Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“I vecchi dissesti ci mettono tra i cattivi Ue”, di Marco Deaglio

L’Italia ha vissuto una settimana molto difficile, caratterizzata da quattro dissesti intrecciati. Il dissesto geologico in Sardegna le cui cause vanno al di là della geologia e tirano in ballo l’incapacità crescente di governo del territorio non solo in quell’isola ma in tutto il Paese; il dissesto politico che sta facendo «esplodere» i partiti della maggioranza, alterandone profondamente natura e struttura; il dissesto sociale messo in luce dalla manifestazione di Roma e dagli scioperi spontanei di Genova; il dissesto del sistema produttivo che rende difficile una ripartenza della crescita i cui primi segnali si rafforzano meno rapidamente delle attese di qualche mese fa. Per scuoterci di dosso un pessimismo eccessivo, forse dovremmo ricordarci il vecchio detto «mal comune, mezzo gaudio»: in quasi tutti i Paesi ricchi (e in buona parte di quelli emergenti) ritroviamo fenomeni simili a quelli italiani. Per limitarci all’Europa, possiamo cominciare dalla Spagna. Centinaia di migliaia di persone sono sfilate ieri «in difesa del settore pubblico» (una rivendicazione non troppo distante da quella dei tramvieri di Genova), «in difesa delle persone» e …

“Il vecchio con gli stivali”, di Francesco Merlo

Finalmente Berlusconi lo ha detto: non teme la prigione ma «i cessi». E vuole dire che è terrorizzato dalla fine dei miserabili e degli immiseriti. I gabinetti sono infatti l’ossessione dei potenti italiani, degli arricchiti, come benissimo racconta la letteratura industriale, da Volponi a Ottieri sino a Parise (“Il padrone”). Insomma i cummenda sono tali anche perché dispongono di molti gabinetti, nelle case e negli uffici. E però al tempo stesso li temono come destino finale. Lucio Colletti mi raccontava, stupito e divertito, che Berlusconi aveva in casa più bagni che camere. Ebbene, per lui è quello il servizio sociale. «Pulire i cessi» è in metafora l’espiazione, è l’umiliazione, è la rieducazione. Tanti anni fa quando riceveva in casa l’amico Craxi che, soffrendo di prostata, andava spesso in gabinetto e qualche volta sporcava, era lo stesso Berlusconi che andava poi a pulire «per evitare — raccontò — che i camerieri si accorgessero che Bettino aveva sporcato». Ecco, di quel che un giorno fece vanto adesso Berlusconi fa esorcismo. I servizi sociali, in questo senso, sarebbero …

“Il governo difficile”, di Claudio Sardo

Il governo Letta è un campo di battaglia politica. Per di più sull’orlo di un precipizio. La sua missione è scavare le fondamenta di quel cambiamento necessario per dare un futuro al Paese. Non gli è possibile realizzare fin d’ora una vera svolta: i vincoli di austerità dell’Europa, l’assenza di una maggioranza politica, la paralisi del sistema istituzionale lo impediscono. Ma questi stessi fattori di crisi rendono molto pericoloso il ritorno immediato alle urne. Senza riforme in Italia e in Europa nuove elezioni rischiano di dare ancora un esito nullo. Di non produrre, anzi neppure di consentire un vero cambiamento. Sarebbe drammatico per la tenuta sociale del Paese. Non a caso alle elezioni puntano da un lato chi scommette sullo sfascio, dall’altro chi è ormai rassegnato al dominio di poteri esterni al circuito democratico e cerca di cambiare solo il volto di qualche leader (pensando di trarne vantaggi personali o corporativi). La sterzata che si chiede al governo consiste dunque nell’indicare in modo esplicito, e con atti concreti, la marcia di avvicinamento a una nuova …

“Il territorio dimenticato”, di Vittorio Emiliani

Dalla Sardegna ferita mortalmente viene una conferma tragica: il rigetto di ogni pianificazione territoriale e paesaggistica. Al di là della pietà umana, non si può dimenticare «la mano dell’uomo» in tanto disastro, come ha detto un prelato ai primi funerali. La mano dell’uomo che ha continuato a saccheggiare il territorio, che ha continuato a costruire nell’alveo dei corsi d’acqua o su torrenti stupidamente tombati (come a Genova), e che è stata assente nella pulitura degli alvei e delle rive. Con una città come Olbia quasi tutta illegale. Il caso della Sardegna non è peraltro isolato. Al Nord l’alluvione del basso Piemonte del ’94 fu pesantemente aggravata dalla presenza di edifici di ogni genere vicino agli affluenti del Po o nelle stesse golene destinate a fare da sfogo. Al Sud, in Calabria, si sono costruite case sulle «fiumare» col pretesto che sono senz’acqua per anni e anni, salvo scatenar- si e spazzare via ogni cosa alla prima pioggia torrenziale. È persino stucchevole ripetere le cifre delle nostre catastrofi, per lo più non «naturali» bensì aggravate o …

“Lavoro o reddito di cittadinanza?”, di Laura Pennacchi

Di fronte all’entità e alla natura della questione occupazionale indotta dalla crisi più grave e èiù òunga del secolo la strategia del «lavoro di cittadinanza» – centrata su di un Piano straordinario per la creazione diretta di lavoro per giovani e donne ispirato al New Deal – dovrebbe essere la priorità di tutte le forze politiche democratiche, specialmente di quelle che si vogliano autenticamente di sinistra e perciò dichiarino guerra alla disoccupazione. Stupisce, invece, che venga riproposta con superficialità – oltre che con spirito populistico e demagogico specie nelle formulazioni di Grillo e del Movimento 5stelle – una strategia che dà priorità al «reddito di cittadinanza» senza alcun riferimento meditato alla crisi globale e alle sue drammatiche implicazioni occupazionali. È necessario innanzitutto chiarirsi sui termini. L’Italia deve certamente dotarsi di strumenti, delimitati e circoscritti, di necessaria lotta alla povertà, come il «reddito di inclusione attiva» (una forma del quale da noi fu introdotta sperimentalmente dal primo governo Prodi e poi soppresso dal duo Berlusconi-Maroni). Ma è opportuno avere chiare le differenze tra «lavoro di cittadinanza» …

“E Silvio annuncia: lunedì all’opposizione”, di Carmelo Lopapa

«Tenetevi pronti, lunedì si passa all’opposizione di questo governo di tasse e amici dei giudici». Silvio Berlusconi resta blindato a Palazzo Grazioli, chiama a raccolta i colonnelli di Forza Italia. È la vigilia della settimana campale. Li chiama tutti a raccolta nelle prime linee del fronte, la permanenza in maggioranza ha le ore contate, come la sua in Parlamento d’altronde. «Ci riuniremo lunedì e decideremo» comunica a chi va a trovarlo, da Carfagna a Prestigiacomo, da Bergamini alla Mussolini, dalla Polverini a Rotondi. Il dado dunque è tratto. Da ieri sera i senatori forzisti hanno indossato l’elmetto: astensioni a raffica sulla manovra, in commissione Bilancio. Una linea che del resto il Cavaliere aveva adombrato nella lunga notte precedente trascorsa in relax con la ventina di giovani del partito, quelli ufficiali, portati dalla responsabile Annagrazia Calabria in vista della kermesse di oggi della Giovane Italia alla quale il leader ha confermato la sua presenza. Ma è nel salotto di Palazzo Grazioli, dove si è intrattenuto fino alle 2.30, che si è abbandonato alle confessioni più amare …

“Troppi Comuni senza strategia”, di Paolo Baroni

A Genova la privatizzazione, parziale, degli autobus l’avevano già tentata nel 2005. Ma non è servita a nulla, anzi. I soci francesi (la Rapt subentrata a Transdev) nel 2011, infatti, se la sono data a gambe levate. Sono dunque almeno 8 anni che l’Amt è in mezzo al guado, in crisi nera, con il Comune che non riesce a saltarci fuori. E come Genova ci sono tante altre città pronte a portare in tribunale i libri delle loro aziende di trasporto. Che in Italia sono ben 1150, per il 40% tecnicamente fallite causa debiti. Può succedere che la «privatizzazione» diventi la via di fuga di fronte ad un problema insormontabile: si passa la mano, sperando che un nuovo socio possa fare meglio, abbia più risorse da gettare nell’impresa oppure la forza di piegare la resistenza dei sindacati, che in queste come in altre situazioni ovviamente si mettono di traverso. Il problema però non si risolve tanto e solo nell’annoso dibattito privatizzazioni sì o no: perché ci sono esempi di privatizzazione positive, che hanno prodotto risultati, …