Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“La guerra dei mondi”, di Luca Landò

Il fisico americano Brian Greene sostiene che l’universo non sia figlio unico. Oltre a quello che conosciamo (o meglio, che conosciamo in minima parte) ci sarebbero altri otto fratelli, chiamati universi paralleli, di cui non sappiamo e non sapremo mai nulla. Difficile dire se la teoria abbia un fondamento o sia il trastullo di un geniale scienziato. Abbiamo però il sospetto che quell’idea, vera o falsa che sia, possa diventare un efficace strumento per comprendere quanto accade da anni in Italia. Non è necessario essere astrofisici o premi Nobel per capire che nel nostro Paese ci sono due realtà, due mondi che corrono paralleli come i binari di un treno. Nel primo, il mondo di B, c’è un signore condannato a quattro anni per frode fiscale che anziché togliere gentilmente il disturbo annuncia urbi et orbi di volersi candidare per governare il Paese. Nel secondo, il mondo di I, ci sono 3,2 milioni di persone che hanno perso il lavoro, altri che stanno per perderlo e un esercito di giovani (quattro ogni dieci) che se …

“Le scorie radioattive che nessuno ha voluto vedere”, di Pietro Greco

Ci sono tre indicazioni e una profezia nel racconto che Carmine Schiavone ha rilasciato alla commissione parlamentare sul ciclio illegale dei rifiuti il 7 ottobre 1997. La prima indicazione è che per 15 anni i Casalesi hanno gestito un flusso di rifiuti radioattivi provenienti dalla Germania. La seconda indicazione è che questo flusso continuo garantiva guadagni per 600 o 700 milioni di lire al mese. La terza indicazione è che questi i “rifiuti nucleari”, come li definisce Schiavone, sono stati sepolti illegalmente in terreni tra le provincie di Napoli e Caserta. Di qui la profezia del boss pentito: «Tra venti anni saremo tutti morti». La profezia non si è avverata, per fortuna. I rifiuti radioattivi non sono stati ancora trovati. Ma questo non significa che Schiavone abbia detto il falso. Anzi. Sappiamo per certo che ha detto il vero: la Campania e, in particolare, la zona a cavallo tra le provincie di Napoli e Caserta sono state per molti lustri (e, per certi versi, lo sono ancora) il sito principale dove la camorra ha smaltito …

“Sulle Province corsa contro il tempo”, di Gianni Trovati

L’alternativa è secca: o il disegno di legge Delrio diventa legge entro fine anno, o il «superamento» delle Province e il debutto delle Città metropolitane rischia di saltare. Per l’ennesima volta, e per parecchi anni. La ragione è semplice: il 31 dicembre scadono i commissariamenti di 32 Province, che sono state «congelate» dal lungo tira e molla avviato con il Governo Monti e nel 2014 potrebbero tornare al voto, insieme alle 62 Province in cui i mandati amministrativi sono stati avviati nel 2009 e quindi finiscono l’anno prossimo. Un’ondata di 94 elezioni provinciali che, insieme a quelle che si terranno in primavera in 4.069 Comuni, rischia di travolgere ogni tentativo di riforma. Il Governo lo sa, e anche per evitare il grosso colpo d’immagine che arriverebbe dall’ennesimo addio al riordino delle istituzioni locali ha chiesto e ottenuto la procedura d’emergenza alla Camera. Il disegno di legge è alla commissione Affari costituzionali della Camera, il termine per gli emendamenti scade l’8 novembre e poi sarà la volta dell’Aula. Alla Camera e al Senato sono però da …

“Da Craxi al Cavaliere, la Family al potere”, di Alberto Statera

«A’megghiu parola è chidda ca ‘un si dici». Altra tempra rispetto ai figli il capostipite della Family don Salvatore Ligresti che, chiuso per 112 giorni a San Vittore nell’estate 1992, spiegava al compagno di cella che gli preparava gli spaghetti il vecchio proverbio siculo imparato da giovane a Paternò, provincia di Catania. La figlia Giulia Maria, condannata in settembre a 2 anni e otto mesi per falso in bilancio e aggiotaggio, ha sopportato la cella per poco più di un mese, prima che in agosto la Family mettesse nei guai il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri. CON la richiesta di intercedere per il trasferimento della signora ai domiciliari. Di ciò «ca ‘un si dici» don Salvatore aveva una gerla cospicua, tra le più fornite dell’epoca di Tangentopoli. Tanto che, ottenuta la liberazione dopo lo scandalo craxiano per l’appalto della Metropolitana milanese, fu arrestato di nuovo nel 1993 per l’affare Eni-Sai avendo distribuito mazzette per 17 miliardi di lire, gran parte dei quali destinati a Bettino Craxi, condannato poi in Cassazione a 5 anni e …

“Il leader immaginario”, di Claudio Sardo

Ma davvero la sola alternativa al partito personale è il partito «impersonale», e dunque «senza qualità»? Davvero il partito, inteso come corpo sociale, è destinato a dissolversi nella modernità affidando ogni progetto politico alle leadership individuali e ai relativi comitati elettorali? Il congresso del Pd ha riacceso il confronto. Del resto, la dote maggiore che Renzi si attribuisce – e che tanti sono disposti a riconoscergli – è di essere «vincente» come la sinistra non è mai stata in questi vent’anni. Tuttavia questa discussione – che torna come un fiume carsico nella crisi della Repubblica – appare sempre più povera, più subalterna, più lontana dai nodi reali del potere e dalle vere fratture sociali. La leadership è parte essenziale della soggettività di un partito o di un movimento, oltre ad essere funzione irrinunciabile della rappresentanza. Negarlo è impossibile. Affermarlo però rischia di essere una banalità. Senza leader non ci sarebbe stata l’agorà, né il movimento operaio si sarebbe dato forme organizzate. Un leader efficace è da sempre un valore aggiunto. Nella società delle comunicazioni lo …

“F35, l’ira di Pd e Sel per lo spot Mauro-Lockheed”, di Alberto D’Argenio

«Ma chi li ha mai visti questi della Lockheed?». Di buon mattino il ministro della Difesa, Mario Mauro, leggendo Repubblica scopre di essere testimonial degli F35. Già, perché come riportato ieri da questo giornale nello show di lusso organizzato a Manhattan per rilanciare l’immagine del controverso e carissimo cacciabombardiere, in cima alla lista degli sponsor stranieri campeggia la foto del ministro italiano che pronuncia la frase: «To love peace you must arm peace». Per amare la pace devi armare la pace. A Roma la notizia desta scalpore, viene considerato del tutto inopportuno che il responsabile della Difesa sponsorizzi una multinazionale dell’aviazione militare per di più su un prodotto, gli F35, del quale l’Italia è uno dei committenti con una scelta, ormai vecchia di 20 anni, che con la crisi ha attirato su di sé un mare di critiche visto i costi dell’appalto: 12,1 miliardi per novanta velivoli in tempi di sacrifici. Sono il Partito democratico e Sel a mettere nel mirino Mauro. Per Gianpiero Scanu, capogruppo Pd nella commissione Difesa della Camera, lo spot «è …

“Ma un ministro non può avere amici”, di Michele Brambilla

Sarà certamente vero, come assicura la Procura di Torino, che se Giulia Maria Ligresti è stata scarcerata, non lo è stata per l’intervento del ministro Cancellieri. Però la storia non è bella. E soprattutto non è una di quelle storie di cui abbiamo bisogno in questo momento di – come si usa dire – «disaffezione alla politica». I fatti sono questi. Nel luglio scorso, praticamente l’intera famiglia Ligresti finisce agli arresti nell’inchiesta sulla compagnia assicurativa Fonsai. Agli arresti Salvatore Ligresti, il capostitite, e tre suoi figli, tra cui Giulia Maria. Per quest’ultima ci sono parecchie preoccupazioni, perché in passato ha sofferto di anoressia. Come potrà reggere al carcere? Il 17 agosto Gabriella Fragni, la compagna di Salvatore Ligresti, parla al telefono con Antonino, il cognato, e dice che il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, sua vecchia amica, «potrebbe fare qualcosa per Giulia». Il 28 agosto le porte del carcere, per Giulia, si aprono. Grazie a un intervento dall’alto? Alcune telefonate tra la Fragni e il ministro lo fanno sospettare. Lei, Annamaria Cancellieri, viene interrogata dai …