Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Se si logora la coesione sociale", di Francesco Manacorda

Il lavoro che scompare, la casa che è a rischio, un futuro che spaventa. In meno di una settimana abbiamo dovuto mettere in fila, nelle cronache di un’Italia impaurita, vicende terribili: il muratore disoccupato che in Sicilia perde la casa per un debito di 10 mila euro con la banca e si dà fuoco, ustionando anche la moglie e due poliziotti, il giovane licenziato che nel Milanese uccide a sangue freddo il datore di lavoro e il figlio, l’artigiano di Savona che proprio ieri brucia in un rogo la sua vita. Storie diverse che non si possono accomunare con superficialità. E storie le cui cause stanno talvolta anche in situazioni psicologiche fragili, ma che hanno comunque un tratto comune: sono segnali di resa individuale che amplificano, seppure con un effetto di forte distorsione, la paura e il disorientamento di un’intera società. Dietro i suicidi degli imprenditori o dei disoccupati e la folle rabbia di chi impugna una pistola per farla finita con il datore di lavoro o con lo Stato – sia esso rappresentato dalle …

"Quel razzismo che morde la realtà", di Luigi Manconi

Ierei sera Beppe Grillo si trovava a Treviso per il tutti a casa tour e ha deciso dunque, di inviare un messaggio «trevigiano». Ovvero ha scritto cose che, nell’arsenale micidiale degli stereotipi, dovrebbero corrispondere al senso comune attribuito agli abitanti di quella città. Tuttavia Treviso, lo sappiamo, è qualcosa di molto più complicato: è il luogo dove ha imperversato un sindaco che ha fatto, del linguaggio xenofobo, una risorsa di mobilitazione elettorale e il tratto qualificante di una certa ideologia strapaesana. Ma, allo stesso tempo, Treviso è al centro di un territorio dove le associazioni degli industriali hanno ripetutamente chiesto l’ampliamento dei flussi migratori in rapporto ai mutamenti di un mercato del lavoro che, fino all’esplosione della crisi economico-finanziaria, conosceva una particolare vivacità e flessibilità. In questa situazione così diversificata, Grillo cala un discorso greve e plumbeo, inchiavardato in un apparato logico e lessicale minaccioso. La tragedia di sabato scorso a Milano, dove uno straniero psicopatico ha ucciso a picconate tre persone, diventa materia di un ragionamento, si fa per dire, che trova la sua …

"L’avvocato del Cavaliere con la pistola sul tavolo", di Sebastiano Messina

Non ha l’energia sanguigna del toscanaccio Denis Verdini, e nemmeno il teatrale candore di Angelino Alfano, ma l’avvocato Piero Longo, difensore del Cavaliere e (dunque) deputato al Parlamento, ha il pregio di incarnare il vero sentimento berlusconiano al tempo delle Larghe Intese. Perché lui ama discutere, ma con la pistola in tasca. E quando gli chiedono del processo al Capo e di quell’interdizione dai pubblici uffici che lo metterebbe fuori dalla politica, lui conferma la fiducia nella giustizia ma avverte che «se Berlusconi fosse interdetto dai pubblici uffici, al giudizio della Cassazione, il governo forse cadrebbe un secondo prima ». E con questa mossa lesta e malandrina ha messo sul tavolo, davanti agli occhi di chi dovrà giudicare, la pistola della crisi. Una pistola metaforica, si capisce. Il fatto è che l’avvocato la pistola ce l’ha davvero. «Ce l’ho sulla scrivania, in questo momento è davanti a me: una Ruger Lcr fabbricata in America» racconta in radio al sulfureo Cruciani de “La Zanzara”, lo stesso al quale un anno fa aveva rivelato di averne addirittura …

"I ricatti e le scorciatoie", di Claudio Sardo

Il governo Letta non è la garanzia di un salvacondotto per Berlusconi. La grande coalizione non è una deroga al principio di legalità. L’esecutivo è nato per rispondere a uno stato di necessità e a una duplice emer- genza: da un lato la drammatica crisi sociale e la necessità di risposte non convenzionali su sviluppo e lavoro; dall’altro il collasso del sistema politi- co, oggi privo persino di una legge elet- torale «legittimata». Anche la giustizia è un problema da affrontare: ma Berlusconi non intende farlo. A lui interessano i processi che lo vedono imputato. Anzi, a lui interessa trovare il modo per sottrarsi al processo. Ora il Cavaliere e il suo partito sono in preda a una crisi di nervi. Nei primi giorni del governo Letta, complice un Pd tramortito dal collasso delle presidenziali, Berlusconi sembrava il padrone della macchina. È bastato che nel Pd tornasse un minimo di consapevolezza sulle proprie responsabilità verso il governo, per aprire nel Pdl uno scontro politico: tra chi è sottomesso al Cavaliere al punto di considerare una …

"La trincea dell’equità", di Tito Boeri

“In questo mondo nulla è certo tranne la morte e le tasse” scriveva Benjamin Franklin nel 1783. In questo governo l’unica cosa certa è la sua morte senza la sospensione della tassa sulla prima casa. Non rimane perciò che sperare che quella che verrà oggi decretata sia una vera sospensione, in attesa di una riforma organica delle tasse sulla casa. È una speranza di quelle ultime a morire perché non si era mai visto prima di oggi sospendere una tassa per poi riformarla. Chi infatti avrà mai il coraggio di sospendere la sospensione soprattutto se questa dura a lungo? Bene perciò rispettare i 100 giorni che il governo si è dato per riformare il prelievo sulla casa. Tre mesi e mezzo, non di più. Anche perché il decreto sull’Imu sta già scatenando le proteste di chi si sente discriminato. Ci sono innanzitutto le imprese che protestano perché pagano tasse salatissime sui capannoni industriali. Sono raddoppiate rispetto a quelle dell’Ici perché le imprese non votano e i Comuni hanno preferito aumentare le imposte sulle imprese piuttosto …

"Il ricatto sul governo", di Claudio Sardo

L’Italia sta precipitando nel burrone della crisi economica e sociale. L’Istat ha appena certificato il Pil negativo per il settimo trimestre consecutivo: non era mai accaduto nel dopoguerra. E Berlusconi cosa fa? Èimpegnato nella guerra contro i giudici, tenta ancora a difendersi dai processi anziché nei processi, vuole condizionare, interdire, minacciare. Tutta l’Europa soffre, il nostro Paese però paga il prezzo più salato. Il governo Letta è nato per reagire, per rispondere allo stato di necessità, per evitare che i sacrifici compiuti durante la stagione dei «tecnici» siano sprecati. Due le priorità: il lavoro e le riforme. L’Italia ha bisogno di politiche non convenzionali per rimettere in moto lo sviluppo, e dunque l’occupazione. Anche la parola «priorità» non basta a descrivere l’emergenza: o il lavoro diventerà la vera «ossessione» di chi governa, oppure rischiamo il collasso della nostra civiltà. E per sostenere quest’impresa, è necessario finalmente chiudere il capitolo della seconda Repubblica, riconsegnando ai cittadini una democrazia funzionante, in cui gli elettori tornino a scegliere gli eletti e i governi tornino a decidere le cose …

"Il voto, poi lo scudo della Camera", di Claudio Tito

«Se la Cassazione conferma la condanna per il processo Mediaset, certo non sarà questo Parlamento a tutelarmi». Per lui ormai si tratta di una “guerra”. Un conflitto senza esclusione di colpi contro pm e giudici politicizzati. Ma per Silvio Berlusconi stavolta la prima battaglia potrebbe essere quella decisiva. Quella da cui non si torna più indietro. La Suprema corte infatti deciderà entro i prossimi mesi sul caso Mediaset (sicuramente prima di giugno 2014, quando scatterà la prescrizione). DOVRÀ pronunciarsi sulla conferma o meno della pena a quattro anni di reclusione e sull’interdizione dai pubblici uffici. Con conseguente decadenza (potenziale) dal mandato parlamentare. Ossia, l’addio al Senato e alla politica attiva. Un’ipotesi con cui il Cavaliere e l’intero stato maggiore del Pdl hanno già iniziato a fare i conti. Mettendo a punto le possibili contromosse. O meglio, la “possibile contromossa”. E già, perch é nel fortino di Arcore ormai non si parla d’altro. Mettendo nel conto le opzioni più radicali. Compresa la crisi di governo. Da provocare non ora, ma quando e soprattutto se i “messaggeri” …