"Una battaglia strategica", di Vittorio Emiliani
Il test elettorale che si svolgerà domani e lunedì non è soltanto romano e tuttavia, ancora una volta, il confronto per il Campidoglio assumerà il ruolo di prova strategica, nazionale. In realtà lo ha già rivestito al primo turno col secco ridimensionamento del Movimento 5 Stelle il cui candidato-sindaco si è fermato a quota così bassa da confinare il suo sempre più esagitato «profeta» a tenere comizi a Pomezia. Eppure era vasto il serbatoio di scontenti e di astensionisti che lo «sgoverno» della giunta Alemanno aveva alimentato. Malauguratamente gli ultimi cinque anni si possono considerare anni perduti per una Capitale del terzo millennio bisognosa di saldare antico e moderno in modo armonico, di essere insieme metropoli culturale, turistica, commerciale, industriale, del terziario avanzato, city politica e Comune verde, uno dei più verdi e agricoli d’Europa. Ma come poteva un sindaco salito al Campidoglio in mezzo ad una selva di saluti romani cogliere il senso profondo della sfida che Francesco Rutelli aveva ripreso all’inizio degli anni 90 dopo che le «giunte rosse» di Argan, Petroselli e …
