Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Il coraggio di salvare la faccia”, di Michele Brambilla

Da quel che se ne sa, l’incontro di ieri pomeriggio fra Berlusconi e i gruppi parlamentari del Pdl è stato più simile a un Politburo che all’assemblea di un partito che vive in una democrazia. Il capo ha parlato permettendo agli altri una cosa sola: di ascoltare. Le domande non erano permesse, le obiezioni men che meno. A Cicchitto che avrebbe chiesto la parola, pare che Berlusconi abbia risposto che se ci si mette tutti a discutere, non si finisce più; e quindi se l’ex capogruppo alla Camera ha qualcosa da dirgli, fa meglio a dirglielo in amicizia, durante una cena, davanti a un buon bicchiere di vino. Alla fine, Berlusconi ha assicurato che con i ministri e i perplessi del partito «è tutto chiarito». Non sappiamo se sia vero, e se il dissenso sia rientrato a tempo di record. Pare che, in realtà, i contrari alla crisi siano ancora più contrari di prima, per non dire furenti per il trattamento da scolaretti che è stato loro impartito. Bisogna vedere, però, fin dove avranno il …

“Diversamente grillini”, di Michele Prospero

Nessun patteggiamento, ripete Grillo mentre la crisi spalanca attimi di panico sul destino del Paese. In piena crisi di sistema, dalle istituzioni messe sotto scacco da Berlusconi alla tenuta sociale ed economica, rifiutare di entrare nei giochi istituzionali è indice di una mentalità, non antipolitica, ma impolitica. Si può anche sostenere che Pd e Pdl sono tra loro eguali. Che tra destra e sinistra nessuna differenza più corre ormai. Si può asserire con sommo disprezzo che le larghe intese siano state una vera sciagura. Che nelle sorde aule del Palazzo ogni vento di novità è soffocato. E tanto vale spostarsi sui tetti di Montecitorio a sventolare bandiere. Ma dopo la denuncia irriverente, dopo il gesto simbolico viene pur sempre il momento della responsabilità. Almeno dovrebbe subentrare. Per chi fa politica, in qualsiasi campo della lotta si collochi, persino nella trincea estrema, esiste dopo la battaglia più irriducibile anche il tempo della condivisione di un terreno comune. È quello che i grandi classici del realismo politico, da Machiavelli a Weber, chiamano il senso della responsabilità verso …

“La tempesta perfetta”, di Nicola Cacace

Un Paese che resta senza governo in una crisi sociale come questa è come una nave che resta senza timone nel pieno di una tempesta. Le speranze che non affondi si riducono a pochi spiccioli di probabilità. Questa immagine dovrebbero avere davanti agli occhi quanti in queste ore hanno la responsabilità ed il potere di evitare la crisi di governo. Qui non si tratta più di Imu e di Iva, cose pur importanti al cui confronto le nuove problematiche sono milioni di volte più importanti, qui si tratta del sangue e della carne di milioni di italiani, dai giovani senza futuro che guardano oltre frontiera ai milioni senza lavoro e senza cassa integrazione, dal 30% delle famiglie del Sud che navigano in mare di povertà ai milioni di famiglie di Nord, Centro e Sud, che già non arrivano a fine mese, dai milioni di artigiani che lottano per non chiudere alle grandi aziende in crisi o in cassa integrazione, Ilva, Terni, Merloni, Fiat, dalle migliaia di piccole imprese strozzate da scarsa domanda e crediti zero …

“Storia minima dell’aumento dell’IVA fra il 2011 e oggi, ovvero ricordiamoci che l’aumento dell’IVA fu introdotto da Berlusconi nell’estate del 2011”, di Marco Causi

L’aumento dell’IVA è una questione che ha una sua storia. Una storia che ci permette di ricordare e ricostruire alcuni dei passaggi più drammatici della vita politica ed economica italiana negli ultimi due anni. E di apprezzare, quindi, il punto in cui siamo oggi, molto migliore di quello di due anni fa, grazie ai tanti interventi messi in campo, prima, dal Governo Monti e, poi, dal Governo Letta. Un punto che avrebbe potuto ulteriormente migliorare se i parlamentari e i ministri del PDL, con le loro sciagurate dimissioni, non avessero interrotto l’azione del Governo. La storia ha inizio nel luglio del 2011, con il decreto-legge n. 98, il primo tentativo del Governo di allora di porre un argine alla crisi finanziaria che aggrediva l’Italia mettendola a rischio di insostenibilità per effetto del suo ingente debito pubblico. Si stabilì – con il voto contrario del Partito Democratico – di prevedere un taglio per 4 miliardi nel 2013 e per 20 miliardi nel 2014 a carico della spesa sociale e dei regimi di esenzione e agevolazione fiscale …

“Vietato votare col Porcellum”, di Massimo Luciani

Parlare di crisi al buio non è mai stato più giustificato di oggi. È tanto al buio che non si sa neppure se formalmente si aprirà, visto che sono percorribili sia la strada delle dimissioni del presidente del Consiglio che quella di un semplice rimpasto. Ma questo è niente. Si sa ben poco di quale potrà essere lo scenario politico nel caso in cui la crisi non si risolvesse e si andasse alle elezioni. Fanno francamente sorridere le cronache che parlano di qualche leader intento a scrutare i sondaggi, quando dovrebbe essere evidente che nessun sondaggio è affidabile in un momento come questo, nel quale le variabili indeterminate sono troppe, dal risultato della discussione interna al Pd alla tenuta di un partito come il Pdl, umiliato sino al punto di vedere la sorte dei propri ministri decisa in una riunione cui non partecipava il segretario. Nella prospettiva del sistema istituzionale, però, qualche punto fermo è ragionevole indicarlo. Anzitutto, non si può dimenticare che l’articolo 67 della Costituzione è tuttora in vigore e che, quindi, il …

“E’ uno schiaffo alle famiglie e alle imprese”, di Carlo Buttaroni

Questa crisi, voluta da Berlusconi, è una storia di straordinaria follia. L’ultimo segmento del progressivo dissolvimento dei poteri e confini della politica. Il down rating morale e civile di un Paese, che dopo aver coltivato il grande sogno di un nuovo miracolo, si ritrova nuovamente nel tunnel di incertezza da cui sembrava, faticosamente, iniziare a uscire. Non c’è «politica», in questa crisi. E per molti versi è proprio la sua assenza a renderla incomprensibile al buon senso. Così come non c’è «economia», subordinata a interessi che di «comune» hanno ben poco. C’è, invece, il distacco definitivo tra il Paese reale, costretto ogni giorno a presentare i suoi conti, e il Paese legale incapace di ascoltarne i drammi e di accoglierne i bisogni. Qualunque siano gli esiti di questo nuovo terremoto, la questione non è se conviene tornare al voto subito, andare avanti qualche mese con un governo tecnico, oppure tentare l’esperienza di una nuova maggioranza parlamentare. Perché il dramma che si sta consumando in queste ore è nel colpo inferto alle famiglie, alle imprese, ai …

“Il Muro di Arcore per bloccare i fuggitivi”, di Ilvo Diamanti

Ciò che oggi avviene intorno a Berlusconi riassume, in modo esemplare, la storia dell’Italia, negli ultimi vent’anni. Ne segna l’inizio e, probabilmente, la fine. La biografia politica di Berlusconi, infatti, coincide con la parabola di Forza Italia. Un partito “aziendale”, la cui missione si riflette nella figura del Capo. L’imprenditore, mito e modello dell’Italia, dove “tutti ce la possono fare”. Da soli. Forza Italia. Un partito lontano da ogni ideologia. Che promette la soddisfazione degli interessi – generali e privati – di tutti. Anzitutto, quelli del Capo. Un partito che usa la comunicazione e il marketing, al posto dell’organizzazione. E, ai vertici, promuove tecnici, consulenti, avvocati, manager e specialisti. Fedeli al Capo. Forza Italia: il partito che ha ispirato la Seconda Repubblica. Imitato da tutti, senza troppa fortuna. Forza Italia: nel corso degli anni si è evoluta. Nel 2007 ha aggregato, anzi, inghiottito quel che rimaneva alla sua destra. Alleanza Nazionale. Ma il modello non è cambiato. Il Pdl è rimasto il partito “personale” di Silvio Berlusconi. Un luogo dove non esiste dibattito o confronto. …