“I vecchi dissesti ci mettono tra i cattivi Ue”, di Marco Deaglio
L’Italia ha vissuto una settimana molto difficile, caratterizzata da quattro dissesti intrecciati. Il dissesto geologico in Sardegna le cui cause vanno al di là della geologia e tirano in ballo l’incapacità crescente di governo del territorio non solo in quell’isola ma in tutto il Paese; il dissesto politico che sta facendo «esplodere» i partiti della maggioranza, alterandone profondamente natura e struttura; il dissesto sociale messo in luce dalla manifestazione di Roma e dagli scioperi spontanei di Genova; il dissesto del sistema produttivo che rende difficile una ripartenza della crescita i cui primi segnali si rafforzano meno rapidamente delle attese di qualche mese fa. Per scuoterci di dosso un pessimismo eccessivo, forse dovremmo ricordarci il vecchio detto «mal comune, mezzo gaudio»: in quasi tutti i Paesi ricchi (e in buona parte di quelli emergenti) ritroviamo fenomeni simili a quelli italiani. Per limitarci all’Europa, possiamo cominciare dalla Spagna. Centinaia di migliaia di persone sono sfilate ieri «in difesa del settore pubblico» (una rivendicazione non troppo distante da quella dei tramvieri di Genova), «in difesa delle persone» e …
