“Messaggio mai così esplicito”, di Stefano Folli
Sotto il profilo politico, il passaggio più stringente del discorso di Giorgio Napolitano è quello in cui il capo dello Stato fa capire in modo netto che un’eventuale caduta del governo Letta non aprirebbe la porta a nuove formule o a maggioranze alternative. Le conseguenze della crisi sarebbero, sì, «irrecuperabili» sul piano economico, ma soprattutto sarebbero imprevedibili. Come dire che nessuno deve farsi illusioni: la fine delle larghe intese non condurrebbe a quella maggioranza con i Cinque Stelle che nel Pd più di qualcuno ha vagheggiato. È chiaro che Napolitano non ha fatto nomi e non ha citato alcun soggetto politico. Tuttavia le sue parole erano trasparenti per chi ha voluto intenderle. Del resto, basta ricordare che di recente il tentativo di gettare ponti verso i “grillini” si era fatto più insistente e si è anche voluto accreditare la tesi che lo stesso capo del movimento fosse sul punto di cambiare linea e aprirsi a una possibile collaborazione con il Pd. In altri termini, si profilava un vago disegno. Ma con un grave punto debole. …
