Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Ecco dove intervenire”, di Paolo Guerrieri

Le reazioni alla legge di stabilità sono state per lo più critiche e di delusione. In taluni casi appaiono fondate. Eppure le novità nella manovra sono assai significative e ampi spazi si offriranno a breve per ulteriori modifiche e miglioramenti. Sfruttarli appieno da parte di tutti, a partire dal Parlamento, potrebbe avere un impatto rilevante sulle sorti future della nostra economia. Partiamo da un dato di fatto, cioé l’espansione dell’attività economica in corso in Europa e a livello globale. Anche nell’area dell’euro la produzione è tornata a crescere nel secondo trimestre di quest’anno, dopo sei periodi consecutivi di riduzione. Gli indicatori congiunturali più recenti prevedono una prosecuzione della ripresa, a ritmi moderati, nel corso del 2014. Anche l’economia italiana ha cominciato a mostrare i primi segni di un’inversione di tendenza, grazie soprattutto al buon andamento delle esportazioni. Le prospettive per noi rimangono comunque fragili. Il consolidarsi dei segnali di ripresa e la loro trasformazione in un percorso sostenibile di crescita dipenderanno in larga misura dalle scelte dei prossimi mesi. Una crescita che appare obbligata per …

“Stabilità, troppe aspettative”, di Massimo D’Antoni

La legge di stabilità varata dal Governo scontenta un po’ tutti e, si dice, manca di coraggio. Certo, gli scontenti dovrebbero mettersi d’accordo. Si riduce troppo poco la spesa? Ma quando si è ipotizzato un taglio alla sanità c’è stata giustamente una levata di scudi di fronte al rischio di un taglio delle prestazioni. Si doveva ridurre in modo più deciso il cuneo fiscale? Ma i sindacati annunciano barricate rispetto al blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, nei fatti una tassazione selettiva dei redditi dei lavoratori del settore pubblico. Ed è vero, la riduzione dell’imposta sul reddito ammonta a pochi spiccioli, qualcosa come mezzo euro al giorno per i più fortunati. Ma non è che l’Imu sulla prima casa abbia poi un peso tanto maggiore, eppure ha monopolizzato il dibattito politico per mesi. Molte critiche sono corrette. Eppure, la sensazione è che il dibattito sia viziato da un eccesso di aspettative e una non corretta percezione degli effettivi spazi di manovra del governo. Chi avrebbe voluto un taglio più deciso del cuneo fiscale dovrebbe spiegare …

“Pd: cambiare su pensioni e cuneo Fassina pronto a dimettersi”, di Maria Zegarelli

Più critici rispetto alla legge di stabilità nel Pd sono i Giovani turchi e i renziani. Ma è il viceministro Stefano Fassina ad aprire un fronte di tensione tutta interna al Pd: ha scritto a Enrico Letta una lettera nella quale comunica di essere pronto a rimettere il proprio mandato se non ci sarà un chiarimento al suo rientro dagli States. Duro il viceministro per essere stato escluso da tutta la fase preparatoria del ddl stabilità e per non aver ricevuto, malgrado ripetute richieste, la documentazione. E in serata il segretario Pd, Guglielmo Epifani, parlando ai microfoni del Tg5, gli dà ragione: «Credo che lamenti una mancanza di collegialità e credo che abbia ragione». Nel merito del provvedimento del governo, poi, lo stesso segretario chiede cambiamenti, soprattutto per gli interventi che riguardano «la parte di popolazione che sta peggio». È lì, dice, che bisogna rimettere mano: «Su tutta la parte relativa al sociale: indicizzazione pensioni, fondi per i non autosufficienti, intervento per le disabilità… Abbiamo tutta la parte della popolazione che sta peggio alla quale …

“L’Unità e la speranza”, di Claudio Sardo

La crisi sociale semina sfiducia, talvolta disperazione, corrode il senso di appartenenza alla comunità, eppure centinaia di migliaia di donne, di uomini, di giovani continuano a offrire il loro impegno gratuito per aiutare chi ha bisogno. La scuola, la nostra principale risorsa per il futuro, è sfiancata dalle scarse risorse e da una trop- po lunga disattenzione, ma tantissimi insegnanti, in ogni angolo d’Italia, continuano a fare il loro dovere, a lavorare oltre l’orario contrattuale, promuovendo conoscenze e senso civico. L’illegalità e la criminalità occupano spazi inaccettabili del potere, dell’economia, del territorio, ma ci sono persone, associazioni, istituzioni che le combattono con coraggio, forti dei valori che sono alla base della nostra Carta costituzionale. E si potrebbe continuare elencando i conflitti aperti tra le paure diffuse e le speranze incomprimibili, tra le sopraffazioni e la voglia di combatterle: i lavoratori che lottano perché non venga dilapidato il patrimonio produttivo, gli imprenditori che sfidano i conti drammatici della crisi tenendo aperte le loro aziende e innovando, le donne che si battono non solo per difendere la …

“Brunetta, missione compiuta Rai colpita e affondata”, di Curzio Maltese

Missione compiuta, soldato Brunetta. Con l’attacco a freddo sullo stipendio di Fazio, utile anche a non rispondere a una questione seria (Alitalia), Renato Brunetta è riuscito a bloccare i contratti Rai con Maurizio Crozza e Roberto Benigni. Vale a dire, il meglio che la televisione italiana riesce a esprimere fra tanta spazzatura. AMediaset possono festeggiare. In questi giorni si firmano i contratti pubblicitari e l’assenza di due campioni di ascolti come Benigni e Crozza dai palinsesti della concorrenza è una bella notizia per le tv di Berlusconi. Una delle poche. Le reti Mediaset se la passano piuttosto male e continuano a collezionare flop di ascolti, nonostante lo strenuo sforzo di abbassare il livello dell’offerta, ultimo esempio Radio Belva. S’intende che i soldi di Fazio sono tanti e si può, anzi si deve discutere gli ingaggi calcistici della tv pubblica e una strana politica di appalti. Nel nostro piccolo noi lo facciamo dalla fine degli anni Ottanta. Al tempo, per dire, Brunetta era consigliere economico dei governi Craxi, i peggiori dissipatori di denaro pubblico della storia, …

“I nostalgici della frustata del Cav”, di Giampaolo Galli

La legge di Stabilità approvata ieri dal Consiglio dei ministri delinea un orientamento abbastanza chiaro della politica economica per i prossimi tre anni. Il cuore della manovra è rappresentato da riduzioni graduali di spesa pubblica, in modo da consentire un alleggerimento della pressione fiscale su imprese e lavoro. L’obiettivo coincide nella direzione, se non nelle quantità, con le richieste che erano state formulate dalle parti sociali nel «Patto di Genova» dello scorso settembre, nonché con le raccomandazioni dell’Unione europea e delle altre organizzazioni internazionali. Come negli altri Paesi della cosiddetta periferia europea, si cerca di recuperare la competitività perduta negli ultimi anni attraverso una svalutazione ottenuta per via fiscale. Questa è la direzione giusta da percorrere e c’è da augurarsi che nella discussione che farà il Parlamento circa il perimetro della nuova Service tax, anche sulla prima casa, si tenga conto che l’esigenza primaria dell’economia italiana è di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. La questione di cui si discute è l’entità della manovra. Secondo molti, essa è in- sufficiente ad affrontare i problemi cruciali …

“Le riforme da semplificare”, di Piero Ignazi

Non c’è nulla da eccepire a quanto sostengono i saggi della Commissione per le riforme costituzionali: il nuovo sistema elettorale deve rispondere a tre esigenze fondamentali. Nell’ordine: ridurre la frammentazione partitica; favorire la costruzione di una maggioranza; ricostruire un rapporto di fiducia e responsabilità tra elettori ed eletti. Ottimi propositi. Peccato che la Commissione, dovendo tener conto delle varie posizioni, offra un ventaglio di soluzioni pratiche molto ampio e, inevitabilmente, contraddittorio. E dire che, per rispondere alle tre esigenze, esiste un sistema già sperimentato, qui da noi e altrove: il sistema maggioritario a doppio turno con sbarramento; quello adottato in Francia dal 1958 per l’elezione dei deputati, e in Italia, in versione semplificata, per i sindaci. Questo sistema si basa su una competizione in due fasi, due turni , appunto. Vi è una prima votazione nella quale ogni partito “fa la sua gara” presentando un proprio candidato in ciascun collegio (e i collegi sono tanti quanti sono i deputati da eleggere). Vi è poi, a distanza di una settimana o di 15 giorni, una seconda …