“Il coraggio di salvare la faccia”, di Michele Brambilla
Da quel che se ne sa, l’incontro di ieri pomeriggio fra Berlusconi e i gruppi parlamentari del Pdl è stato più simile a un Politburo che all’assemblea di un partito che vive in una democrazia. Il capo ha parlato permettendo agli altri una cosa sola: di ascoltare. Le domande non erano permesse, le obiezioni men che meno. A Cicchitto che avrebbe chiesto la parola, pare che Berlusconi abbia risposto che se ci si mette tutti a discutere, non si finisce più; e quindi se l’ex capogruppo alla Camera ha qualcosa da dirgli, fa meglio a dirglielo in amicizia, durante una cena, davanti a un buon bicchiere di vino. Alla fine, Berlusconi ha assicurato che con i ministri e i perplessi del partito «è tutto chiarito». Non sappiamo se sia vero, e se il dissenso sia rientrato a tempo di record. Pare che, in realtà, i contrari alla crisi siano ancora più contrari di prima, per non dire furenti per il trattamento da scolaretti che è stato loro impartito. Bisogna vedere, però, fin dove avranno il …
