“Il maquillage del Porcellum”, di Massimo Luciani
La riforma elettorale si deve fare subito. Giusto. Perché incombe la sentenza della Corte costituzionale che potrebbe dichiarare illegittima quella vigente. Sbagliato. Ragionando in questo modo si rischia di finire fuori strada. Perché si finisce per portare altra acqua al mulino, già vigorosamente alimentato, di quelli che pensano che la politica sia ormai incapace di risolvere qualunque problema e che solo la giurisdizione, ormai, riesca a sciogliere nodi altrimenti inestricabili. Se ci si decide a mettere mano alla pessima legge attuale non può e non deve essere solo perché c’è il rischio che la Corte la colpisca, ma perché si dà di quella legge il giudizio politico che merita: è triste constatare, invece, che una volta di più le istituzioni rappresentative vanno a rimorchio di poteri terzi. Se questo è vero (e non si capisce come si potrebbe negarlo), chi ha a cuore le sorti della politica non si può accontentare di proporre un maquillage della legge Calderoli, di un’opera di cosmesi che si limiti a cancellarne gli aspetti di più vistosa incostituzionalità, senza toccare …
