Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Il maquillage del Porcellum”, di Massimo Luciani

La riforma elettorale si deve fare subito. Giusto. Perché incombe la sentenza della Corte costituzionale che potrebbe dichiarare illegittima quella vigente. Sbagliato. Ragionando in questo modo si rischia di finire fuori strada. Perché si finisce per portare altra acqua al mulino, già vigorosamente alimentato, di quelli che pensano che la politica sia ormai incapace di risolvere qualunque problema e che solo la giurisdizione, ormai, riesca a sciogliere nodi altrimenti inestricabili. Se ci si decide a mettere mano alla pessima legge attuale non può e non deve essere solo perché c’è il rischio che la Corte la colpisca, ma perché si dà di quella legge il giudizio politico che merita: è triste constatare, invece, che una volta di più le istituzioni rappresentative vanno a rimorchio di poteri terzi. Se questo è vero (e non si capisce come si potrebbe negarlo), chi ha a cuore le sorti della politica non si può accontentare di proporre un maquillage della legge Calderoli, di un’opera di cosmesi che si limiti a cancellarne gli aspetti di più vistosa incostituzionalità, senza toccare …

“L’integrazione che serve all’Italia”, di Giovanna Zincone

L’incessante mancanza di rispetto che investe la Ministra Kyenge non nuoce solo a lei. Il dileggio e il disprezzo che piovono dall’alto – da importanti cariche dello Stato, da leader politici, compreso il pugnace Bossi, da accademici ed editorialisti – legittimano l’insulto stradale, l’aggressione spicciola. Espongono a un maggior rischio non solo le persone di origine immigrata che vivono in Italia, ma anche chi si trova nel nostro Paese come turista o come uomo d’affari straniero, se gli capita di avere una fisionomia poco europea. E questo ovviamente nuoce all’Italia, alla sua immagine internazionale, ai suoi rapporti commerciali, al suo turismo. Una commessa italiana di Zurigo che ha fatto notare alla supermiliardaria conduttrice nera Oprah Winfrey quanto il costo di una borsetta (27.000 euro, sic!) potesse risultare eccessivo per le sue tasche è finita in prima pagina; ma forse l’accorta commessa avrebbe messo in guardia qualunque signora priva di patenti indicatori di esagerata ricchezza. Chi dice a Kyenge che non può fare la Ministra, invece, lo dice proprio perché non vuole accettare in quella posizione …

“Dalla ripresina possono uscire due Italie”, di Carlo Buttaroni

I primi segni di crescita vanno governati da una politica forte, per frenare le differenze. La svolta potrebbe allargare la forbice tra il Nord industriale e innovativo e il Sud, bloccato da investimenti insufficienti Mentre la crisi politica è tornata ad avvitarsi su se stessa, sul fronte economico si è registrata una piccola schiarita, confermando le stime preliminari che avevano previsto un lieve miglioramento dal secondo trimestre di quest’anno. È troppo presto per dire che siamo fuori dal tunnel, perché sono migliorati soltanto alcuni indicatori e, nel complesso, il sistema economico del Paese continua a mostrare segni di grande difficoltà e ampie aree di disagio. Se non si può affermare che il peggio sia ormai alle spalle, è certo, invece, che bisognerebbe cogliere quest’opportunità senza incertezze, mettendo in campo politiche economiche che facciano leva proprio sul miglioramento di taluni parametri. Ma per farlo occorre un sistema politico forte, in grado di sostenere un’azione di governo incisiva, soprattutto agendo sugli elementi di maggiore fragilità del nostro sistema economico. Debolezze che rischiano, in un quadro più generale, …

“Conflitto d’interessi. Perché serve una «vera» legge”, di Stefano Passigli

Piaccia o non piaccia al Giornale, a Libero e a quanti nel Pdl tifano per un suo ingresso in politica, per Marina Berlusconi si pone lo stesso problema di conflitto di interessi che si è posto sin dal 1994 per il padre Silvio. E bene ha fatto l’Unità a ricordarlo. Il tema del conflitto è stato sin dall’inizio affrontato sia in termini di «ineleggibilità» che in termini di «incompatibilità». Nel primo caso si è fatto riferimento alla legge del 1957. In quella legge si dichiara ineleggibile il titolare di una concessione pubblica, quale è indubbiamente l’assegnazione di frequenze televisive. Laddove concessionario sia una persona giuridica, l’ineleggibilità colpisce il legale rappresentante della società: nel caso di Mediaset il suo presidente, ma non – secondo l’interpretazione datane in ben sei elezioni dalle giunte di Camera e Senato – Silvio Berlusconi, considerato con eccessiva indulgenza un «mero proprietario», estraneo alla gestione della società. Diverso è il caso di Marina Berlusconi: come presidente e legale rappresentante di Fininvest, società controllante Mediaset, ad essa si applicherebbe a mio avviso la …

“Una questione che ci riguarda”, di Alfredo Reichlin

Ne vedremo delle belle ma anch’io sono convinto che con la condanna di Silvio Berlusconi si chiude una lunga pagina della vicenda italiana. Si aprono nuovi scenari. Penso al bisogno crescente di una forza politica capace di porsi come garante della tenuta e ricostruzione del sistema democratico e parlamentare. Cresce quindi lo spazio per un partito come dovrebbe essere il Pd. Il passaggio è molto stretto, e per affrontarlo non basta la fermezza sui principi. Occorre anche una visione più complessiva degli interessi nazionali e delle conseguenze che comporterebbe il collasso del sistema politico. Ammetto che la mia cultura politica è vecchia. Non posso però fare a meno di ricorda- re agli amici diventati ultra-protestatari e ultra-sinistri che la lotta intorno alle istituzioni non è un fatto che riguarda il Palazzo, ma è «il concentrato della lotta di classe»: mi pare lo dicesse Lenin. Guardiamo le cose italiane così come stanno. Dopotutto non è per caso che il Cavaliere ha dominato la politica per tanti anni. Complicità? «Inciuci»? Quante sciocchezze e stupide accuse. Non è …

“Privilegi e ingiustizie delle pensioni italiane”, di Massimo Franchi

Un grafico a forma di burrone. Dai 91mila euro di Mauro Sentinelli, l’ex manager Telecom che grazie alla Corte Costituzionale ha la certezza di continuare a riceverli ogni mese, ai 236 euro al mese di Elisabetta, che se va bene li vedrà fra 29 anni e ha la certezza che si riducano perché è stata licenziata e non versa più contributi. Per finire con i zero euro che prende Beppe, nonostante 38 anni di lavoro e la certezza ormai sfumata di vederne 1.100 al mese dal 2012. I dati si riferiscono ad un pensionato d’oro, al calcolo dell’assegno pensionistico di una 40enne precaria e a quello di un esodato. Numeri che certificano come il sistema pensionistico italiano, nonostante (e anzi, in parte proprio per) la riforma Fornero, sia uno dei più ingiusti al mondo. Si dirà: «Però questi sono casi limite». Vero. Ma è vero anche che la stragrande maggioranza delle 14 milioni 635mila pensioni hanno un importo medio mensile di 881 euro (e dunque in fondo al grafico-burrone) per di più in costante calo. …

“La caduta del governo costerebbe alle famiglie 7 miliardi di euro in più”, di A. Bo.

Una stangata da 7 miliardi di euro. A rischiarla sono le famiglie italiane, in caso di improvvisa caduta dell’attuale governo. La cifra sembra astronomica, ma è stata diffusa ieri dal segretario della Cgia di Mestre, che sui numeri ha costruito la propria credibilità. «Nella malaugurata ipotesi che il premier Letta fosse costretto a rassegnare le dimissioni – scrive Bortolussi in una nota – gli italiani si troverebbero a pagare oltre 7 miliardi di euro in più» tra il pagamento dell’Imu sulla prima casa, l’aumento dell’Iva e l’applicazione della Tares. Con un aggravio per le famiglie calcolato tra 149 euro per un pensionato single, 293 per una famiglia bi-reddito e 338 per un nucleo monoreddito. «In una fase economica così difficile e con il tasso di disoccupazione destinato a crescere, molti non sarebbero in grado di reggere questo choc fiscale», afferma Bortolussi. Nel caso la maggioranza non reggesse, «i proprietari della prima casa dovranno versare entro il 16 settembre la prima rata Imu e a dicembre il saldo. Così come chi possiede terreni e fabbricati rurali». …