Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

«Scuola e lavoro, così ripartirà la Sardegna», di Marco Bucciantini

Eccolo, il nuovo governatore, in un’immagine: arriva a piedi, attraversa la città, ascolta i complimenti dei cagliaritani, distende i nervi, cammina, con le mani occupate: la sinistra stringe quella della moglie Adriana, la destra afferra il figlio Lorenzo. Francesco Pigliaru è il presidente della Sardegna. Avrà una maggioranza solida, guadagnata con oltre il 40% dei consensi. «E avrò una bella giunta, fatta di persone perbene». Il docente di economia politica, studioso di Keynes ma più vicino alle idee liberiste, sta con Renzi da sempre, «da quando perse con Bersani: il lavoro, le politiche attive: sono i temi che condivido». Dunque oggi è un giorno particolare, trovano insieme la meta. «Era destino. Mi ha telefonato, mi ha semplicemente detto: grande Francesco, grande vittoria, governeremo in parallelo. E lo ha ripetuto. Poi ha chiuso, era un giorno di grandi impegni, per lui. È importante che lui sia a Palazzo Chigi, abbiamo bisogno di un governo serio, che decida per risolvere i problemi delle persone. La sua visita qui è servita, ha portato energia e fiducia». Pigliaru è …

"Ma ora il premier non può fallire", di Michele Ciliberto

Ma questa è ormai acqua passata e non serve recriminare. Il problema sul tappeto è, ora, la costituzione del nuovo governo e l’azione che esso può svolgere in condizioni di gravi difficoltà. Esprimo con chiarezza il mio punto di vista: la possibilità dell’Italia di cominciare a uscire dalla crisi che l’attanaglia da alcuni decenni è strettamente legata alle forme e ai contenuti con cui si svolgerà e si concluderà questa vicenda. La formazione e la presentazione di un governo sono sempre un atto solenne nella vita di una Nazione, ma in questo caso in ballo c’è qualcosa più profondo, di più radicale, di cui, anche a sinistra, occorre avere consapevolezza. La crisi italiana ha avuto, tra molti aspetti, un tratto specifico, rappresentato dalla crisi e poi dalla sostanziale rottura del rapporto di fiducia tra «governanti» e «governati», fra il popolo sovrano e le sue classi dirigenti, specialmente quelle impegnate nella sfera politica. È qualcosa che viene da lontano, fin dagli ultimi decenni del secolo scorso, accentuato dalla crisi dei primi anni Novanta con il declino …

«Sono qui, ma potrebbe essere l’ultima volta», di Laura Matteucci

L’interrogativo è: ma fuori di qui dove vado? Io un’altra casa non ce l’ho». Domenica pomeriggio in un circolo Pd di Milano, zona centrale: Luisa è presidente di seggio, lo fa da anni, primaria dopo primaria, ma stavolta «sì, per un attimo ho pensato di passare la mano». Invece è lì, un’altra domenica regalata al partito, ancora al lavoro. Anche se di lavoro ce n’è poco, in effetti: alle primarie che incoronarono Renzi in quello stesso circolo votarono oltre 2mila persone, stavolta sono stati accorpati due seggi e «se arriviamo a 100 votanti è tanto ». Così, giusto per farsi un’idea delle proporzioni. D’accordo: nei 661 seggi allestiti la fila, stavolta, non se l’aspettava nessuno. Si elegge la segreteria regionale del Pd: poco battage promozionale per un livello intermedio che non suscita troppe curiosità. Ma qui c’è molto, moltissimo, di più. «LA BASE NON È STATA ASCOLTATA» L’aria che tira sulle primarie democratiche di Lombardia è decisamente uggiosa. E non è solo una questione meteorologica. Tessera in mano, nonostante fossero primarie aperte (e in molti …

"Il rebus europeo che vale 3 miliardi", di Angelo De Mattia

Il primo grande scoglio in economia che il Governo di Matteo Renzi, se si costituirà, dovrà affrontare riguarda il riconoscimento, da parte della Commissione Ue, della causola di flessibilità per investimenti. Sarà anche la cartina di tornasole della solidità delle dichiarazioni rese nelle scorse settimane dal nominando premier sulle ipotesi, ritenute non irrealistiche, dello sforamento dei parametri del Patto europeo di stabilità e crescita. Il problema si pone perché la Commissione, nei giorni scorsi, ha fatto presente che, non essendo stati comunicati dall’Italia i dati sui risparmi di spesa, che rappresentano una condizione per l’ammissibilità del ricorso alla suddetta clausola, sono venute meno le possibilità per il suo riconoscimento, avviandosi Bruxelles, a partire dal prossimo 25 febbraio, a formulare le stime economiche per i paesi dell’Unione per il corrente anno. L’utilizzo della clausola varrebbe circa 3 miliardi, peraltro già previsti nel bilancio. Il Tesoro ha replicato alla presa di posizione della Com- missione, da un lato, preannunciando che i dati richiesti saranno comunque comunicati e, dall’altro, che la concreta attivazione della clausola in questione comporterà …

"Il Colle non interverrà sulla scelta dei ministri", di Marzio Breda

«Non mi farò imbrigliare, io tiro dritto», avverte Matteo Renzi e questa sfida incrina le sicurezze di chi era convinto di poter facilmente condizionare la genesi del nuovo governo con un gioco di pressioni, raccomandazioni e interdizioni. Stamattina il premier in pectore avrà l’incarico da Giorgio Napolitano. E tra mercoledì e giovedì, quando dovrebbe sciogliere la riserva, si vedrà se sarà riuscito a mantenere quanto ha detto o se i negoziatori ufficiali (Alfano e non solo) e i frenatori occulti (l’ala sinistra del Pd, tra gli altri) lo avranno condizionato su un compromesso al ribasso rispetto alla promessa che «la rivoluzione partirà», trascinando anche lui nella palude. Fermo restando che lo schema dell’alleanza non dovrebbe cambiare, se non altro perché dalle consultazioni non sono emerse alternative, la partita si giocherà su programma e ministri. Due versanti critici sui quali il capo dello Stato si concederà solo dei consigli generali, di metodo, che del resto ha già fatto conoscere. Per lui serve in primo luogo un accordo stretto, concordato punto per punto fra i partner, in …

"Giù i redditi Famiglie con l’incubo povertà", di Carlo Buttaroni

Hanno disceso la scala sociale ritrovandosi sulla soglia della povertà. Dall’inizio della crisi, anno dopo anno, i redditi sono diminuiti. -3,5% rispetto al 2008, prima che l’onda d’urto si abbattesse sul nostro Paese. Sono povere le famiglie italiane: solo il 3% può dirsi al sicuro, contro un 47% che vive in condizione di vulnerabilità e un 50% che fa i conti con periodiche difficoltà finanziarie. In termini reali, tra aumento della tassazione e dinamica dei prezzi, nel loro portafoglio mancano quasi 3mila euro. Per la spesa, per curarsi, per investire sul futuro dei figli. Dopo oltre mezzo secolo, persino lo spettro della povertà alimentare ha ripreso ad aggirarsi nel nostro principale aggregato economico e sociale. Un aggregato composto da 25,3 milioni di famiglie, la grande maggioranza delle quali è costretta a fare i conti con una quotidianità incombente e un futuro minaccioso. Stringere la cinghia è l’istruzione principale del kit di sopravvivenza di cui gli italiani si sono dovuti do- tare. Per 8 famiglie su 10, la strategia di contenimento della spesa si è tradotta …

"Cercansi Ministri (all'altezza però), di Gian Antonio Stella

«Abbiamo un problema solo: l’enorme abbondanza nel centrosinistra di persone d’altissima qualità», ammiccò Massimo D’Alema alla vigilia del voto del 1996. Non era così. E si sarebbe visto in fretta. Così come si vede oggi. Mica facile, allestire un governo all’altezza di guidare un Paese come l’Italia. Tanto più in tempi complicati come questi. E dopo anni e anni trascorsi, accusa Antonio Merlo della Penn University di Filadelfia, a costruire una Mediocracy. Cioè «un sistema che ha selezionato e promosso scientificamente una classe dirigente di basso profilo funzionale non al Paese ma al partito. Al leader. Al segretario». Sta sbattendoci il naso, a quanto pare, lo stesso Matteo Renzi. Il quale, dopo avere fatto irruzione col piglio del condottiero predestinato a rapidi trionfi, starebbe già assaggiando la molliccia resistenza, una specie di impenetrabile gommapiuma, dei primi passaggi. Alla larga dai paragoni impropri, ma sembra di rivedere la baldanza del Cavaliere del ‘94 prima che si impantanasse: «Davvero pensa di chiudere sui ministri in pochi giorni?». «Santo cielo, ma quanto ci dovrei mettere? Per fare la …