Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Non c’è ripresa senza credito”, di Angela De Mattia

Non può mancare, in un necessario sforzo generale per il sostegno dell’economia, l’apporto del sistema bancario e finanziario, a partire da un’adeguata espansione dei finanziamenti alle imprese in un quadro di stabilità e di efficace tutela dei risparmiatori, ha scritto ieri il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in un messaggio non affatto formale alla celebrazione della Giornata del Risparmio. E, poi riferendosi anche al progetto di Unione bancaria, il presidente ha detto che sono necessarie, nel sistema, innovazioni ed adattamenti che, ancorché onerosi, rechino in sé i presupposti di una maggiore competitività e grandi potenzialità di sviluppo per le nostre banche. Questo invito-monito per una svolta nelle politiche del credito, pur senza disconoscere i problemi della do- manda dei finanziamenti ben si colloca alla testa degli interventi che si sono poi succeduti nel convegno e che non potevano, data l’oggettività del rilievo partito dal Quirinale, non esprimere quasi un idem sentire. Partendo dall’economia reale, il ministro dell’economia, Fabrizio Saccomanni, ha ricordato che stiamo uscendo da una fase difficile e, perciò, si possono evitare ulteriori, pesanti …

“La politica-Dynasty da Silvio a Marina”, di Francesco Merlo

«Non sono io la fata con la bacchetta magica che riporterà il mondo al 1994» ha detto a un amico. Marina Berlusconi sta davvero resistendo all’amore furioso del padre che vuole accomodarsi su di lei come Anchise sulle spalle di Enea. E le smentite, «non ci penso nemmeno», non sono di maniera, anche se di Marina non c’è più verità. A 47 anni una delle ereditiere più ricche del mondo ha infatti rilasciato una sola libera intervista non pilotata, e risale a 15 anni fa. Dunque Marina è un solo marchio: «Spero che Marina e Barbara non scendano in politica», ha detto Confalonieri con la faccia platealmente preoccupata e dunque volutamente non definitiva. «Noi facciamo il tifo per Barbara» hanno allegramente dichiarato prima Cacciari e poi Freccero. E così la dynasty è diventata un divertimento con lo schema del reality: la nomination al posto delle primarie, Barbara contro Marina, dove Barbara, la biondina laureata da Cacciari e don Verzé, la figlia disinvolta ed euforica che si fidanza con il calciatore del Milan, sembra inventata da …

“La gravidanza in azienda? Non frena la produttività, ma la carriera”, di Flavia Amabile

La gravidanza? Uno dei regali più belli che la vita può riservare. Però può essere anche un problema, e le donne lo sanno, come emerge anche da un’indagine su 4mila dipendenti di grandi aziende private condotta dall’ Università La Sapienza di Roma. I dati si riferiscono alle prime 700 risposte a queste domande. Il 90% degli intervistati (il totale è costituito per il 46% da donne, di cui il 78% con figli, e per il 54% da uomini, di cui l’81% con figli e per il 94,4% di età compresa tra i 35 e 55 anni) ritiene che la produttività della donna al lavoro non sia messa in alcun pericolo a causa della gravidanza e solo un 16% degli intervistati concorda invece con l’affermazione che la gravidanza renda la donna fisicamente limitata al lavoro, lasciando spazio ad un altro confortante 87% di intervistati che ha confermato di non aver percepito alcun tipo di calo nell’efficienza sul lavoro da parte della propria collega incinta. Parlando di sé stesse le donne accolgono e vivono con grande serenità …

“La battaglia sul governo”, di Claudio Sardo

Il compito storico del governo di Enrico Letta è chiudere la stagione di Berlusconi senza ulteriori colpi alle istituzioni e alla reputazione del Paese, accompagnare il Cavaliere alla porta e costruire un nuovo terreno di gioco per la politica. Occorre dirlo con chiarezza, perché altrimenti la babele delle lingue ci sovrasterà e smarriremo anche il criterio per giudicare. Questo governo non ha mai avuto le caratteristiche di una Grande coalizione di stampo europeo: lo stato di necessità non è determinato solo dagli effetti numerici dell’inedito tripolarismo italiano, ma anzitutto da un progressivo collasso del sistema. Berlusconi è una causa primaria del blocco di sistema e quanto sta avvenendo oggi – tra le resistenze alla decadenza da senatore e le vergognose risultanze delle inchieste a suo carico – accentua i tratti di una vera crisi di regime. Viviamo un passaggio drammatico, reso ancor più pericoloso dalle conseguenze sociali della crisi economica. Il governo Letta è terreno di battaglia politica tra i suoi stessi sostenitori. Non solo sull’Imu. Non solo sulla legge di Stabilità. In gioco è …

“I neo-iscritti al partito del rinvio”, di Marcello Sorgi

Nel Paese dell’eterno ricorso, rischia di slittare all’infinito anche la decadenza da senatore di Berlusconi, annunciata come la fine del ventennio, dopo la sentenza della Cassazione che ha definitivamente condannato il leader del centrodestra per frode fiscale. Ieri la giunta del regolamento del Senato, mentre discuteva se la fine della carriera parlamentare dell’ex premier dovesse essere stabilita con voto palese o segreto, s’è imbattuta in una nuova questione, considerata decisiva dal centrodestra e irrilevante, va da sé, dal centrosinistra. Secondo i giudici di appello di Milano, che, sempre su richiesta della Cassazione, hanno ridotto la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere da cinque a due anni, la sanzione prevista dalla legge Severino, cioè la decadenza e l’incandidabilità, «è riservata all’autorità amministrativa», ovvero alla Camera d’appartenenza. Tanto è bastato ai parlamentari del centrodestra per dire che la Severino, proprio perché prevede una conseguenza amministrativa, non può essere applicata a Berlusconi retroattivamente, per reati commessi prima dell’entrata in vigore della stessa legge. C’era un vecchio detto ai tempi della Prima Repubblica che diceva che …

La rabbia del Cavaliere “Il nemico è il Quirinale”, di Carmelo Lopapa

Questa storia del voto palese è una porcata. Ormai è tutto un complotto per farmi fuori. Letta, Napolitano, l’accanimento dei giudici, non lo merito». Silvio Berlusconi rientra a Roma in serata. Rientra proprio mentre nella giunta per il regolamento gli equilibri si capovolgono e sette senatori contro sei annunciano di schierarsi per il voto palese, quando l’aula dovrà decidere tra qualche settimana sulla sua decadenza. Le motivazioni dell’appello di Milano sull’interdizione, il no di Palazzo Chigi alla sua proposta di riaprire il capitolo sulla retroattività della legge Severino sono solo gli ultimi tasselli che completano il puzzle dell’accerchiamento di cui si sente vittima. Che diventa anche isolamento politico. «Un accanimento giudiziario incomprensibile e immeritato» come lo definisce lo stesso Silvio Berlusconi commentando quanto sta accadendo con il vicepresidente lombardo Mario Mantovani incontrato ad Arcore assieme ai colleghi piemontese e veneto prima di partire per la Capitale. Proprio per rompere quell’isolamento decide di incontrare in serata a Palazzo Grazioli il vicepremier Angelino Alfano, nonostante la rottura dell’ufficio di presidenza di venerdì scorso. Con i ministri Pdl …

“In Trentino Alto Adige i grillini perdono 3 voti su 4”, di Francesca Schianchi

La Svp vince in Alto Adige, ma, per la prima volta, non riesce a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi. Va male il centrodestra, così come in Trentino, dove stravince il candidato presidente della coalizione di centrosinistra, il Pd è il primo partito e il Movimento Cinque stelle perde quasi tre voti su quattro rispetto a quelli presi per entrare alla Camera a febbraio. Iniziato lo spoglio ieri alle sette del mattino, a metà pomeriggio è possibile fare un bilancio delle elezioni che si sono tenute domenica per rinnovare i consigli provinciali di Trentino e Alto Adige, che insieme formeranno il consiglio regionale. Un appuntamento segnato, soprattutto in Trentino, dall’astensione: 62,81% di votanti, cioè il 10,32% in meno rispetto alle provinciali del 2008. Più contenuto il calo nella provincia “cugina”: 2,4%. A Trento e dintorni si chiude l’era Dellai (eletto deputato con Scelta civica) e viene eletto Ugo Rossi, assessore alla salute e alle politiche sociali, con il 58,12%, sostenuto dalla coalizione di centrosinistra autonomista uscente. Il Pd è il primo partito col 22,07%, seguito …