trova in compagnia di Angelino Alfano, politicamente su fronti opposti, ma con lo stesso obiettivo: dopo aver preso il posto degli eterni protagonisti politici, adesso vogliono iniziare una nuova fase. A partire dal governo. «Enrico Letta deve avere più coraggio», dice la governatrice. Intanto finisce l’anno con lo scivolone sul salva Roma. Se deve fare un bilancio, come giudica questi mesi del governo? «Enrico ha governato in un contesto difficilissimo, non dobbiamo dimenticarci come è partito questo esecutivo. Adesso il mio auspicio per il 2014 è di un maggiore coraggio soprattutto sulle riforme». Letta intende basare il lavoro dei prossimi …

“Gli spazi lasciati vuoti dai partiti”, di Federico Geremicca

Stavolta non ha applaudito nessuno, a differenza di quanto accadde nell’aula di Montecitorio gremita in ogni ordine di posti il 22 aprile scorso. Giorgio Napolitano leggeva il duro discorso da Presidente rieletto e fu quasi costretto a interrompere il suo severo atto d’accusa di fronte ai continui battimani: «Il vostro applauso – disse rivolto a deputati e senatori – non induca ad alcuna autoindulgenza: non dico solo i corresponsabili del diffondersi della corruzione nelle diverse sfere della politica e dell’amministrazione, ma nemmeno i responsabili di tanti nulla di fatto nel campo delle riforme». Torna utile, oggi, ripensare a quell’intervento. E non solo per i mancati applausi – a Parlamento semideserto – che hanno accompagnato la puntigliosa lettera con la quale il Capo dello Stato, ieri, ha richiamato governo, Camere e forze politiche a un maggior rigore in materia di decreti legge: ma anche e soprattutto perché, nel giro di pochi mesi, quel frenetico batter di mani è stato sostituito da un sentimento, un disagio, del quale naturalmente si intende il senso, ma assai meno l’origine, …

“Ma le idee non hanno età”, di Paolo Di Paolo

Si può chiedere aiuto a un romanzo di cento anni fa? La svolta generazionale in Italia – la «rivoluzione» di cui parlano anche i media stranieri – non è nuova. Ogni epoca vive la propria forma di conflitto – o di dialettica – fra generazioni. Ma c’è qualcosa, nelle pagine del romanzo «I vecchi e i giovani» di Pirandello, che risuona familiare in modo perfino allarmante. Leggete qui: «La gioventù? Che poteva la gioventù, se l’avara paurosa prepotente gelosia dei vecchi la schiacciava così, col peso della più vile prudenza e di tante umiliazioni e vergogne? Se toccava a lei l’espiazione rabbiosa, nel silenzio, di tutti gli errori e le transazioni indegne, la macerazione d’ogni orgoglio e lo spettacolo di tante brutture?». Il controcanto è nelle parole del vecchio garibaldino Mortara che, stizzito dalle proteste dei più giovani, sbotta: «Perché questi pezzi di galera figli di cane ingrati e sconoscenti debbono guastare a noi vecchi la soddisfazione di vedere questa comunità, l’Italia, divenuta per opera nostra quella che è? Che ne sanno, di cos’era prima …

“Cancellare i Cie è possibile”, di Luigi Manconi

Ma è possibile abolirli, questi Cie? Penso seriamente, ragionevolmente e persino pacatamente di sì. Centri di identificazione e di espulsione possono essere aboliti. Svuotandoli delle loro motivazioni costitutive, mostrandone l’inadeguatezza e l’inefficienza, rivelandone la miseria. Ovvero argomentandone la totale insensatezza. Quelle bocche cucite dei trattenuti di Ponte Galeria, a Roma, ci costringono a parlarne. Quel silenzio auto inflitto con gli aghi ricavati in maniera rudimentale dagli strumenti della vita quotidiana ci forza a dire ciò che finora sembrava indicibile. I Cie non rispondono a nessuna ragione né di sicurezza né di umanità; peggio: deridono la sicurezza e oltraggiano l’umanità. Sono «non luoghi» sprofondati in un non tempo: un tempo totalmente vuoto, privo di qualunque attività che non sia quella meramente fisiologica. Ma, accertato tutto ciò, torna la domanda: possono essere aboliti i Cie? In questi centri, allo stato di migrante irregolare, magari disconosciuto dal proprio paese d’origine, o in fuga da esso, si aggiunge talvolta il marchio di una condanna penale, seppure per fatti di minimo disvalore sociale. Ecco, questi sono gli «ultimi», cui si …

“L’addio alle Province nel 2015. Risparmi per un miliardo l’anno”, di Alessandra Arachi

Lo chiamano ddl Delrio ed è lo strumento scelto dal governo per abolire le Province. Approvato sabato dalla Camera, adesso si punta a farlo approvare al Senato entro la fine di gennaio. Non è una legge costituzionale, quella è di una riga appena e avrà un iter ben più lungo, ma è un disegno di legge ordinario pensato come prodromo per l’abolizione, necessario per «svuotare» le Province che prende il nome dal ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, che di questo provvedimento se ne sta prendendo cura. Fuori la politica Il primo passo per l’abolizione delle Province è quello di abolire le giunte, i presidenti, i consiglieri. Le Province, secondo il ddl Delrio, dovranno essere gestite direttamente dai sindaci, riuniti in assemblee, e si occuperanno soltanto di funzioni di cosidetta area vasta, come la gestione delle strade, la pianificazione delle scuole. Abolire tutta la gestione politica delle Province dovrebbe portare ad un notevole risparmio complessivo. Enti snelli Svuotate dalla politica, le Province in questa fase di transizione diventeranno enti di secondo grado e manterranno soltanto …