“Imu, il pasticcio di Saccomanni”, di Ruggero Paladini
La vicenda dell’Imu diventa sempre più simile al nodo gordiano di Alessandro Magno. Cerco di sintetizzare i momenti salienti dell’ingarbugliamento: 1) la prima rata, dapprima sospesa, è stata definitivamente eliminata, ma la seconda è ancora viva e vigile e la legge di stabilità non si è occupata del problema. 2) I Comuni, che devono ancora varare il bilancio 2013, possono quindi mettere a bilancio tra le entrate la seconda rata, e poiché hanno la facoltà di variare in giù (in teoria) o in su l’aliquota del due per mille, hanno un incentivo a portarla sui livelli massimi (sei per mille), incentivo a cui molti sindaci non hanno resistito; 3) l’incentivo deriva dal fatto che, anche se formalmente, cioè a legislazione vigente, la seconda rata è ancora in piedi, è ben noto l’impegno politico del governo alla sua eliminazione; 4) ovviamente l’eliminazione della seconda rata, essendo una decisione politica a livello statale, comporta la necessità del Tesoro di rimborsare i Comuni della mancata entrata; 5) Comuni i quali hanno tempo fino al 9 dicembre di fissare …
