Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

“Finanziamento dei partiti Serve subito una nuova legge”, di Antonio Misiani*

Il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici rappresenta un punto cruciale del funzionamento di ogni democrazia. In Italia negli ultimi vent’anni attraverso i rimborsi elettorali sono state distribuite a tutti i partiti risorse pubbliche via via più ingenti e in assenza di controlli efficaci. Nel 2012 il Parlamento, di fronte all’indignazione suscitata dagli scandali Lusi e Belsito, ha approvato una riforma che ha dimezzato i rimborsi elettorali rafforzando molto la trasparenza e i controlli sui bilanci dei partiti. L’ondata populista alle elezioni politiche 2013, con il successo di un movimento che ha fatto della rinuncia ai rimborsi elettorali una bandiera, ha però evidenziato come il nodo del finanziamento dei partiti sia rimasto irrisolto. Un intervento legislativo su questo tema è dunque necessario: la cosa peggiore che la politica potrebbe fare in questo frangente è lasciare le cose come stanno, facendo finta di nulla. Una nuova legge deve riaffermare il principio che il funzionamento dei partiti – il modo con cui si finanziano, ma anche le loro regole interne – è un tema di interesse …

Giallo Kazakistan: «Alfano deve spiegare», di Claudia Fusani

Il governo balbetta da un mese su una brutta storia di spie, petrolio e diritti umani negati. E il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha una lancia nel fianco di cui non riesce a liberarsi. Perchè è difficile andare davanti al Parlamento, che lo reclama da giorni, a spiegare perchè la questura e la prefettura di Roma hanno, in meno di 72 ore, impacchettato e messo su un aereo privato una donna di 46 anni (Alma) e la figlia di sei (Alua) e le ha consegnate al presidente kazako Nursultan Nazarbayen e al premier Serik Akmetov. Due nomi che non brillano per principi democratici e rispetto delle libertà. E il cui obiettivo primario, oltre alla gestione degli immensi giacimenti energetici che fanno gola a tutto l’occidente, è arrestare, in ogni modo e ovunque si trovi, il dissidente Ablyazov. Per l’appunto il marito e il padre di Alma e Alua. UNA PISTA IN ISRAELE Quella accaduta a Roma, in una villa di Casal Palocco, tra il 29 e il 31 maggio 2013 è una brutta storia che …

“L’ora dei cattivi presagi”, di Stefano Folli

Qualunque cosa si voglia pensare dei verdetti di Standard&Poor’s e delle altre agenzie di “rating”, non c’è dubbio che la bastonata è autentica ed è una brutta notizia. Se non altro perché tende a esporre l’Italia, indebolita, alle solite operazioni speculative sui mercati. Per cui «il paese resta un vigilato speciale». La frase è del presidente del Consiglio ed è davvero il minimo che si possa dire, condita di parecchia amarezza. Vigilati speciali… Non è molto incoraggiante. Anche se la frase di Letta è pur sempre un modo per tentare di girare a proprio favore un evento negativo: proprio perché l’Italia è ancora sotto sorveglianza, guai a intaccare quel tanto di stabilità che il governo delle larghe intese riesce a garantire. Tuttavia il problema, a proposito di stabilità, è che il declassamento non è l’unica cattiva notizia di ieri. Ce n’è una assai peggiore e riguarda, come tutti ormai sanno, Berlusconi e il processo Mediaset. Sul piano virtuale, la scelta della Corte di Cassazione di accelerare i tempi e di decidere il 30 luglio sul …

Letta: “Il Porcellum una vergogna” E il Pd prepara la controffensiva “In autunno la legge va cambiata”, di Francesco Bei

Il Porcellum «è un monstrum che non garantisce né rappresentanza né governabilità. Una vergogna, peraltro a rischio di incostituzionalità, che va superata al più presto». La riforma della legge elettorale, una delle ragioni di esistenza del governo di larghe intese, torna in superficie ed è proprio Enrico Letta a tirarla fuori dal cassetto. In un’intervista che uscirà sulla rivista dell’Arel, anticipata da “Europa”, il premier ribadisce infatti l’impegno preso «dinanzi al Parlamento» di abolire una legge assurda, «un sistema elettorale imploso», che dopo le elezioni di febbraio ha provocato il caos. Ma non basta, bisogna cambiare tutta la “governance” istituzionale: «Non dobbiamo cercare scorciatoie e cadere nell’errore di considerare la legge elettorale la causa unica di tutti i mali della politica italiana». È tutto il sistema a non essere più «all’altezza delle sfide con le quali un paese come l’Italia deve oggi misurarsi. Tanto più dopo vent’anni di bipolarismo muscolare e inconcludente che ha inibito ogni serio tentativo di riforma». Parole che arrivano proprio nel giorno in cui il Senato inizia il dibattito sull’istituzione del …

“Un finale da Caimano”, di Massimo Giannini

Non serviva una particolare virtù divinatoria, per sapere che a dispetto della propaganda populista la vera bomba a orologeria innescata sotto al tavolo delle Larghe Intese non è l’Imu, non è l’Iva, e non è nemmeno il lavoro. Erano e sono, molto più banalmente, i processi di Berlusconi, che purtroppo paralizzano l’Italia ormai da quasi vent’anni. La novità è che la Cassazione ha attivato il timer. Il 30 luglio, a questo punto, il Cavaliere rischia dunque una condanna definitiva per frode fiscale, punita con 4 anni di reclusione (che non sconterà) e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici (che invece dovrà scontare, salvo clamorosi e vergognosi colpi di spugna decisi dal Parlamento). Com’era prevedibile, la decisione della Suprema Corte solleva altissima l’onda dello sdegno cavalcata dai surfisti dell’impunità. Nel Pdl si involano i falchi, si infuriano le amazzoni, sibilano le pitonesse. Da Cicchitto a Sacconi, da Bondi a Matteoli, le formule sono più o meno le solite: «complotto politico-giudiziario per colpire Berlusconi e far cadere Letta», «giustizia sommaria contro un uomo solo », «attentato …

“Non sacrifichiamo le pensioni sull’altare dell’Imu”, di Cesare Damiano

I “piccoli passi” compiuti dal governo in direzione delle riforme sono oggetto, contemporaneamente, di apprezzamenti e critiche che provengono dagli stessi partiti che sostengono l’esecutivo. Dopo il decreto sull’occupazione, che ha cominciato il suo iter al Senato, è tempo di dedicarsi alle pensioni. La nostra non è una richiesta anticipata e precipitosa, ma l’espressione di una preoccupazione: che il governo collochi questa tematica all’ultimo posto nella lista delle priorità. Il ministro Giovannini ha affermato che si comincerà a parlarne a partire dal prossimo mese di settembre. È evidente che, con questa scelta temporale, il provvedimento sulla previdenza andrà a finire nella legge di Stabilità. Sorge a questo punto un interrogativo sul tema delle risorse. Non vorremmo scoprire che esaurite le esigenze, anche parziali, di copertura finanziaria che si riferiscono agli altri provvedimenti, non rimanessero risorse sufficienti per intervenire sulle pensioni. Sappiamo che il governo intende risolvere, entro l’estate, i problemi dell’Imu e dell’Iva e che il ministro Saccomanni ha dichiarato che nel mese di giugno si è registrato un avanzo di bilancio provvisorio di ben …

“Le disuguaglianze insostenibili”, di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

Mentre le ultime rilevazioni dell’Istat indicano un vero e proprio crollo dei consumi delle famiglie, uno studio commissionato dall’Unione Europea, Gini-Growing inequality impact, ha messo in evidenza che l’Italia è tra i paesi europei che registrano le maggiori diseguaglianze nella distribuzione dei redditi, seconda solo al Regno Unito, e con livelli di disparità superiori alla media dei paesi Ocse. Non solo: da noi la favola di Cenerentola si avvera con sempre minor frequenza, nel senso che le unioni si verificano non tanto tra fasce di reddito diverse ma entro le stesse fasce frenando la mobilità sociale. Inoltre, appare che la ricchezza si sta spostando verso la popolazione più anziana accentuando il divario tra generazioni. Il crollo dei consumi in Italia è dunque associato ad un divario nella distribuzione della ricchezza che si è accentuato durante la crisi: oggi circa la metà del reddito totale è in mano al 10% delle famiglie, mentre il 90% deve dividersi l’altra metà. La domanda che si impone è: come siamo arrivati a questo punto? La risposta non è difficile: …