Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“I parlamentari 5 stelle snobbano Grillo: non venire”, di Andrea Carugati

C’era una volta il popolo dei grillini che in torpedone raggiungeva il Caro leader in un resort nelle campagne romane. Era l’inizio di aprile, qualche dissenso in seno ai Cinquestelle si era già manifestato, ma la «gita in stile scuola media» (il copyright è di un parlamentare M5S) alla fine si era conclusa con il solito Beppe sorridente che ammansiva le sue pecorelle. Quel film però non si ripeterà. L’appuntamento alle porte della Capitale, previsto per domani, è saltato. E pensare che erano stati proprio i parlamentari, riuniti giovedì scorso, a chiedere al Capo di incontrarsi. Il motivo era semplice: due senatori avevano proposto di abolire il reato di immigrazione clandestina, e la proposta era passata con i voti di Pd e Sel. Il giorno dopo, Grillo e Casaleggio avevano sconfessato i loro eletti, spiegando che «con proposte del genere prendiamo percentuali da prefisso telefonico». Apriti cielo. La truppa si era surriscaldata, persino fedelissimi come il giovane Luigi Di Maio avevano difeso il lavoro dei colleghi. E Beppe era finito in minoranza, per la prima …

“Le coperture finanziarie sono a rischio più difficile passare l’esame a Bruxelles”, di Federico Fubini

Il Ministro dell’Economia si era presentato a Palazzo Chigi con la sua proposta più importante in cartella: meno spese per quattro miliardi nella sanità, in modo da finanziare il taglio delle imposte sul lavoro e le imprese nei prossimi anni. Invece le obiezioni di alcuni degli altri ministri, a partire da quello alla Salute Beatrice Lorenzin, hanno prevalso in pochi minuti. A Consiglio in corso, a poche ore dalla scadenza di mezzanotte entro cui andava spedito a Bruxelles il testo, al governo mancavano ancora le risorse per le sue iniziative di cartello del 2014. La fragilità di tante delle misure poi approvate è dunque facile da capire, ma questo non le renderà più accettabili all’esame che è già partito in Europa. Degli 8,6 miliardi di euro alla voce «risorse», più della metà restano vaghi: sono entrate non ripetibili a fronte di oneri di bilancio permanenti, oppure hanno un impatto così incerto che neanche il governo oggi è in grado di valutare quanto frutteranno. Se nulla cambia nei prossimi giorni, difficile che difetti del genere sfuggano …

“Per salvare la Costituzione”, di Marco Olivetti

«Al procedere delle riforme io ho legato il mio impegno all’atto di una non ricercata rielezione a presidente. Impegno che porterò avanti finché sarò in grado di reggerlo e a quel fine». Queste parole – pronunciate ieri dal presidente della Repubblica – hanno ricordato la necessità che siano realizzate, fra l’altro, le riforme «politiche e istituzionali da tempo riconosciute necessarie», le quali includono la riforma elettorale e la revisione della seconda parte della Costituzione. Esse, ovviamente, sollevano un interrogativo: può il «tutore della Costituzione» pronunciarsi in favore delle riforme costituzionali? A questa domanda è possibile rispondere non solo ricordando che la stessa Costituzione prevede la possibilità della sua riforma e che i Padri costituenti non aspiravano certo a produrre un te- sto immodificabile e sottratto al decorso del tempo. Ma occorre soprattutto muovere da una distinzione di fondo fra la Costituzione cui Giorgio Napolitano ha giurato fedeltà e di cui è il garante e le singole disposizioni costituzionali che la compongono. Certo, ciascuna di queste è valida ed efficace sino a quando non venga modificata, …

Errani: “Ci hanno ascoltato. Quelle sforbiciate erano insostenibili”, di Francesca Schianchi

«Sono state accolte le nostre motivazioni, è stato capito quanto sono fondate». Non ci saranno i temuti 2,6 miliardi di tagli alla sanità di cui si era vociferato: il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, risponde al telefono contento dalla buona notizia, che «ci consente di sperare per il futuro». Se l`aspettava, presidente? «Diciamo che erano giorni che ci lavoravo… Il fatto è che si parte da due elementi oggettivi. Il primo è che l`Italia, come dice l`Ocse, con una alta o medio-alta qualità del sistema sanitario, è quella che spende meno, è agli ultimi posti dei Paesi Ocse come spesa». Il secondo elemento oggettivo? «Come certificano la Corte dei conti e la Ragioneria dello Stato, in questi ultimi armi la sanità è stata il comparto che ha ridotto il tendenziale in maniera più significativa: oltre trenta miliardi. Abbiamo spiegato che non ci sono le condizioni per ulteriori tagli». E il governo vi ha dato ascolto… «Certo, questo risultato è frutto di un lavoro positivo di ascolto». Ora si tratta di lavorare al Patto …

«Il sistema rischia il collasso Insostenibili altri sacrifici», di Bianca Di Giovanni

«Qui è a rischio la sostenibilità del sistema». Vasco Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, è appena uscito da una raffica di incontri con il ministro Delrio. Sulla Sanità le Regioni non arretrano neanche di un millimetro: lo hanno fatto capire negli ultimi giorni, insieme al ministro Beatrice Lorenzin. Anzi, aspettano che il ticket abolito venga sostituito con due miliardi di trasferimenti. Le Regioni hanno appena fatto un accordo positivo con il governo sull’ utilizzo dei fondi strutturali per il 2014-2020. Il clima è mite, ma intanto dal Tesoro filtrano notizie allarmanti. «Sulla Sanità non sono possibili altri tagli. Le notizie che sono uscite in queste ultime ore ci confortano e sono il segno positivo dell’ ascolto da parte del governo delle nostre posizioni – dichiara il presidente dell’Emilia Romagna uscendo da Palazzo Chigi – Significa che il fondo 2014 per la sanità dovrà passare da 107,9 miliardi di euro a 109,9 miliardi di euro ». Eppure le voci (e le carte) dicono altro. Presidente, ma le ha viste le indiscrezioni. Nella bozza che circola in …

“La coperta corta”, di Massimo Riva

Le prime indiscrezioni sui contenuti della Legge di stabilità sono piuttosto sconcertanti. L’unico elemento positivo viene dalle smentite di alcuni membri del governo che definiscono queste anticipazioni destituite di fondamento. E, in effetti, c’è da sperare che sia proprio così. Si prenda, per esempio, la questione fondamentale della riduzione delle tasse su redditi da lavoro e imprese. Un intervento in tal senso è fortunatamente confermato, ma si dura molta fatica a considerarlo il cuore della manovra 2014 come ripetutamente promesso. E ciò soprattutto perché la dimensione finale dei benefici garantiti risulta non solo risibile sul piano dell’equità fiscale ma anche del tutto impari a promuovere quella scossa di ripresa dei consumi che pure anche il governo Letta dice di avere in cima ai suoi obbiettivi. Lo stanziamento previsto per questo capitolo si dovrebbe aggirare intorno ai cinque miliardi, divisi grosso modo a metà fra sgravi alle imprese e nelle buste-paga dei lavoratori. Ebbene, per questi ultimi il beneficio dovrebbe aggirarsi fra i 100 e i 200 euro su base annua, diciamo una dozzina di euro …

“Vincoli più leggeri ai Comuni virtuosi”, di Marco Galluzzo

Di solito Enrico Letta non corregge i quotidiani. Le imprecisioni, o le ipotesi sbagliate, vengono tollerate. Ieri pomeriggio no: poco dopo le cinque, il presidente del Consiglio ha ceduto ad un attimo di scoramento e postato questo tweet. Un messaggio rivolto ai media, ma anche a tutti coloro che in queste ore, anche dentro il governo, lasciano trapelare ipotesi e indiscrezioni (evidentemente anche scorrette) sulle bozze della legge di Stabilità che il governo dovrebbe adottare domani. Ieri il premier è stato quasi interamente al lavoro sulla preparazione del provvedimento. Ha avuto contatti con il ministro dell’Economia Saccomanni e con altri membri dell’esecutivo: quella di domani è nella mente del capo del governo una manovra che dovrà servire a stimolare la crescita interna, agganciare la ripresa già in atto nel resto della Ue, stabilizzare infine la maggioranza, ed eventualmente rilanciarla, intorno ad obiettivi condivisi. Nelle prossime ore Letta tornerà a sentire anche sindacati e imprese, per arrivare ad un punto di equilibrio che coinvolga non solo la maggioranza parlamentare. Le ultime indiscrezioni sul provvedimento (se corrette) …